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PUGLIA. SICUREZZA SUL LAVORO E CONTROLLI PIU INTENSI SUGLI APPALTI. Queste le priorita' della riunione delle forze dell'ordine.
19/04/2007

Bari Sicurezza sul lavoro; riutilizzo a fini sociali dei beni confiscati alla criminalità organizzata; controlli più intensi sugli appalti e gli enti locali per contrastare le infiltrazioni mafiose. Sono le direttrici su cui prefetti e questori delle province pugliesi, comandanti regionali e provinciali di carabinieri e guardia di finanza hanno instradato la riunione della conferenza regionale delle autorità di pubblica sicurezza che si è svolta ieri a Bari.


L’incontro, coordinato dal prefetto di Bari Carlo Schilardi, è stato preparatorio in vista di interventi e azioni future. Su alcuni temi è intervenuto anche l’assessore regionale alla trasparenza e cittadinanza attiva Guglielmo Minervini e il dirigente dell’ispettorato del lavoro Vincenzo Andrisani.

La bozza d’intesa E’ stata discussa una bozza di intesa tra Prefettura e Regione che prevede la costituzione di tavoli provinciali con enti locali, demanio e associazioni di volontariato per il riutilizzo dei beni confiscati alla mafia. Fino a oggi la legge individuava nei soli comuni gli unici enti gestori dei beni. Ora, invece, si intende includere anche le Province e le Regioni che si impegneranno a reperire finanziamenti da destinare agli enti locali per il riutilizzo a fini sociali dei beni.

Il lavoro nero L’attenzione si è concentrata in particolare sulla piaga del lavoro nero. Tra le ipotesi, è stata formalizzata la proposta di attivare in prefettura un tavolo che coinvolga le Asl, gli ispettorati del lavoro, l’Inps e le forze di polizia, per incentivare e rendere più incisivi controlli nel rispetto delle norme di sicurezza sui luoghi di lavoro. Un tavolo simile a quello già esistente sul lavoro irregolare che, come ha detto il capo di gabinetto del Prefetto, Donato Cafagna, ha già dato buoni risultati in un anno di attività. «L’idea – ha aggiunto- è di estendere questo modello organizzativo anche al controllo sulla sicurezza».

Mafia e appalti Sul fronte del rischio delle infiltrazioni della criminalità organizzata nella gestione degli appalti assegnati dagli enti locali, la scelta è tra la centralizzazione degli affidamenti in un’unica stazione appaltante prendendo ad esempio ciò che accade in altre regioni ad alto rischio di infiltrazione mafiosa o lasciare autonomia agli enti locali, stimolando controlli più diffusi.

Intanto, a Roma, Legambiente ha presentato ha presentato il rapporto Ecomafia 2007, numeri sul malaffare legato all’ambiente. Ogni ora, stando ai dati, vengono commessi tre reati ambientali. La Puglia è al terzo posto della classifica tra le regioni italiane nella classifica dei reati ambientali. Nel 2006 ne sono state accertate 33.668. Quasi una su due è commessa in 4 regioni: Sicilia, Campania, Calabria e Puglia. La nostra regione, però, è scesa dal primo al terzo posto per numero di infrazioni alla normativa sui rifiuti (410 reati, il 9,3% del totale).

fonte: http://www.ilmeridiano.info

 


 
 
 
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