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MOSE: Venezia, per un europarlamentare e' un opera disastrosa
06/02/2007

VENEZIA - ''Un'opera faraonica, prometeica, che non e' l'unica alternativa per la salvaguardia della laguna di Venezia, ma e' senz'altro disastrosa, perche' distrugge un ecosistema unico'': cosi' l'europarlamentare David Hammerstein, in visita a Venezia con altri esponenti delle Commissioni Europee Petizioni e Ambiente, ha definito il progetto Mose.

Hammerstein (Commissione Petizioni) ha sottolineato che il progetto di dighe mobili sostenuto dal Consorzio Venezia Nuova ''ha costi economici e ambientali tremendi e contraddice il principio base Ue di precauzione''.

L'europarlamentare, in compagnia dei colleghi Sepp Kusstatscher, Roberto Musacchio e Willy Meyer Pleite, ha partecipato ad un sopralluogo ai cantieri Mose assieme ad esperti del Gruppo di lavoro sulla protezione dalle acque, istituito dal sindaco di Venezia Massimo Cacciari.

''C'e' molta nebbia attorno a questo progetto, nebbia fisica e ambientale - ha osservato, riferendosi anche alle condizioni climatiche di stamattina - dopo il 26 febbraio affronteremo la questione nel Parlamento Europeo con le autorita' italiane''.

Tra le perplessita' espresse dagli euparlamentari, oltre alla ''devastazione ambientale'' nelle oasi di Ca' Roman, Santa Maria del Mare e Alberoni vincolate dall'Europa come siti di interesse comunitario, ci sono ''l'abbassamento e l'allargamento delle bocche di porto richiesta dal progetto Mose'' e ''l'assenza di chiarezza su cosa succeda con quest'opera quando c'e' molta pioggia e dalla montagna confluiscono in laguna le acque dei fiumi''.

''Porro' molte domande al Commissario Europeo per l'ambiente, oltre che alla Commissione di cui faccio parte - ha detto da parte sua l'europarlamentare Musacchio (Commissione Ambiente) - in particolare sulle obiezioni sostenute dai cittadini con 12mila firme circa il mancato rispetto delle procedure di valutazione di impatto ambientale, delle normative europee sugli appalti e della direttiva Habitat per il rispetto della biodiversita'''.

''Tra le forzature procedurali, quella sui cantieri di prefabbricazione del Mose - ha spiegato Stefano Boato, della Commissione salvaguardia del Ministero dell'Ambiente italiano, nel corso del sopralluogo con gli europarlamentari - per la costruzione dei 'megacassoni' che dovevano essere costruiti in Sardegna, sono stati aperti invece a Pellestrina senza aver mai avuto autorizzazione ne' della Soprintendenza ne' della Commissione per la salvaguardia, in virtu' di una 'provvisorieta'' in realta' decennale''.

A disposizione degli europarlamentari, nel corso della visita a Venezia, il documento del Ministero dell'Ambiente che ricostruisce, partendo dal 1982, ''tutta la storia delle forzature procedurali sul Mose''. Alla visita hanno partecipato anche tecnici dell'Assemblea Permanente No Mose e rappresentanti delle associazioni che hanno obiezioni rispetto a tutto l'iter del progetto Mose. ''Purtroppo - affermano - questa iniziativa si realizza quando ormai il Governo Prodi e il 'Comitatone' incuranti delle numerosissime documentazioni tecniche negative, con atto gravissimo ed irresponsabile hanno deciso di far proseguire i lavori del progetto Mose''.

''Si continua - e' detto in una nota dell'Assemblea Permanente - a far prevalere e favorire gli interessi delle lobby affaristiche dei cartelli di imprese che hanno messo mano nei business miliardari delle grandi opere''. (ANSA). BE  02/02/07

 


 
 
 
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