Sanzione ridotta per chi ricorre al lavoro nero ma si ravvede. E' una
delle novita' introdotte dal collegato lavoro alla legge
finanziaria 2010, approvato lo scorso 3 marzo con voto definitivo del Senato
Il disegno di legge modifica numerose norme in materia di “lavori
usuranti, riorganizzazione di enti, congedi, aspettative e permessi,
ammortizzatori sociali, servizi per l'impiego, incentivi all'occupazione,
apprendistato, occupazione femminile, lavoro sommerso, lavoro pubblico e
controversie di lavoro”.
Nell'ambito del lavoro irregolare vengono rimodulate le sanzioni in
presenza di ravvedimento.
Entriamo nel dettaglio.
Tutti sanno che la comunicazione obbligatoria da inviare al centro per
l'impiego prima che inizi il rapporto di lavoro ne certifica la regolarita'. La
violazione obbliga il datore di lavoro a pagare dai 1500 ai 12 mila euro
per ciascun “dipendente” in nero, con una maggiorazione di 150 euro per
ogni giorno che passa.
Da oggi invece, qualora il datore di lavoro decidesse di regolarizzare la
posizione dopo l'avvio del contratto di lavoro ma prima dell'ispezione si
troverebbe a pagare “ dai mille agli 8mila euro e 30 euro suppletivi per ogni
giorno di ritardo.
Nel settore turistico, addirittura, il datore che non sia in possesso dei dati
necessari per la comunicazione, potra' farla entro il terzo giorno
dall'instaurazione del rapporto.
Per quanto riguarda l'ambito previdenziale inoltre, la legge prevede una
sanzione elevata del 50%, mentre in passato era pari a 3mila euro.
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