INAIL, WEB 2.0: INTENET UNA NUOVA FRONTIERA PER COMUNICARE LA SICUREZZA SUL LAVORO. Esperti del mondo dell'informazione a confronto sull'utilizzo dei social network al servizio della prevenzione
26/01/2010 |
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Comunicare i temi della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro nell'epoca
del web 2.0. E' stato questo il tema al centro del convegno organizzato il 22
gennaio presso l'auditorium INAIL di piazzale Pastore e che ha visto il
confronto di diversi esperti del mondo dell'informazione.
Ad aprire i lavori - moderati da Maria Linda Salerno - il presidente
dell'INAIL, Marco Fabio Sartori, che ha sottolineato come sia importante
ripensare la strategia di diffusione di una cultura della prevenzione
alla luce dei nuovi strumenti offerti dal mondo della tecnologia e dei mass
media.
"Se negli ultimi nove anni c'e' stata una diminuzione degli infortuni,
non si deve soltanto all'attivita' dell'Istituto ma anche al modo che abbiamo
utilizzato per comunicare in nostro messaggio", ha detto. "In questo campo non
abbiamo nulla da invidiare al resto d'Europa. E penso che sia anche attraverso
queste giornate che si puo' diffondere quella crescita culturale in tema
di sicurezza da trasmettere anche alle future generazioni".
Ma quale posto occupa oggi il tema degli incidenti sul lavoro nell'agenda dei
media? "Gli infortuni sono di nuovo precipitati nei titoli di coda"
recita una vignetta di Ellekappa: una battuta emblematica secondo Marco
Stancati, direttore della "Rivista degli infortuni e delle Malattie
Professionali" dell'INAIL, per rappresentare come il fenomeno sia soggetto,
ormai da tempo, a una continua spettacolarizzazione.
"Il motivo per cui non si parla piu' di infortuni e' perche' secondo l'ultimo
rapporto sono diminuiti del 10%", ha affermato Stancati. "Se
non ci sono cattive notizie, si tende a trascurarle: le buone prassi sono molto
poco televisionabili".
E allora sono due le possibili strategie per ovviare a questa empasse. Da una
parte, secondo Stancati, bisogna valorizzare le potenzialita' e le
risorse umane che all'interno dell'INAIL stanno gia' mettendo in atto
strategie di comunicazione piu' moderne e al passo con i tempi (esemplare, a tale
proposito, il blog di un dipendente dell'Istituto, Pietro Monti "P.a
2.0", che raccoglie commenti e considerazioni sul mondo della pubblica
amministrazione).
Ma, dall'altra, bisogna anche pensare a modi nuovi di comunicare. "Internet
e' il territorio dell'incontro, consente a tutti di partecipare. Perche'
non pensare a un Apps for prevention per l'INAIL, cioe' un'applicazione che
permette di diffondere i nostri temi in maniera piu' diretta?", ha continuato
Stancati. "Le possibilita' della Rete sono sconosciute".
Domenico De Masi, direttore della rivista "Next", ha invece lanciato spunti di
riflessione sul cambiamento del tema della sicurezza del lavoro nel mondo
postindustriale, dove diminuiscono le attivita' manuali a favore di
quelle creative. "Andiamo verso un mondo del lavoro a carattere sempre
piu' intellettuale", ha detto. "Oggi i lavoratori manuali sono un 1/3 del totale,
mentre nell'eta' industriale erano il 90%. Il problema e'
ripensare non solo la sicurezza sul lavoro ma anche quella sociale".
Da tale punto di vista fondamentale anche il ruolo delle istituzioni politiche,
chiamate a legiferare su questi temi. "La normalizzazione di emergenza e'
sempre foriera di guai", ha sottolineato Paolo Messa, fondatore della
rivista "Formiche". "In questo senso la comunicazione e' fondamentale per creare
un dialogo con il mondo politico. La strada e' in salita, ma la chiave e' sviluppare
una cultura della sicurezza del lavoro e dell'impresa".
Fonte:
Inail.it
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