FOTOVOLTAICO: i mutui per affrontare la spesa
03/07/2007 |
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L'unica seria obiezione a un intervento di risparmio energetico e' il suo costo, spesso elevato. Passano troppi anni prima del giorno in cui si comincera' a risparmiare non solo energia, ma anche denaro. Logico quindi che chi non ha abbastanza denaro, o non vuole investirlo, si chieda se esistano finanziamenti bancari che lo possano agevolare
Sul fronte dei prodotti bancari costruiti ad hoc, a fare da apripista e' il finanziamento all'installazione di pannelli fotovoltaici, per la quale almeno una decina di banche ha lanciato apposite iniziative. Il perche' sia proprio questa, la fonte rinnovabile privilegiata, e' presto detto. Dal primo giorno di funzionamento dell'impianto il suo possessore inizia ad incassare con regolarita' crediti tariffari, cioe' denaro per ogni kilowatt prodotto per se' o immesso in rete a favore di tutti, attraverso i meccanismi del cosiddetto “conto energia”.
A questi guadagni si aggiungono i risparmi derivanti dal mancato acquisto di energia da altri. Questi due flussi possono contribuire a pagare le rate di capitale e di interessi con cui si rimborsa il prestito. In secondo luogo, i rendimenti di un impianto fotovoltaico sono programmabili nel corso degli anni con discreta approssimazione (per quanto crescano d'estate e calino in inverno).
Quindi per le banche, come per i loro clienti, e' quasi come investire a reddito fisso, senza troppe incertezze. In terzo luogo le norme lasciano che chi ha ottenuto il finanziamento ceda alla banca il diritto di incassare i proventi del conto energia, facilitando l'operazione. In quarto luogo i pannelli fotovoltaici sono poco soggetti a guasti e necessitano di una manutenzione ridotta:
Quindi il rischio che corre un istituto nel concedere un finanziamento chirografario a lungo periodo e' limitato. Una buona polizza assicurativa puo' essere infine volta alla copertura degli imprevisti restanti (incendio, eventi atmosferici o comunque blocco nel funzionamento dei macchinari e mancati incassi relativi).
Le agevolazioni previste per le altre fonti rinnovabili, ivi compresa la detrazione del 55%, non garantiscono invece flussi di entrate costanti e sono percio' meno adatte all'invenzione di prestiti bancari dedicati.
FONTE: CONFAPPI.IT
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