Il decreto sulle fonti rinnovabili rischia di far chiudere migliaia di
imprese e portare alla disoccupazione almeno 50.000 lavoratori
La Presidenza Nazionale della CNA, riunita a Roma, ha preso in esame la
difficile situazione che si e' venuta a creare in seguito all'approvazione del
decreto legislativo sulle energie rinnovabili
La Presidenza ha denunciato che l'atto del Governo, nel porre un limite
temporale al 30 Aprile alle incentivazioni sul fotovoltaico, ha prodotto il
blocco totale dei finanziamenti da parte delle banche ai progetti in corso
d'opera ed il conseguente blocco delle attivita'.
La CNA ha gia' avviato una formale e sostanziale protesta al Governo impegnandolo
a rivedere al piu' presto tale decisione, al fine di impedire la chiusura di
migliaia di imprese e la disoccupazione per almeno 50.000 lavoratori.
L'azione della CNA a favore della politica del risparmio energetico e della
produzione di energia da fonti rinnovabili poggia su queste priorita':
- una strategia di sostegno stabile e trasparente che incentivi soprattutto
l'efficienza e la generazione diffusa di energia da piccoli impianti;
- incentivi allo sviluppo dei settori a monte della filiera energetica mediante
l'introduzione di misure agevolative per la nascita di nuove attivita';
- facilitazione per il ricorso al credito bancario mediante l'istituzione di
strumenti di garanzia destinati ad interventi di efficienza e alla realizzazione
di impianti di piccola taglia per la produzione di energia da fonti rinnovabili;
- nuovi criteri di copertura degli incentivi;
- percorsi sostenibili di qualificazione a misura di PMI.
Tali richieste prioritarie possono e devono vivere nel dibattito e nel
confronto che auspichiamo venga promosso dalle nostre associazioni territoriali
e dalle unioni al fine di sensibilizzare anche le forze politiche e sociali
protagoniste della vita nazionale e locale.
La Presidenza Nazionale e' impegnata a monitorare la vicenda fino alla soluzione
della stessa.
Roma, 9 marzo 2011
http://www.cna.it
|