La ritenuta del 10% sulle fatture riduce la liquidita' delle imprese in una
fase di crisi acuta
Tra le misure previste dalla manovra di finanza pubblica presentata nei giorni
scorsi dal Governo, vi e' l'introduzione di una ritenuta alla fonte del 10%
che le banche dovranno applicare sugli importi dei bonifici con i quali i
beneficiari delle agevolazioni fiscali (del 36% sulle ristrutturazioni edili e
del 55% per il risparmio energetico) pagheranno le imprese esecutrici dei
lavori.
“Siamo pienamente d'accordo con la necessita' di una lotta efficace contro il
lavoro nero e l'evasione fiscale – dicono i Presidenti delle categorie
dell'edilizia ed impiantistica di CNA e Confartigianato – ma ci sembra che
questo provvedimento sia poco risolutivo e, al contrario, penalizzi le imprese
regolari, quelle che fatturano sistematicamente i loro lavori e pagano le tasse.
La ritenuta del 10% sulle fatture riduce la liquidita' delle imprese in una fase
di crisi acuta, che, tra l'altro, ha provocato una crescente difficolta' di
accesso al credito per le piccole imprese del settore”.
“Si aggiunga – continuano – che con questa norma si istituisce, con un'evidente
forzatura, un'ulteriore anticipazione del prelievo fiscale su di un reddito per
cui gia' sono versati acconti d'imposta; anticipazione che, tra l'altro, viene
applicata sul ricavo anziche' sul reddito, determinando, quindi, delle sicure
situazioni di credito fiscale. Tutto questo senza apportare alcun contributo
effettivo alla lotta all'evasione fiscale”.
“L'amministrazione finanziaria - sottolineano Confartigianato e CNA – ha,
infatti, gia' tutti gli elementi per eseguire i controlli incrociando le
informazioni inviate, in ogni caso, dai cittadini per ottenere tali
agevolazioni”.
In tema di lotta all'evasione, le associazioni artigiane evidenziano che
l'introduzione dell'incentivo fiscale su ristrutturazioni e manutenzioni si e'
rivelata una delle poche misure realmente efficaci nel far emergere aree di
lavoro nero o irregolare. Gli incentivi vanno percio' mantenuti e potenziati:
pertanto il provvedimento, che rischia di ridurne la portata, deve essere
valutato con attenzione. Nella crisi che le imprese stanno affrontando, quelli
delle manutenzioni e ristrutturazioni e degli interventi per l'efficienza
energetica, sono tra gli unici mercati che stanno ancora tenendo.
“Per questo – concludono le associazioni degli edili e degli impiantisti di
CNA e Confartigianato – chiediamo la stabilizzazione degli incentivi del 55% sul
risparmio energetico in scadenza il 31 dicembre 2010. Sarebbe grave se dal
prossimo anno dovessero saltare: si determinerebbe non solo un danno per le
imprese, ma ci sarebbe un rischio di arretramento per quanto di positivo e' stato
realizzato in questi anni nel campo della sostenibilita' e dell'efficienza
energetica, che, oltretutto, ci allontanerebbe dagli ambiziosi obiettivi fissati
dalla Comunita' Europea nell'ultima direttiva approvata il 18 maggio scorso”.
http://www.cna.it
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