Roma -La parola d'ordine e': allentare la morsa del Fisco su imprese e famiglie, evitando di fare regali agli evasori.
La visita del premier Mario Monti all'Agenzia delle Entrate in calendario per giovedi' non servira' solo a esprimere pubblicamente l'appoggio del governo ai dipendenti di Equitalia ormai sotto assedio da Nord a Sud. L'incontro di Monti con il capo degli esattori statali, Attilio Befera, servira' a anche a capire se ci sono i margini per rendere meno gravosa e vessatoria l'attivita' di riscossione dei crediti vantati dal Fisco nei confronti dei contribuenti. Questione delicata perche' Equitalia nel 2011 e' riuscita a recuperare 12,7 miliardi togliendoli agli evasori: una performance che Monti vuole migliorare quest'anno per raddrizzare i conti pubblici e magari fare qualche sconto chi le tasse le paga tutte.
- Le mosse del governo
Si profila un'operazione in due fasi. La prima e' affidata ai decreti annunciati dal vice ministro Vittorio Grilli, che daranno una boccata d'ossigeno alle imprese, velocizzando la certificazione dei crediti vantati nei confronti della pubblica amministrazione e consentendo la compensazione con eventuali somme da pagare al Fisco sulla base di cartelle esattoriali. La seconda mossa, ancora tutta da decidere, riguarda invece le modalita' di riscossione da parte di Equitalia, che fanno lievitare a livelli astronomici le tasse arretrate, anche quando si tratta di incassare una multa non pagata. Un meccanismo infernale sul quale pesano spese di riscossione, penali e interessi su cui il governo sta valutando come intervenire per rendere meno pesanti le cartelle esattoriali. Meno probabile una moratoria delle cartelle esattoriali, che rischia di apparire come una sanatoria: un segnale che il governo non vuole dare avendo fatto della lotta all'evasione una bandiera issata anche a difesa dei contribuenti onesti. Si parla anche di trasferire direttamente all'Agenzia delle Entrate i poteri di Equitalia, che peraltro sta per essere scaricata da molti sindaci con in testa il primo cittadino della Capitale, Gianni Alemanno, pronto a schierare in campo dal 2013 Equaroma, un'agenzia di riscossione comunale incaricata di riscuotere i tributi locali arretrati, dalle multe non pagate alle imposte sugli immobili.
- Interessi troppo alti
E' una delle note dolenti, che Monti dovra' affrontare nel suo colloquio con Befera. Per svolgere il suo lavoro di riscossione per conto delle varie amministrazioni ed enti, Equitalia trattiene il 9 per cento sulle somme richieste ai contribuenti infedeli: un margine che viene giustificato con il fatto che il braccio operativo del Fisco ha in carico un esercito di circa 8 mila dipendenti, che lavorano a pieno ritmo e con un'efficacia nel recupero dell'evasione su tutto il territorio che i vecchi esattori privati (mandati in pensione nel 2005 dall'allora ministro Giulio Tremonti) neanche si sognavano. C'e' insomma un problema di costi. Ma potrebbero comunque esserci i margini per una sforbiciata di due o tre punti all'aggio di Equitalia con l'obiettivo di allentare le tensioni e un effetto ''mano tesa'' verso i contribuenti. A quanto risulta, Monti potrebbe chiedere a Befera di dare una sforbiciata all'aggio.
- Il nodo della moratoria
Alcuni partiti hanno chiesto al governo di sospendere le richieste di pagamento e la riscossione coatta proponendo una sorta di procedura conciliativa per i contribuenti piu' a rischio, come i piccoli imprenditori in difficolta'. Il problema che una moratoria delle cartelle esattoriali, per quanto mirata, somiglia molto a una sanatoria fiscale in contrasto con la potenza di fuoco impiegata dal governo contro gli evasori, che ogni anno non dichiarano tra i 120 e i 160 miliardi l'anno. Che senso ha fare i blitz in giro per l'Italia per poi scendere a patti con chi non emette scontrini e fatture?
- Vincoli meno severi
Fra le ipotesi, c'e' anche quella di allentare la morsa sulle imprese cambiando la norma che blocca i pagamenti di amministrazioni, enti locali e Asl a favore di chi ha un debito con il Fisco. Oggi chi deve pagare 10 mila euro di imposte arretrate non puo' neanche bussare alla porta di una Asl per tentare di incassare magari 100 mila euro di crediti relativi a una fornitura vecchia di anni. Un paradosso che aggrava la situazione di molte aziende.
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