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APPALTI PUBBLICI - Secondo il ministro Passera bisogna puntare sulle infrastrutture per rilanciare il Paese
14/12/2011

Puntare sulle infrastrutture per rilanciare la crescita del Paese. La filosofia del neo ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, e' chiara: porti, strade, ferrovie per riportare il Pil italiano al segno piu'. Per questo, tra i primi atti da ministro, Passera ha provveduto a far sbloccare dal Cipe 12,5 miliardi di euro destinati alla costruzione di opere pubbliche ritenute fondamentali per il sistema Paese. Le infrastrutture e l'edilizia, d'altra parte, sono state sempre un volano per la crescita.

IL CODICE DEGLI APPALTI.

Il problema pero' sono le regole. Il codice degli appalti pubblici, che regola l'affidamento dei lavori, le procedure di gara, i concorsi, e' stato scritto e riscritto, integrato e sostanziato con altri codici e normative, come quelle antimafia, per combattare le inflitrazioni della criminalita' organizzata nelle commesse della pubblica amministrazione e la corruzione.

''TROPPE NORME''.

Il risultato? Secondo il senatore dell'Italia dei Valori, Felice Belisario, che da tempo si occupa di trasparenza e corruzione nella pubblica amministrazione, non e' proprio confortante: ''Il sistema italiano degli appalti pubblici e' regolato da un complesso di normative eccessive e frammentate'', dice a Lettera43.it, ''che porta ritardi nella realizzazione delle opere e fa si' che il sistema sia sempre pi? esposto a rischi di collusione, corruzione e rinegoziazioni successive con gli aggiudicatari dei contratti''.

IL DISTINGUO DELLE COMMESSE.

Un aspetto molto controverso del codice degli appalti pubblici, infatti, riguarda proprio le procedure negoziate per l'affidamento dei lavori, cioe' tutte quelle che vengono adottate in deroga alle norme nazionali. Il decreto sviluppo approvato nel maggio 2011 dal governo Berlusconi ha stabilito che per lavori fino a 1 milione di euro, le amministrazioni locali possono ricorrere alle procedure negoziate, mentre per le commesse fino a 1,5 milioni di euro possono utilizzare le procedure ristrette.
In entrambi i casi si tratta di deroghe alle norme del codice degli appalti, pensate proprio per garantire maggiore trasparenza nella realizzazione delle opere. Non proprio l'ideale in un Paese che, dal 2008 ha perso 12 posizioni nella classifica di Transparency International sulla corruzione, posizionandosi al 67esimo posto.

RADDOPPIANO LE PROCEDURE NEGOZIATE.

Secondo l'Autorita' per la vigilanza sui contratti pubblici, nel 2008 le procedure negoziate senza bando di gara riguardavano il 16,8% degli affidamenti. Nel 2009 hanno interessato invece il 33,4% degli appalti. Il doppio nel giro di un anno. Perch? questo incremento esponenziale?
L'Avcp lo spiega cosi': con la legge 201 del 2008 la soglia che consentiva il ricorso alla procedura negoziata senza bando negli appalti pubblici e' stata alzata da 100 mila a 500 mila euro. Non solo. Il maggiore utilizzo della trattativa privata tra committente e imprese si e' registrato proprio per gli importi pi? alti, tra i 150 mila e i 500 mila euro: +327% in un solo anno.

http://www.lettera43.it

 


 
 
 
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