Il ministro dello Sviluppo economico: "Equivale a 5-6 punti di pil. E questo puo' fare la differenza in termini di crescita. Si tratta di mettere in moto fondi pubblici, fondi privati e comunitairi". Sul fronte normativo "nei prossimi decreti prevediamo misure per incoraggiare la velocizzazione delle opere"
Roma, 18 mag. - (Adnkronos) - E' "realizzabile" l'obiettivo di attivare nuove opere infrastrutturali per 100 miliardi nell'arco di vita del governo. Ad assicurarlo e' stato il ministro dello Sviluppo economico e delle infrastrutture, Corrado Passera, annunciando nuovi passi che l'esecutivo intende compiere su questo fronte."Nei prossimi decreti -ha detto Passera presentando il nuovo sito del dicastero di Porta Pia sul monitoraggio sullo stato di avanzamento delle opere - prevediamo misure per incoraggiare la velocizzazione delle opere. E entro giugno, contiamo su un altro Cipe corposo".
"Qui -ha spiegato Passera- parliamo di crescita in modo molto concreto. E il motore fondamentale di questa crescita sono proprio le infrastrutture e le infrastrutture dipendono da tante cose dalle procedure, dai meccanismi, e dalle risorse".
Come ha spiegato Passera, ''si tratta di mettere in moto fondi pubblici, fondi privati e comunitairi''. Quello dei 100 miliardi di opere infrastrutturale, ''e' un obiettivo importante - ha insistito il ministro - che equivale a 5-6 punti di pil. E questo puo' fare la differenza in termini di crescita''.
Nel dettaglio, si attestano a 27,7 miliardi (comprensivi di 2,7 miliardi di fondi regionali e 2,8 miliardi di fondi privati), ha riferito ancora, i progetti approvati al Cipe, le opere confermate e gli interventi del piano Sud. Le opere sbloccate proceduralmente e cantierabili tra il 2012 e il 2013 sono pari a 24,5 miliardi (circa 6,7 miliardi sono ancora da reperire) mentre le opere identificate e in corso di approfondimento per essere cantierabili tra il 2014 e il 2015 hanno un valore di 50,9 miliardi.
A sottolineare la necessita' di avere un quadro normativo certo per poter accelerare la realizzazione delle opere, e' stato il viceministro alle Infrastrutture, Mario Ciaccia. ''Nel mondo non mancano risorse, ma il capitale di rischio - ha evidenziato- scappa quando non c'e' un quadro di certezza''. Un quadro che, ha poi sottolineato, non deve cambiare con l'avvicendarsi dei governi. ''E' auspicabile che venga adottata una legge rinforzata che richieda una maggioranza di due terzi del Parlamento per poter effettuare dei cambiamenti'', ha detto. Sempre sul versante normativo, il ministro Passera, interpellato sull'ipotesi di una modifica costituzionale dell'articolo 117 che riporti alla competenza esclusiva dello Stato la normativa sulle grandi infrastrutture a rete, ha posto l'accento sulla necessita' '' di chiarire le reponsabilita' finali nei processi decisionali''. ''Le grandi infrastrutture energetiche e per la mobilita' dovrebbero avere una piu' forte predominanza di una regia nazionale senza perdere il contatto con il territorio''.
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