Contro il sommerso un piano straordinario, per quest`anno, di 80mila
controlli sui luoghi di lavoro. La lettera circolare prot. 3472,
diramata ieri agli uffici, traduce quanto anticipato dal ministro del Lavoro
Maurizio Sacconi durante l`incontro del 16 febbraio dedicato al contrasto al
lavoro nero.
Con la nota si ribadisce l`opportunita` di orientare la vigilanza al contrasto
delle irregolarita` di natura ``sostanziale``, che costituiscono una lesione
dei livelli di tutela delle condizioni di lavoro. L`obiettivo e`
conseguire risultati qualitativi piuttosto che sul piano quantitativo.
La vigilanza dovra` essere indirizzata ``esclusivamente`` su specifici
obiettivi meritevoli di particolare attenzione, individuando tra questi quelli
relativi al lavoro nero, alla sicurezza nei luoghi di lavoro, alla
corretta qualificazione dei rapporti di lavoro, alle false prestazioni
nel settore agricolo, agli appalti illeciti, agli stranieri
irregolari, all`elusione contributiva, al lavoro minorile.
La nota ministeriale affronta in termini piu` incisivi il problema del contrasto
al lavoro insicuro e irregolare realizzando un sistema che, avvalendosi anche
della cooperazione dei diversi soggetti pubblici interessati, consenta di
realizzare un processo volto al passaggio dall` ``ispezione`` al ``controllo``.
Cosi` per la prima volta ne vengono individuate le differenze: l`ispezione
punta a far emergere le irregolarita`, a individuare i responsabili e sanzionare
i comportamenti illeciti (attivita` di polizia); il ``controllo``
presuppone una attivita` piu` generale finalizzata a monitorare il complesso dei
fenomeni piu` significativi, nonche` a individuare le situazioni di patologia
predisponendo le azioni di contrasto. La vigilanza amministrativa sara`
indirizzata a interventi ispettivi per debellare, o quanto meno contenere il
lavoro ``sommerso totale``, caratterizzato dalla completa evasione degli
obblighi contrattuali e contributivi nonche` dalla connessa violazione delle
misure di sicurezza sul lavoro. I settori a rischio sono: l`edilizia,
l`agricoltura e i pubblici esercizi. In tale ambito si inserisce l`impiego
irregolare dei stranieri, ove operanti al di fuori di qualunque regolamentazione
lavoristica, previdenziale e fiscale.
Una particolare attenzione deve essere dedicata al controllo degli appalti
sia privati che pubblici. In merito a quelli privati, questi di solito sono
caratterizzati dal rilevante fenomeno di subappalti ovvero di somministrazione
irregolare, finalizzati a un irregolare decentramento per eludere i vari
obblighi di legge e contrattuali. Negli appalti pubblici viene posta particolare
attenzione alla responsabilita` solidale, nonche` all`individuazione di
eventuali ``pseudo`` lavoratori autonomi, per garantire il rispetto del costo
del lavoro e l`osservanza delle disposizioni minime in materia di sicurezza e di
salute nei luoghi di lavoro.
L`attivita` di verifica annuale nel settore cooperativo sara` orientata per
il 70% nei confronti delle coop non iscritte ad alcuna associazione di categoria
e comunque non note; il restante 30% riguardera` le imprese associate,
privilegiando quelle mai verificate, ovvero non verificate negli ultimi 3 anni.
Nella vigilanza tecnica il settore preso di particolare mira e` quello
dell`edilizia, visto che gli infortuni sul lavoro in tale settore
rappresentano, per gravita`, una componente numericamente rilevante rispetto
alla globalita`. La vigilanza tecnica nei cantieri edili dovra` essere condotta
in modo completo, sia sotto l`aspetto della prevenzione infortuni che
contributiva e con particolare attenzione alla ``filiera`` degli appalti e
subappalti, ove esistenti.
Le vigilanza tecnica dovra` comunque raggiungere almeno 70 accertamenti per
ciascun ispettore, escluse le rivisite che, in base alla normativa vigente, sono
da ritenersi la prassi. La programmazione dovra` tener conto dei seguenti
criteri: 5% cantieri grandi (importo lavori superiore a 10 milioni di euro); 35%
cantieri medi (importo lavori da 1 a 10 milioni di euro); 65% cantieri piccoli.
http://www.ance.it
|