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INFRASTRUTTURE - Un maxipiano da 300 mld di investimenti
23/11/2011

E' uno dei punti centrali della strategia di sviluppo a cui pensa Corrado Passera.

Il neo ministro ha le idee chiare su come rilanciare il Paese, creare occupazione, colmare il gap che ci separa dagli altri Paesi europei. E punta forte su un massiccio piano per dare sprint alla ripresa. Un piano si legge in un documento messo a punto dal ministro e consegnato alle piu' alte cariche istituzionali, che prevede l'ammodernamento infrastrutturale del Paese con investimenti per 300 miliardi di euro in 10 anni, di cui almeno 100 miliardi da spendere o da essere comunque attivati nei primi 3 anni.



Un cura massiccia per dare competitivita' e sviluppare al massimo la collaborazione tra settore pubblico e privati. Nella mente del neo ministro c'e' soprattutto l'idea di dare impulso al project financing, liberando risorse in tempi rapidi. Fissando nel contempo regole certe per i privati che dovrebbero poter contare su sostanziosi tagli di Ires e Irap finalizzati a rilanciare le infrastrutture.

Non solo. Passera sa bene che riattivando il motore delle opere pubbliche, per ora ingolfato, i riflessi sul Pil saranno quasi immediati. Secondo uno studio dell'Ance, l'Associazione dei costruttori, un euro investito nel settore ne genera 3,3 euro. Creando lavoro e sviluppando l'indotto. In altre parole, solo dando una spinta all'edilizia, soprattutto in una fase ciclica come l'attuale, si puo' tentare una forte inversione di tendenza. Ovviamente l'operazione non puo' essere fatta a costo zero, come sosteneva l'ex ministro Tremonti, ma va adeguatamente supportata dallo Stato. Oltre a sgravi fiscali mirati, un altro punto chiave e' quello della velocizzazione e razionalizzazione delle procedure decisionali. Tema che, come noto, sta particolarmente a cuore all'ex banchiere.

Per questo motivo una delle tante misure allo studio riguarda l'eliminazione delle sovrapposizioni di competenze, per migliorare il funzionamento complessivo della macchina statale. La cancellazione dei mille passaggi burocratici, che fanno lievitare i costi e spesso impediscono il completamento delle opere, e' quindi un traguardo fondamentale. Tempi piu' rapidi, almeno nelle intenzioni programmatiche, e meno burocrazia, sono quindi i pilastri su cui costruire una fase nuova. Come chiede da tempo il mondo produttivo, pronto a fare la sua parte dopo tanti rinvii e dietrofront.

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