DI PIETRO BLOCCA I FONDI ALLE FERROVIE "Stop a oltre un miliardo di euro".
Data: 26/11/2007
Argomento: Infrastrutture


Il ministro delle Infrastrutture spiega: "Sono stufo di vedere che lo Stato da' soldi sull'unghia senza che ci dicano cosa ne fanno. Fs e' una Spa: o prendono soldi dallo Stato e fanno quello che lo Stato vuole oppure non prendono soldi e fanno cio' che vogliono"



Napoli, 26 novembre 2007 - Lo spacchettamento di Rfi e Trenitalia sara' inevitabile dal momento che Ferrovie dello Stato e' una societa' per azioni ma compresa nella pubblica amministrazione "indebitamente". A sostenerlo e' il ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, che ne ha parlato a Napoli concludendo la 'Conferenza nazionale sulle infrastrutture'. 

"Ho bloccato il trasferimento di 1,35 miliardi di euro a Ferrovie dello Stato perche' non ci dice cosa ne fara' - ha detto il ministro - sono stufo di vedere che lo Stato da' soldi sull'unghia senza che ci dicono che ne fanno", ha detto Di Pietro, sostenendo di aver assegnato soldi che Ferrovie dello Stato non ha saputo sfruttare e che potevano essere, invece, utilizzati per altri scopi. 

Per Di Pietro "bisogna affrontare questo problema con Fs che, da quando e' Spa, non e' piu' la stessa, ne' giuridicamente ne' praticamente. Quindi - ha proseguito Di Pietro - delle due una: o prendono soldi dallo Stato e fanno quello che lo Stato vuole oppure non prendono soldi e fanno cio' che vogliono". 

Di Pietro, anche se durante il suo intervento ha parlato in maniera piu' approfondita di Fs, cita anche l'Anas. "Occorre far uscire Anas e Fs dalla pubblica amministrazione dal momento che ci stanno indebitamente. L'Anas - ha spiegato Di Pietro - ci sta provando, Fs non ancora, ma se mettiamo fuori sia l'una che l'altra diamo loro la possibilita' di fare business e di stare sul mercato". 

Il ministro, riferendosi ai soldi che occorrono per realizzare infrastrutture in Italia ha parlato di 380 miliardi di euro. Fondi che, pero', non ci sono. Per questo motivo occorre "trovare una soluzione" per arginare il problema che, per Di Pietro, "passa inevitabilmente per uno spacchettamento sia di Anas che di Fs". 

Di Pietro si e' poi rivolto a Mauro Moretti, amministratore delegato di Fs, che aveva pero' gia' lasciato i lavori della conferenza. Se non si verificasse lo spacchettamento, il ministro ha sottolineato che a pagarne i conti sarebbe una delle societa' del gruppo Fs, dal momento che "Rfi non e' indebitata e Trenitalia si'". "Moretti, se gli do dei soldi - ha concluso Di Pietro - ci sistema il bilancio di Trenitalia, dovendo migliorare il bilancio della holding ma a me che faccio infrastrutture, non me ne frega niente del bilancio della holding". Lo spacchettamento di Rfi e Trenitalia e', dunque, per Di Pietro, "una operazione politica da portare avanti e sulla quale occorre ragionare insieme".

fonte: quotodiano.net







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