Marcatura Ce: disciplinati solo 61 prodotti su 477
Solo farne un elenco e` impresa ardua: quasi duemila testi, tra decreti di
recepimento delle norme armonizzate Ue e regolamenti di supporto. Sono le
moltissime leggi che oggi regolano la marcatura Ce dei prodotti da costruzioni.
E questo elenco considera soltanto le norme europee, alle quali vanno aggiunti i
decreti interministeriali di recepimento delle norme armonizzate. Stando al
quadro fatto da Icmq e Uni, ad oggi questi hanno regolato soltanto 61 prodotti
su poco meno di 500. Senza contare gli interventi operati da altre leggi, come
le Norme tecniche per le costruzioni.
Per comprendere i motivi di questa frammentazione, bisogna partire dal 1989
quando la direttiva n. 106 dell`Ue crea il sistema della marcatura Ce,
aprendo a una serie di normative di dettaglio. Il suo presupposto e` che la
Commissione dia volta per volta mandato a un organo tecnico, il Cen, di creare
le cosiddette ``norme armonizzate``: sono quelle che, per ciascun materiale,
individuano quali caratteristiche prestazionali il produttore deve evidenziare.
E che, in Italia, vengono periodicamente riepilogate da un decreto: l`ultimo
e` quello dell`8 aprile del 2010.
Partendo da questo quadro e` nato un sistema estremamente complesso. Come spiega
Lorenzo Orsenigo, direttore di Icmq: «Oggi esistono 477 norme armonizzate,
ciascuna corrispondente a un materiale. Esistono poi altre 1.500 norme, ``di
supporto``, che integrano il contenuto delle norme armonizzate». Un complesso
normativo nel quale e` difficile orientarsi, anche perche` non costituisce
l`unico riferimento. Ogni norma armonizzata, infatti, per diventare cogente deve
essere integrata. «Attraverso un decreto - continua Orsenigo - ciascun Paese
deve dire quali caratteristiche vanno indicate nel suo territorio sui marchi Ce,
entro il perimetro della norma armonizzata». Se questa individua dieci
caratteristiche, l`Italia potra` dire, ad esempio, che nel suo territorio ne
vanno indicate solo cinque.
Oggi l`Italia e` molto indietro: a fronte di 477 norme armonizzate, sono
stati regolamentati appena 61 prodotti. «In assenza di regolamentazione -
continua Orsenigo - i produttori italiani possono semplicemente apporre sulla
marcatura la dicitura Npd, nessuna prestazione determinata». Una questione che
ha anche effetti sul mercato: «Questo ci porta a diventare collettori di
materiali-spazzatura, perche` esiste il problema del produttore italiano che non
dichiara un materiale scadente, ma anche quello del produttore straniero che
arriva in Italia e non dice cosa vende». Difficolta` sconosciute in quegli
Stati, come Francia e Germania, che hanno puntualmente indicato le
caratteristiche di ciascun materiale. Anche se, dicono dall`Ance, «questi Paesi
sono stati costretti a muoversi subito perche` la direttiva stabiliva
incompatibilita` tra le norme europee e le eventuali normative nazionali di
prodotto». Chi non le aveva, come l`Italia, ha avuto piu` tempo.
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