Dopo l`annuncio in Cdm la Semplificazione lavora sul decreto. Piano casa
per le aree degradate
Appalti, trattativa privata facile
Si alza l`asticella della procedura negoziata. Scia in edilizia
Niente gara pubblica per appalti di lavori inferiori al milione di euro. E
quindi allargamento della procedura negoziata (alias trattativa privata) che
ora e` prevista per i lavori di importo fino a 500 mila euro. In piu` la
conferma ufficiale che la Scia (Segnalazione certificata di inizio attivita`)
si applica all`edilizia. Edilizia che trova il suo Piano casa per le aree
urbane da riqualificare (con premio di cubatura da decidersi da parte delle
Regioni).
Sono questi i binari sui cui si sta muovendo il provvedimento sulla
semplificazione, ancora allo studio presso il dicastero del ministro Roberto
Calderoli, ma di cui ItaliaOggi e` in grado di fornire alcune anticipazioni.
Almeno delle linee di fondo. Il provvedimento, approvato «salvo intese» nel
Consiglio dei ministri di mercoledi` assumera` la veste giuridica del decreto
legge. Almeno questa e` al momento l`intenzione dei tecnici del ministero della
semplificazione che puntano a realizzare un pronto intervento sulle prassi in
atto.
Il decreto si muovera` nel solco delle norme previste nel maxiemendamento del
Governo alla legge di stabilita` 2011 (legge n. 220/2010), e che in quella sede
non hanno visto la luce in quanto cassate dalla commissione Bilancio della
camera per estraneita` di materia.
Due i settori maggiormente interessati dall`intervento normativo che verra`
varato ufficialmente nel prossimo Consiglio dei ministri: l`edilizia e gli
appalti. Quanto all`edilizia, il primo intervento riguarderebbe l`ambito
di applicazione della Scia, e cioe` della segnalazione certificata di inizio
attivita`, che sostituisce i titoli autorizzativi e consente di iniziare un`attivita`
da subito senza dovere aspettare la licenza dell`amministrazione e senza
dovere aspettare un lasso di tempo iniziale, destinato ai controlli dell`ente
pubblico (come invece previsto per la Dia, denuncia di inizio attivita`).
Il problema, dopo il varo della Scia, e` stato se si applichi o meno al settore
edilizio: i dubbi derivavano da una non felice formulazione della norma
istitutiva. Nonostante alcuni chiarimenti ministeriali e` persistente la
esigenza di certezza legislativa, che dovrebbe arrivare con il decreto in esame.
La Scia edilizia riguarderebbe tutti gli interventi minori e quindi per
le nuove costruzioni o ristrutturazioni pesanti ci vorra` o il permesso di
costruire o la super Dia. Peraltro la Scia edilizia, sempre per interventi
minori, troverebbe spazio anche per le opere in aree vincolate, alla condizione
del conseguimento del parere favorevole dell`autorita` preposta alla tutela del
vincolo.
Altra misura che dovrebbe trovare spazio del decreto sulla semplificazione e`
il Piano casa per le aree urbane degradate. Alla stessa stregua degli altri
interventi di «Piano casa» fino ad ora approvati (ma che non hanno avuto a oggi
grande successo) la norma prevede in premio cubatura aggiuntiva, cosi` da
incentivare la riqualificazione: il tutto naturalmente con apposite leggi
regionali. Nella stessa direzione (e cioe` promuovere la riqualificazione
urbana) sarebbero dettati incentivi alla delocalizzazione (ad esempio strutture
produttive in centro urbano) e in particolare la possibilita` di portarsi dietro
le cubature aggiuntive.
In materia di appalti si segnala la possibilita` di innalzamento
dell`asticella per l`uso della procedura negoziata, che dovrebbe essere ammessa
per i lavori di importo complessivo inferiore a un milione di euro. Si
modifica l`importo oggi previsto in 500 mila euro dall`articolo 122, comma 7,
del Codice degli appalti.
La norma dovrebbe essere strutturata con una scaletta interna: sopra i
500 mila euro comunque la stazione appaltante dovrebbe invitare almeno dieci
soggetti, mentre per i lavori di importo inferiore a 500 mila euro il numero
minimo di imprese da invitate scende a cinque.
Il decreto dovrebbe poi snellire la fase della gara e in particolare le
dichiarazioni previste per attestare il possesso dei requisiti di partecipazione
alla selezione. Si tratta, in particolare, dell`articolo 38 del Codice degli
appalti, che elenca le dichiarazioni da formularsi in sedi di richiesta di
partecipazione, relative ad esempio ai requisiti di moralita`.
Nel decreto si preciserebbe che l`impresa partecipante non deve dichiarare
condanne per reati depenalizzati e si precisano restrittivamente le condizioni
ostative relative a violazioni contributive e violazioni alla normativa sulla
sicurezza dei lavoratori.
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