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ECCO QUANTO GUADAGNANO I DEPUTATI ITALIANI. L'importo mensile e' pari a 5.419,46 euro
26/07/2007

Sistema retributivo e reversibilita' della pensione sono negati ai semplici cittadini, ma non ai deputati.
La pensione puo' scattare a 60 anni, e bastano solo due anni e mezzo di mandato

La prima voce relativa al trattamento economico deputati (dati aggiornati a gennaio 2006; fonte: Camera dei deputati) e' l'indennita', quella che nel linguaggio comune e' definita «stipendio», seguono la diaria e i rimborsi: per le «spese inerenti al rapporto tra eletto ed elettori», per le spese accessorie di viaggio e per i viaggi all'estero, per le spese telefoniche. Completano la scheda le voci sull'assegno di fine mandato, le prestazioni previdenziali e sanitarie e sui trasporti. 

L'indennita', prevista dalla Costituzione all'art. 69, e' determinata in base alla legge n. 1261 del 31 ottobre 1965. È fissata in misura non superiore al trattamento complessivo massimo annuo lordo dei magistrati con funzioni di presidente di Sezione della Corte di Cassazione ed equiparate. Tale misura e' stata rideterminata in riduzione dall'art. 1, comma 52, della legge 23 dicembre 2005, n. 266 (legge finanziaria per il 2006). L'indennita' e' corrisposta per 12 mensilita'. L'importo mensile - che, a seguito della delibera dell'Ufficio di presidenza della Camera del 17 gennaio 2006, e' stato ridotto del 10% - e' pari a 5.419,46 euro, al netto delle ritenute previdenziali (€ 749,79) e assistenziali (€ 503,59) della quota contributiva per l'assegno vitalizio (€ 962,42) e della ritenuta fiscale (€ 3.555,63).

Viene poi riconosciuta una diaria, a titolo di rimborso delle spese di soggiorno a Roma, sulla base della stessa legge n. 1261 del 1965. La diaria ammonta a 4.003,11 euro mensili. Tale somma viene ridotta di 206,58 euro per ogni giorno di assenza del deputato da quelle sedute dell'Assemblea in cui si svolgono votazioni, che avvengono con il procedimento elettronico. È considerato presente il deputato che partecipa almeno al 30% delle votazioni effettuate nell'arco della giornata.

A titolo di rimborso forfetario per le spese inerenti al rapporto tra eletto ed elettori, al deputato e' attribuita anche una somma mensile di 4.190 euro, che viene erogata tramite il gruppo parlamentare di appartenenza.

I deputati usufruiscono di tessere per la libera circolazione autostradale, ferroviaria, marittima ed aerea per i trasferimenti sul territorio nazionale. Per i trasferimenti dal luogo di residenza all'aeroporto piu' vicino e tra l'aeroporto di Roma-Fiumicino e Montecitorio, e' previsto un rimborso spese trimestrale pari a 3.323,70 euro, per il deputato che deve percorrere fino a 100 km per raggiungere l'aeroporto piu' vicino al luogo di residenza, ed a 3.995,10 euro se la distanza da percorrere e' superiore a 100 km.

I deputati, qualora si rechino all'estero per ragioni di studio o connesse all'attivita' parlamentare, possono richiedere un rimborso per le spese sostenute entro un limite massimo annuo di 3.100 euro.

I deputati dispongono di una somma annua di 3.098,74 euro per le spese telefoniche. La Camera non fornisce ai deputati telefoni cellulari.

Il deputato versa mensilmente, in un apposito fondo, una quota del 4,5 per cento della propria indennita' lorda, pari a 503,59 euro, destinata al sistema di assistenza sanitaria integrativa che eroga rimborsi secondo quanto previsto da un tariffario.

Il deputato versa mensilmente, in un apposito fondo, una quota del 6,7% della propria indennita' lorda, pari a 749,79 euro. Al termine del mandato parlamentare, il deputato riceve l'assegno di fine mandato, che e' pari all'80% dell'importo mensile lordo dell'indennita', per ogni anno di mandato effettivo (o frazione non inferiore ai sei mesi).

Il deputato versa mensilmente una quota – l'8,6%, pari a 962,42 euro - della propria indennita' lorda, che viene accantonata per il pagamento degli assegni vitalizi, come previsto da un apposito Regolamento approvato dall'Ufficio di Presidenza il 30 luglio 1997. In base alle norme contenute in tale regolamento, il deputato riceve il vitalizio a partire dal 65° anno di eta'. Il limite di eta' diminuisce fino al 60° anno di eta' in relazione agli anni di mandato parlamentare svolti.
Lo stesso regolamento prevede la sospensione del pagamento del vitalizio qualora il deputato sia rieletto al Parlamento nazionale ovvero sia eletto al Parlamento europeo o ad un Consiglio regionale.
L'importo dell'assegno varia da un minimo del 25% a un massimo dell'80% dell'indennita' parlamentare, a seconda degli anni di mandato parlamentare.

Fonte: la Voce d'Italia

Marco Marsili

 


 
 
 
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