Ance, Agi, Ancpl ed Oice stigmatizzano che il Governo, con un emendamento
al ddl di stabilita` - dichiarato inammissibile dalla Commissione Bilancio della
Camera - abbia riproposto il divieto all`arbitrato nel contenzioso in materia di
esecuzione dei contratti pubblici.
Le medesime Associazioni ricordano che tale divieto, introdotto nel
2007 dal precedente Governo, e` stato soppresso dal Governo attuale -
peraltro ponendo un tetto molto basso ai compensi dei collegi arbitrali - per
il riconoscimento dell`irrinunciabilita` dell`arbitrato sia per ragioni di
giustizia, sia per non scoraggiare l`investimento di capitali privati in
infrastrutture.
Il rinvio del contenzioso sui contratti pubblici al giudice ordinario equivale
infatti, data la crisi gravissima della giustizia civile, ad una denegata
giustizia e i privati non accetterebbero di rischiare i propri capitali in
investimenti non assistiti da validi strumenti di composizione delle
controversie.
Ance, Agi, Ancpl ed Oice sottolineano inoltre che il riferito tentativo, gia`
grave per ragioni di merito, lo e` anche per ragioni di metodo. Presso il
Ministero delle Infrastrutture e` stato infatti istituito ed e` da tempo
funzionante, per volere del Ministro, un Tavolo tecnico al quale le categorie
imprenditoriali e le pubbliche Amministrazioni si confrontano sistematicamente
per individuare modifiche al codice dei contratti pubblici che rendano piu`
funzionale il quadro normativo degli appalti.
A tale Tavolo, non e` stata mai ipotizzata la reintroduzione del divieto di
arbitrato, che quindi il Governo ha riproposto contravvenendo al metodo del
confronto e della concertazione, da esso stesso voluto.
In un`ottica propositiva, finalizzata al rilancio degli investimenti
infrastrutturali, Ance, Agi, Ancpl e Oice rivolgono al Governo una pressante
sollecitazione affinche` la prossima settimana si tenga, dopo oltre tre mesi
di inattivita`, la riunione del Cipe che avrebbe dovuto svolgersi il 5
novembre per l`adozione di fondamentali decisioni attinenti al quadro
programmatico e a numerosi e attesi interventi.
Sarebbe una prima positiva, anche se parziale risposta alle istanze degli Stati
Generali delle Costruzioni, in vista della manifestazione del 1° dicembre
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