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Sul risparmio energetico fronte unico delle Regioni. Sul fronte del risparmio energetico nell`edilizia e nelle infrastrutture le Regioni si muovono in modo comp
27/03/2007

E` del 15 marzo l`approvazione in Conferenza delle Regioni dello schema di legge regionale sulle «Norme per l`edilizia sostenibile». Una proposta che mette al centro la certificazione energetica degli edifici e la previsione di diversi incentivi economici rifacendosi alla direttiva europea sul rendimento energetico in edilizia (direttiva 91/2002), che ha previsto la certificazione energetica degli edifici per contenere i consumi energetici da riscaldamento, riscaldamento dell`acqua, illuminazione.

L`Italia l`ha parzialmente attuata attraverso il Dlgs 192/2005, ma la materia e` tra quelle a competenza concorrente con le Autonomie, per cui nell`ultimo anno alcune Regioni del Centro-Nord hanno gia` approvato proprie regole in materia. Si tratta, in particolare, di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Marche. La stessa Conferenza prevede che entro due anni tutte le Giunte regionali possano adottare leggi che regolamentino la materia.

Lo schema di 16 articoli e` stato preparato da un gruppo di lavoro coordinato dalle Marche, in seno a Itaca (Istituto per l`innovazione e trasparenza degli appalti e la compatibilita` ambientale), organo tecnico della Conferenza delle Regioni. L`articolo 8 definisce i principi generali per le procedure di certificazione: saranno le Giunte ad adottarli e a stabilire i controlli per l`accreditamento dei professionisti abilitati. L`articolo 9 da` le linee guida per il disciplinare tecnico per la valutazione della sostenibilita` degli edifici.

Si indicano le categorie di requisiti prestazionali; la loro valutazione secondo un sistema a punteggio rispetto a una valutazione standard e la ponderazione dei punteggi, basata sulla metodologia adottata dal protocollo.

«Il protocollo Itaca si rifa` al sistema di certificazione internazionale Green Building Challenge, includendo parametri ambientali non previsti dalla legislazione italiana - spiega l`architetto Silvia Catalino, responsabile del gruppo di lavoro che ha redatto la proposta -. Sono 70, ma e` un sistema modulare, e saranno le Regioni a scegliere quali adottare».

Previsti anche incentivi economici e agevolazioni. Cosi` l`articolo 10 consente l`esclusione dal calcolo dei parametri dei regolamenti edilizi dei maggiori spessori e volumi dovuti a murature piu` spesse e sistemi passivi di captazione della luce e del calore, l`articolo 11 prevede sconti sugli oneri di urbanizzazione, il 12 possibili finanziamenti e/o contributi che possono coprire gli iniziali maggiori costi determinati dalla migliore qualita` degli edifici. Gli articoli 5, 6 e 7 contengono dei riferimenti a elementi di sostenibilita` ambientale come il risparmio idrico (tramite sistemi di raccolta delle acque piovane, interventi di monitoraggio dei consumi, la ricerca delle perdite su scala urbana e di quartiere), il ricorso abituale a fonti di energia rinnovabile per soddisfare il fabbisogno degli edifici (ogni Regione stabilira` le percentuali obbligatorie). Itaca e` presieduta dall`assessore laziale ai Lavori pubblici, Bruno Astorre, che spiega: «La proposta si basa sull`integrazione volontaria della certificazione obbligatoria delle prestazioni energetiche derivanti dall`articolo 6 del Dlgs 192/2005, che si applica su piu` ampie prestazioni ambientali. Spero si traduca quanto prima in legge, in tutte le Regioni, cosi` da creare una competizione virtuosa tra proprietari, costruttori e progettisti».

Marco Laudonio

Il Sole 24 Ore - 26/03/2007

 


 
 
 
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