La strumentalizzazione della crisi da parte del governo per sopprimere
Ispesl e Ipsema rientra nella strategia del governo per trasformare
profondamente il quadro istituzionale relativo alla gestione della tematica
salute e sicurezza sul lavoro.
La prossima "razionalizzazione" rappresentata dalla concentrazione su Inail di
un insieme di funzioni di ricerca tecnico scientifica per validare sia
metodologie di valutazione e gestione dei rischi sia soluzioni tecniche per la
sicurezza d'impianti e macchine rompe lo schema emerso con la Riforma sanitaria
del 1978.
Quali sono i cambiamenti radicali che si profilano rispetto al ruolo finora
svolto ?
Senz'altro cambiano mission e funzioni. Ispesl nell'assetto precedente
era cosi' definito :
" L'Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro - ISPESL -
e' ente di diritto pubblico, nel settore della ricerca, dotato di autonomia
scientifica, organizzativa, patrimoniale, gestionale e tecnica. E' organo
tecnico-scientifico del Servizio Sanitario Nazionale per quanto riguarda
ricerca, sperimentazione, controllo, consulenza, assistenza, alta formazione,
informazione e documentazione in materia di prevenzione degli infortuni e delle
malattie professionali, sicurezza sul lavoro nonche' di promozione e tutela della
salute negli ambienti di vita e di lavoro, del quale si avvalgono gli organi
centrali dello Stato, preposti ai settori della salute - dell'ambiente - del
lavoro - della produzione, le regioni e le province autonome di Trento e di
Bolzano..... " segue su Ispesl .it
Ispesl era una struttura dotata di "autonomia scientifica, organizzativa ...
ecc". in altri termini il legislatore nel 1978, ben consapevole della
delicatezza dei compiti isituzionali, aveva predisposto un sistema di garanzie e
di protezione dell'Istituto rispetto ai conflitti d'interesse in campo che
potevano condizionarne l'attivita'.
Il compito istituzionale di effettuare la sorveglianza epidemiologica
delle esposizioni a sostanze cancerogene e delle malattie professionali ha una
rilevanza attuariale enorme ed esporra' in futuro Inail che ne assumera' il
compito istituzionale ad un duplice e conflittuale ruolo di rilevatore e di
risarcitore nello stesso Istituto senza le dovute garanzie di autonomia tecnico
scientifica da parte del futuro Dipartimento che svolgera' le funzioni ex Ispesl.
E' palese che l'Istituto che paga definisce anche modalita' e ambiti operativi
del futuro dipartimento o struttura che svolgera' le funzioni ex Ispesl.
Le ragioni di questo Progetto di aggregazione del Polo della Sicurezza sono
molteplici, cerchiamo di elencarle con ordine:
- in primo luogo vi e' una pressante esigenza da parte di Inail di evitare che
iniziative legali di altre Assicurazioni possano sfociare in una sentenza che
definisca Inail monopolista con abuso di posizione dominante. Al riguardo, una
sentenza della Corte di giustizia ha chiarito che, quand'anche vi fosse una
ragione che giustifichi un affidamento in regime di monopolio di una particolare
attivita' economico-sociale, questo sistema monopolistico non deve finire con il
realizzare un abuso di posizione dominante, perche' questo sarebbe, comunque,
vietato dall'articolo 86 prima, 81 oggi, del Trattato medesimo. In tal senso
l'incremento di attivita' sociali a favore dei portatori del bene salute
assicurato rappresenterebbe una protezione rispetto al rischio sopra descritto,
in quanto altre Assicurazioni non sarebbero in grado , nel breve periodo, di
offrire le prestazioni di prevenzione offerte da Inail.
- in secondo luogo vi e' una strategia da parte del governo tesa a
deresponsabilizzare il ruolo dello stato rispetto alla tutela della salute dei
cittadini che lavorano. Il ruolo della Pubblica Amministrazione nella relazione
con il sistema delle imprese per quanto attiene la tutela del diritto alla
salute dei cittadini che lavorano viene depotenziato. Lo Stato delega proprie
competenze nel campo della ricerca in materia di salute e sicurezza all'Ente
assicuratore Inail. Il bene salute delle persone che lavorano passa dalla tutela
fondata sul diritto costituzionale alla tutela basata sul paradigma attuariale e
assicurativo che agisce sulla logica delle convenienze aziendali e non del
diritto alla salute. Il dominus del sistema prevenzione diviene il cliente di
Inail, il sistema delle imprese. La salute e la sicurezza dei lavoratori viene
fatta uscire dai compiti del Servizio Sanitario Nazionale e viene convogliata in
un sistema gestionale neocorporativo e assicurativo nel quale il diritto del
singolo lavoratore e cittadino sara' esposto a valutazioni di convenienza...
- in terzo luogo vi e' un interesse da parte di alcuni clan del potere a
costruire una concentrazione di potere importantissima per essere in grado di
modulare e condizionare alleanze tra il mondo della produzione e dell'impresa e
leadership politiche facenti parte dell'area dell'attuale Ministro del Lavoro.
La salute dei lavoratori,a nostro parere, verosimilmente e' l'ultimo dei pensieri
che sono in testa agli animatori di questo progetto ( vedi Libro Bianco del
Ministro del Lavoro )
La funzionalita' di questa concetrazione e' tutta da dimostrare. Cio' che e'
certo e' che in futuro sara' assai piu' difficile per i lavoratori esigere da
questo molock risarcimenti e riconoscimento dei propri diritti.
Scenari prossimi venturi
Il budget molto ricco di Inail testimonia, allo stato dell'arte che sono gia'
state fatte politiche risarcimentali molto restrittive nei confronti dei
lavoratori, molti sono i diritti negati. La spesa legale per contrastare il
risarcimento da parte dell'Istituto in parecchi casi pare superare il valore del
risarcimento stesso. L'approccio attuariale applicato alle pratiche di
prevenzione presenta alcuni rischi: ne paventiamo almeno un paio. Si provvedera'
ad azioni preventive privilegiando le fascie di lavoratori che "costerebbero"
molto in caso d'incidente e/o malattia professionale mentre saranno meno
presenti nei settori in cui la forza lavoro ha un valore attuariale piu' basso. (
Non ritengo necessario, data l'intelligenza dei lettori, di dovere fare esempi
...)
La riprova di quanto sopra viene da una notizia di ieri: il datore di lavoro non
sara' piu' obbligato a denunciare all'autorita' locale di pubblica sicurezza gli
infortuni sul lavoro con prognosi superiore a 3 giorni ma solo all'Inail con il
conseguente rischio che il giudice non possa perseguire eventuali rilievi
penali. Se questo provvedimento dovesse passare alla Camera senza modifiche
affiderebbe ad Inail una grande discrezionalita' rispetto alla denuncia di gravi
reati alla magistratura.... vedi comunicato
Questo percorso di attuazione del Polo della Sicurezza Inail gia' in atto va
studiato e conosciuto per sviluppare proposte serie emendative che consentano ai
lavoratori, ai cittadini, alle assemblee elettive regionali , alle
organizzazioni sindacali un controllo sociale su di una struttura con troppo
potere, a guida oligarchica, portatrice di troppi conflitti d'interesse in una
materia delicata come la salute e sicurezza sul lavoro
Gino Rubini, editor di diario per la prevenzione
9 giugno 2010
http://www.diario-prevenzione.it
|