INFRASTRUTTURE: IL QUADRO DELLE DELIBERE CIPE 2009 . Accelerare le realizzazioni nel 2010.
22/01/2010 |
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Dopo un secondo semestre 2008 in cui l`attenzione e` stata focalizzata sulla
questione della stabilita` del sistema finanziario, il tema dello sviluppo
infrastrutturale, prioritario nel programma di Governo per la XVI° legislatura,
e` tornato al centro dell`agenda politica italiana.
Nel corso dell`anno 2009, infatti, sono state assunte rilevanti
decisioni in materia di programmazione e di finanziamento di opere
pubbliche strategiche di interesse nazionale.
Da una parte, con la decisione Cipe del 6 marzo 2009, il Governo, grazie alla
rimodulazione di risorse pluriennali del Bilancio dello Stato destinate nel 2007
alle aree sottoutilizzate, ha reso disponibili circa 9 miliardi di euro
di risorse pubbliche per la realizzazione di infrastrutture. Questa decisione ha
permesso di portare a circa 11,25 miliardi di euro, tra vecchie risorse e nuove
risorse, l`importo dei finanziamenti disponibili.
Dall`altra, con delibera Cipe del 26 giugno 2009, e` stato approvato un
programma stralcio -cosiddetto ``Piano delle opere prioritarie``-
degli interventi, rientranti principalmente nel programma della Legge Obiettivo,
da approvare e finanziare con le suddette risorse entro fine 2010.
Nel corso dell`anno 2009 e` stato quindi chiarito, da parte del Governo, il
quadro delle risorse disponibili per attuare un programma che comprende in
particolare gli interventi piu` urgenti della Legge Obiettivo.
Lo stato di attuazione del Piano Cipe a fine anno
Per poter essere attivati e trasformarsi successivamente in cantieri, i
finanziamenti previsti nell`ambito del Piano devono pero` essere confermati con
singole delibere del Cipe o provvedimenti legislativi.
Considerando le ultime decisioni assunte dal Cipe ed in sede di approvazione
della Legge Finanziaria, si puo` affermare che a fine anno risultano confermati
i finanziamenti per il 59% delle opere del Piano, pari a circa 6,6
miliardi di euro. L`importo dei finanziamenti da confermare ammonta a 4,6
miliardi di euro.
Occorre sottolineare che la conferma delle risorse destinate, all`interno del
Piano, ai programmi di interventi di piu` piccola dimensione finanziaria -i
cosiddetti ``programmi di opere piccole e medie`` ai quali sono
destinati 2,4 miliardi di euro su un totale di 11,25- procede ad un
ritmo inferiore alla media, con solo il 44% dei finanziamenti confermati.
Questo ritardo rischia di limitare gli effetti anticiclici di questi
investimenti, maggiormente in grado di dare un sostegno immediato al settore
delle costruzioni e al mercato delle opere pubbliche per il quale l`Ance stima
un ulteriore calo del 3,9% nel 2010 dopo la contrazione dell`8,1%
registrata nel 2009.
Tale contrazione, i cui principali effetti negativi si avranno nel 2010, sta
mettendo a rischio la sopravvivenza di un tessuto industriale gia`
indebolito dalle restrizioni del credito e dai ritardati pagamenti
della Pubblica Amministrazione per i lavori gia` effettuati.
Le decisioni dell`inizio dell`anno 2010 dovranno quindi permettere di accelerare
l`avvio degli interventi decisi dal Cipe, in particolare quelli delle
opere medio-piccole, al fine di sostenere l`attivita` delle imprese di
costruzioni e di evitare la perdita di numerosi posti di lavoro.
Dopo la definizione della legge finanziaria per il 2010 e la tenuta dell`ultima
riunione del Cipe dell`anno 2009 (17 dicembre 2009), il presente
documento fornisce un quadro aggiornato dell`utilizzo delle risorse, provenienti
dal Fondo infrastrutture e trasporti (Fas) e dalla Legge obiettivo, rese
disponibili dal Governo per la realizzazione infrastrutture e presenta lo stato
di avanzamento del Piano di opere prioritarie approvato dal Cipe il 26 giugno
2009.
Il documento evidenzia inoltre, con riferimento al Piano delle opere
prioritarie, che alcune decisioni assunte dopo l`approvazione del Piano (il
finanziamento risanamento ambientale in occasione del Cipe del 6 novembre 2009,
il finanziamento, nell`ambito della legge finanziaria, del Piano Carceri e di
programmi del settore agricolo,...) porteranno il Governo a dover procedere ad
una rimodulazione dei finanziamenti ancora non confermati, per
un importo di circa 1,3 miliardi di euro, che potrebbe interessare alcuni
programmi di piccole opere o interventi di maggiore dimensione economica come ad
esempio la ferrovia Rho-Gallarate, la Salerno-Reggio Calabria o
la metropolitana di Napoli.
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