STUDIO PER L'EDILIZIA PIÙ VICINO ALLE ESIGENZE DEL TERRITORIO. Gli osservatori locali formulano i pareri per l`applicazione.
23/02/2010 |
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Lo studio di settore sull`edilizia, varato come primo studio a
differenziazione regionale, rappresenta un passaggio verso il federalismo
fiscale, non solo per la sua applicazione, ma anche per la sua costruzione.
L`elaborazione dello studio ha visto infatti un intervento puntuale degli
osservatori regionali che hanno fornito indicazioni puntuali per l`adattamento
dello studio alla realta` territoriale.
Il numero di esempi esaminati non e` stato altissimo, per cui molti osservatori
hanno premesso la difficolta` a elaborare un parere, ma si tratta certamente di
un passo avanti molto importante, anche perche` dagli osservatori regionali
arrivano istruzioni agli uffici.
Cosa che consente un adattamento flessibile degli studi alla realta`
locale. Lo studio UG69U e` stato costruito sulla base di
192.899 modelli relativi al periodo d`imposta 2007. I gruppi omogenei sono stati
definiti su base nazionale e sono passati da 39 a 23. L`articolazione
dei 23 gruppi nelle diverse regioni italiane ha portato alla
definizione di 408 funzioni di ricavo complessive.
Il nuovo studio ha visto alla firme l`astensione delle associazioni
che hanno partecipato all`elaborazione dello studio, in quanto
maggiormente interessate. Oltre all`astensione di Confartigianato, Casartigiani
e Cna, l`Associazione nazionale costruttori edili (Ance) ha espresso un «assenso
condizionato» a un`attenta valutazione dell`effetto dello studio, ma
anche, in sede di accertamento, alla considerazione dell`attivita` delle imprese
su piu` annualita`.
Gli osservatori regionali (i cui pareri sono stati raccolti a cura dell`agenzia
delle Entrate) hanno espresso dunque una serie di osservazioni sullo studio (a
titolo esemplificativo alcune sono riportate nelle schede qui in basso),
generalmente di tipo favorevole al nuovo assetto. L`osservatorio della
Calabria per esempio segnala una certa corrispondenza delle situazioni
di congruita` tra vecchio e nuovo studio.
Quello dell`Emilia Romagna segnala la variazione per un 30% dei
contribuenti con un passaggio del 20% da non congruo a congruo, ma anche di un
10% di segno contrario. Alla fine i congrui in piu` con il nuovo studio
diventano il 10 per cento. L`osservatorio della Liguria ha
riconosciuto allo studio una migliore rappresentativita` rispetto a quello
precedente.
In Lombardia si segnala la concorrenza della vicina Svizzera,
che (caso piuttosto controtendenza quando si parla degli effetti della
competizione) induce le imprese vicine al confine ad alzare i compensi alla
manodopera. L`osservatorio della Sardegna afferma che lo studio
«consente una piu` precisa clusterizzazione delle imprese sarde
cogliendo le differenze economiche con le altre regioni italiane».
Sulla riduzione dei cluster da 39 a 23 pero` l`osservatorio della
Toscana esprime delle riserve. Sulla capacita` dello studio di cogliere
la realta` economica, si esprimono molte Regioni. Dalla Calabria si segnala la
difficolta` delle imprese in relazione allo stato delle strade della Regione.
Fonte:
Ance.it
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