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SICILIA - APPALTI: 'PIZZO' UNICO SU APPALTI AL 2%.
10/10/2007

(AGI) - Catania, 9 ott. - Il 2% fisso dell'importo degli appalti: era la tangente con una sorta di "aliquota unica" che il clan Santapaola di Catania imponeva agli imprenditori vincitori di gare bandite da amministrazioni pubbliche.

Una strategia precisa dei boss, che avevano deciso di non fare piu' richieste "una tantum" trattabili con la vittima dell'estorsione, ma di far pagare a tutti senza distinzione una percentuale fissa del 2%, senza alternative se non la rappresaglia. 

Emerge da uno dei filoni dell'indagine della Dia sfociata la notte scorsa in un blitz per l'esecuzione di 33 ordini di custodia, dei quali 29 sono stati notificati. 

A riorganizzare il sistema del 'pizzo' era stato, secondo gli in quirenti, Angelo Santapaola, 45 anni, cugino del boss Benedetto 'Nitto' Santapaola, ucciso e bruciato nei giorni scorsi nelle campagne di Ramacca assieme al suo guardaspalle Nicola Sedici, in quello che viene ritenuto dagli inquirenti un regolamento di conti interno alla cosca. 

Angelo Santapaola, che era il 'reggente' del gruppo santapaoliano di San Cristoforo, era indagato in questa inchiesta. 

La Dia lo aveva intercettato fin da quando, all'inizio del 2004, era tornato in liberta'. 

Oltre alle estorsioni, Angelo Santapaola gestiva anche il traffico di droga, e aveva chiuso un accordo con il clan napoletano dei Rinaldi per l'acquisto di cocaina. 

Nel voluminoso fascicolo investigativo della Dia, ci sono oltre 150 intercettazioni tra telefoniche e ambientali, con oltre 50 mila conversazioni registrate.

Cinque gli imprenditori edili identificati come vittime del 'pizzo'. Scoperta anche una fitta rete per il controllo e la vendita degli stupefacenti che acquistati a Napoli, venivano tagliati e spacciati a Catania. 

Molti degli arrestati sono imparentati con i vertici della cosca Santapaola. 

Fonte: agi.it

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