Il decreto interministeriale - firmato il 5 maggio 2011 dai ministri
Romani e Prestigiacomo - stabilisce i criteri per incentivare la produzione
di energia elettrica da impianti solari fotovoltaici e lo sviluppo di tecnologie
innovative per la conversione fotovoltaica.
Il nuovo sistema si applica agli impianti fotovoltaici che entrano in
esercizio in data successiva al 31 maggio 2011 e fino al 31 dicembre 2016, per
un obiettivo indicativo di potenza installata a livello nazionale di circa
23.000 MW, corrispondente ad un costo indicativo cumulato annuo degli incentivi
stimabile tra 6 e 7 miliardi di euro.
Il regime di sostegno e' assicurato secondo obiettivi indicativi di
progressione temporale della potenza installata coerenti con previsioni annuali
di spesa.
Possono beneficiare delle tariffe incentivanti:
a) le persone fisiche;
b) le persone giuridiche;
c) i soggetti pubblici;
d) i condomini di unita' immobiliari ovvero di edifici.
La tariffa percepita viene determinata dal momento dell'entrata in esercizio
dell'impianto, con la garanzia del rispetto dell'iter di connessione da
parte del gestore di rete, in conformita' con i tempi e le relativi sanzioni
previste dall'Autorita' per l'energia elettrica e il gas. Con questo nuovo
sistema si prevede di raggiungere la grid parity - e cioe' la competitivita'
della tecnologia - gia' al 2017.
Il decreto prevede inoltre una serie di strumenti per rafforzare e potenziare
la filiera industriale italiana attiva nella produzione di impianti
fotovoltaici, quali:
- premialita' per le installazioni finalizzate alla sostituzione di amianto,
per la realizzazione di impianti in aree da bonificare o soggette a recupero
ambientale, per i moduli su barriere fonoassorbenti.
a vantaggio dei consumatori e della qualita' del Made in Italy, vengono
inoltre introdotti determinati requisiti di garanzia, efficienza e innovazione
degli impianti, al rispetto dei quali sono previsti livelli di incentivazione
piu' elevati.
Per saperne di piu':
- testo del decreto interministeriale (sul sito del ministero)
Fonte: ministero Sviluppo economico
http://www.governo.it
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