Gazz.Uff.: Raddoppio della tratta ferroviaria Foligno-fabriano
Data: 20/11/2006
Argomento: Infrastrutture


COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA - DELIBERAZIONE 29 marzo 2006 - 1° Programma delle opere strategiche (legge n. 443/2001) raddoppio della tratta ferroviaria Foligno-Fabriano. (Deliberazione n. 87/06). (GU n. 258 del 6-11-2006)


                    IL COMITATO INTERMINISTERIALE
                   PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA
  Vista  la  legge  21 dicembre  2001,  n.  443,  che, all'art. 1, ha
stabilito   che   le   infrastrutture   pubbliche  e  private  e  gli
insediamenti  strategici  e  di  preminente  interesse  nazionale, da
realizzare  per  la  modernizzazione e lo sviluppo del Paese, vengano
individuati  dal  Governo attraverso un programma formulato secondo i
criteri e le indicazioni procedurali contenuti nello stesso articolo,
demandando   a  questo  Comitato  di  approvare,  in  sede  di  prima
applicazione  della legge, il suddetto programma entro il 31 dicembre
2001;
  Vista  la  legge  1° agosto 2002, n. 166, che, all'art. 13, oltre a
recare  modifiche  al  menzionato art. 1 della legge n. 443/2001 e ad
autorizzare limiti di impegno quindicennali per la progettazione e la
realizzazione  delle  opere incluse nel programma approvato da questo
Comitato  e  per  interventi  nel  settore  idrico  di competenza del
Ministero  delle  infrastrutture  e  dei  trasporti,  prevede che gli
interventi  medesimi  siano compresi in intese generali quadro tra il
Governo  e  ogni  singola  Regione  o Provincia autonoma, al fine del
congiunto coordinamento e realizzazione delle opere;
  Visto  il  decreto  legislativo  20 agosto  2002, n. 190, attuativo
dell'art. 1 della menzionata legge n. 443/2001;
  Visti,  in  particolare,  l'art.  1 della citata legge n. 443/2001,
come  modificato dall'art. 13 della legge n. 166/2002, e l'art. 2 del
decreto legislativo n. 190/2002, che attribuiscono la responsabilita'
dell'istruttoria  e  la funzione di supporto alle attivita' di questo
Comitato  al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che puo'
in proposito avvalersi di apposita «struttura tecnica di missione»;
  Visto  il decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n.
327,   recante  il  testo  unico  delle  disposizioni  legislative  e
regolamentari  in  materia  di  espropriazione per pubblica utilita',
come  modificato  -  da  ultimo - del decreto legislativo 27 dicembre
2004, n. 330;
  Visto  l'art.  11  della  legge  16 gennaio  2003,  n.  3,  recante
«Disposizioni  ordinamentali in materia di pubblica amministrazione»,
secondo  il  quale, a decorrere dal 1° gennaio 2003, ogni progetto di
investimento  pubblico  deve  essere  dotato  di  un  codice unico di
progetto (CUP);
  Vista  la  delibera 21 dicembre 2001, n. 121 (Gazzetta Ufficiale n.
51/2002  S.O.), con la quale questo Comitato, ai sensi del piu' volte
richiamato  art.  1  della  legge  n.  443/2001,  ha  approvato il 1°
Programma   delle  opere  strategiche,  che  include,  nei  «corridoi
trasversali  e  dorsale  appenninica»  tra  i  sistemi ferroviari, la
infrastruttura «trasversale ferroviaria Orte-Falconara», per la quale
indica   un   costo  di  1.926,384 Meuro  ed  una  disponibilita'  di
273,722 Meuro;
  Vista  la  delibera 27 dicembre 2002, n. 143 (Gazzetta Ufficiale n.
87/2003,  errata  corrige  in Gazzetta Ufficiale n. 140/2003), con la
quale  questo  Comitato ha definito il sistema per l'attribuzione del
CUP,  che  deve  essere richiesto dai soggetti responsabili di cui al
punto 1.4 della delibera stessa;
  Vista  la  delibera  25 luglio  2003,  n. 63 (Gazzetta Ufficiale n.
248/2003),  con  la  quale questo Comitato ha formulato, tra l'altro,
indicazioni di ordine procedurale riguardo alle attivita' di supporto
che  il  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e' chiamato a
svolgere  ai  fini  della  vigilanza sull'esecuzione degli interventi
inclusi nel 1° Programma delle infrastrutture strategiche;
  Vista  la  delibera 29 settembre 2004, n. 24 (Gazzetta Ufficiale n.
276/2004),  con la quale questo Comitato ha stabilito che il CUP deve
essere  riportato  su  tutti  i documenti amministrativi e contabili,
cartacei   ed   informatici,  relativi  a  progetti  di  investimento
pubblico, e deve essere utilizzato nelle banche dati dei vari sistemi
informativi, comunque interessati ai suddetti progetti;
  Vista  la  sentenza  n.  303 del 25 settembre 2003, con la quale la
Corte  Costituzionale,  nell'esaminare le censure mosse alla legge n.
443/2001   ed   ai   decreti   legislativi   attuativi,  si  richiama
all'imprescindibilita'  dell'intesa  tra  Stato  e singola Regione ai
fini dell'attuabilita' del programma delle infrastrutture strategiche
interessanti il territorio di competenza, sottolineando come l'intesa
possa   anche   essere  successiva  ad  un'individuazione  effettuata
unilateralmente dal Governo e precisando che i finanziamenti concessi
all'opera  sono  da  considerare  inefficaci  finche' l'intesa non si
perfezioni;
  Visto il decreto emanato dal Ministro dell'interno il 14 marzo 2003
di  concerto  con  il  Ministro  della  giustizia e il Ministro delle
infrastrutture   e   dei   trasporti,   come  integrato  dal  decreto
dell'8 giugno 2004, con il quale - in relazione al disposto dell'art.
15,   comma 5,  del  decreto  legislativo  n.  190/2002  -  e'  stato
costituito il Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle
grandi opere;
  Vista  la  nota  5 novembre  2004,  n.  COM/3001/1, con la quale il
coordinatore  del  predetto  Comitato  di  coordinamento  per  l'alta
sorveglianza  delle  grandi  opere  espone  le linee guida varate dal
Comitato nella seduta del 27 ottobre 2004;
  Visto  il  documento di programmazione economico-finanziaria (DPEF)
2004-2007,  che,  in  ordine  al  1°  Programma  delle infrastrutture
strategiche,  riporta  in  apposito  allegato  l'elenco  delle  opere
potenzialmente  attivabili  nel  periodo considerato, tra le quali e'
inclusa la «trasversale ferroviaria Orte-Falconara»;
  Vista  la  nota  23 gennaio  2006, n. 44, con la quale il Ministero
delle  infrastrutture  e  dei  trasporti  ha  trasmesso  la relazione
istruttoria  relativa  alla  «Direttrice  Orte-Falconara  - raddoppio
della tratta ferroviaria Foligno-Fabriano»;
  Considerato  che l'intervento e' compreso tra le «infrastrutture di
preminente  interesse nazionale» incluse nelle Intese generale quadro
tra il Governo e le Regioni Umbria e Marche, sottoscritte entrambe il
24 ottobre 2002;
  Considerato    che   questo   Comitato   ha   conferito   carattere
programmatico  al  quadro finanziario riportato nell'allegato 1 della
suddetta    delibera   n.   121/2001,   riservandosi   di   procedere
successivamente    alla   ricognizione   delle   diverse   fonti   di
finanziamento disponibili per ciascun intervento;
  Considerato  che  il  progetto  in  esame  e'  inserito tra i nuovi
progetti   di   legge  obiettivo  nel  Piano  delle  priorita'  degli
interventi  ferroviari  (PPI)  -  edizione aprile  2004,  che  questo
Comitato,  con  delibera  20 dicembre  2004,  n. 91, ha approvato per
l'anno 2005 e, in via programmatica, per gli anni successivi;
  Considerato che l'asset ferroviario di riferimento e' rappresentato
dalla  linea  Orte-Falconara  e  si  articola  in  5  interventi:  il
raddoppio   della   tratta   in  esame,  il  raddoppio  della  tratta
Castelplanio-P.M.228,   il   raddoppio   Spoleto-Terni;  il  nodo  di
Falconara    Marittima    e    il    potenziamento   infrastrutturale
Orte-Falconara;
  Considerato che questo Comitato, con delibera 27 maggio 2005, n. 68
e  29 luglio 2005, n. 96, ha approvato con prescrizioni, ai soli fini
tecnici,   rispettivamente  il  raddoppio  della  tratta  ferroviaria
Spoleto-Terni  e  il collegamento diretto tra la linea adriatica e la
linea Orte-Falconara in prossimita' del nodo di Falconara;
  Considerato  che il CUP assegnato al progetto e' il seguente: J 31J
05 00003 000 1;
  Udita   la  relazione  del  Ministro  delle  infrastrutture  e  dei
trasporti;
  Acquisita  in  seduta  l'intesa  del Ministro dell'economia e delle
finanze;
                             Prende atto
delle   risultanze   dell'istruttoria   svolta  dal  Ministero  delle
infrastrutture e dei trasporti ed in particolare:
  sotto l'aspetto tecnico-procedurale:
    che  l'intervento proposto si colloca nella piu' ampia previsione
di   raddoppio,   gia'   in   parte   attuato,   della  intera  linea
Orte-Falconara,  il  cui  progetto,  come  esposto  in  premessa,  si
articola   in   5   interventi   che   concorrono  al  raggiungimento
dell'obiettivo  di  recuperare  gli  ampi margini di incremento della
modalita'  ferroviaria,  pervenendo a percentuali di ripartizione del
traffico  tra strada e ferrovia analoghe a quelle riscontrabili lungo
altre  direttrici  nazionali  nelle  quali  si  e' gia' realizzato un
cadenzamento orario del servizio ed e' stata offerta una capacita' di
trasporto adeguata alla domanda;
    che  l'intervento  proposto ha per obiettivo il superamento delle
attuali  limitazioni  all'incremento  dell'offerta  complessiva sulla
linea  Orte-Falconara, limitazioni dovute alla presenza dei «colli di
bottiglia» costituiti da binario unico, pendenza eccessiva e raggi di
curvatura  molto  ridotti,  obbligando  ad  una  percorrenza  a basse
velocita';
    che  il  progetto  preliminare  sottoposto a questo Comitato, che
riguarda il raddoppio della tratta Foligno-Fabriano, consente:
      di  risolvere  le  problematiche  d'esercizio,  mantenendo, ove
possibile, l'ubicazione delle principali stazioni;
      di garantire il mantenimento del traffico sulla linea esistente
anche nelle fasi di esecuzioni dei lavori;
      di  adattarsi  alla  natura  dei  terreni  attraversati  e alle
caratteristiche  idrologiche-idrauliche  delle aree interessate dalla
presenza di importanti corsi d'acqua (Topino, Caldognola);
      di    privilegiare    la    realizzazione   di   gallerie   per
l'attraversamento delle aree di maggiore valenza ambientale;
    che  l'intervento,  che  si sviluppa per circa 54 km, e' compreso
tra la radice gia' predisposta in uscita della stazione di Foligno al
km  166+859  della  linea  attuale  e  l'analoga predisposizione gia'
realizzata  al  km 223+281, in approccio alla stazione di Fabriano, e
verra'  realizzato  prevalentemente  in  variante  di  tracciato e in
galleria,  in  piccola  parte in affiancamento al binario esistente e
che  i  raggi  di curvatura, compresi tra 600 e 2200 m consentono una
velocita' di linea tra 110 e 200 km/h;
    che le principali opere civili sono costituite da:
      10 viadotti, il cui sviluppo complessivo e' di circa 6 km, pari
all'11% dell'intera tratta;
      9  gallerie  naturali  per uno sviluppo complessivo di circa 30
km, pari a circa il 56% dell'intera tratta;
      2 gallerie artificiali il cui ricoprimento massimo e' di 4 m;
    che  il  progetto  preliminare  dell'opera e' stato trasmesso dal
soggetto   aggiudicatore,   R.F.I.   S.p.A.,   al   Ministero   delle
infrastrutture   e   dei   trasporti  e  alle  altre  Amministrazioni
competenti,  alle  Regioni  Marche  e  Umbria, ai Comuni interessati,
nonche' agli enti gestori delle interferenze;
    che  la  Regione  Umbra  con deliberazione della Giunta Regionale
2 dicembre   2003,  n.  1822,  ha  espresso  parere  favorevole,  con
prescrizioni   e  raccomandazioni,  ai  fini  della  V.I.A.  e  della
localizzazione,  ai  sensi  del  decreto legislativo n. 190/2002, sul
progetto   preliminare  per  il  tratto  da  realizzare  nel  proprio
territorio;
    che   la  Regione  Marche,  con  decreto  dirigente  di  servizio
5 settembre  2003,  n. 75, ha espresso il proprio parere sul progetto
in  esame,  con  l'indicazione  di  prescrizioni sulla base di quanto
emerso nella Conferenza di servizi;
    che  il  Ministero  dell'ambiente e della tutela del territorio -
Commissione   speciale   VIA,   con   nota   del  1° luglio  2004  n.
4425/2004/SP,  ha  espresso  parere  favorevole,  con  prescrizioni e
raccomandazioni,  sulla  compatibilita'  ambientale  del progetto, ai
sensi degli articoli 17 e 18 del decreto legislativo n. 190/2002;
    che  parere favorevole, con prescrizioni e indicazioni, in ordine
alla  compatibilita' ambientale ha espresso altresi' il Ministero per
i  beni  e  le  attivita'  culturali  con  nota  19 gennaio  2004, n.
ST/407/2006/2003, sulla base della relazione della Direzione generale
per i beni architettonici ed il paesaggio;
    che  il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti propone le
prescrizioni   e   le   raccomandazioni   da  formulare  in  sede  di
approvazione  del  progetto  preliminare, esponendo le motivazioni in
caso  di  mancato  recepimento  di  osservazioni  avanzate nella fase
istruttoria;
  sotto l'aspetto attuativo:
    che   il   soggetto   aggiudicatore  viene  individuato  in  Rete
Ferroviaria Italiana S.p.A. (RFI S.p.A.);
    che   il  tempo  complessivo  dall'espletamento  delle  attivita'
progettuali   ed   autorizzative  residue  alla  messa  in  esercizio
dell'opera e' stimato in circa 8 anni;
  sotto l'aspetto finanziario:
    che  in  progetto  il  costo complessivo dell'intervento e' stato
quantificato in 1.868,4 Meuro cosi' articolati:

=====================================================================
                      VOCE                      |IMPORTO (Meuro)| %
=====================================================================
Opere ferroviarie (comprese opere extralinea, di|               |
riambientalizzazione e imprevisti               |        1.752,2|92,3
---------------------------------------------------------------------
Servizi di ingegneria e alta sorveglianza       |           98,8| 5,3
---------------------------------------------------------------------
Costi interni RFI (fino alla consegna           |               |
dell'opera)                                     |           10,0| 0,5
---------------------------------------------------------------------
Spese generali del committente                  |           34,4| 1,9

    che  il  costo  delle diverse categorie di opere e' stato desunto
sulla  base  di  un  costo  tipologico di riferimento, individuato in
relazione   ad   opere  similari  gia'  realizzate  o  frequentemente
impiegate  negli  interventi  ferroviari e con richiamo all'elaborato
prodotto  dalla Societa' Italferr nel gennaio 2003 per la valutazione
dei progetti preliminari ex c.d. «legge obiettivo»;
    che   sulla  base  delle  prescrizioni  effettuate  dagli  organi
istituzionali  competenti e delle valutazioni specifiche condotte dal
soggetto  aggiudicatore  sono  stati  determinati  in  50,1  Meuro  i
maggiori   oneri  connessi  a  ulteriori  lavori  richiesti  in  sede
istruttoria;
    che,  pertanto,  il  costo  complessivo dell'intervento ammonta a
1.918,5 Meuro;
    che   la   copertura   finanziaria  dell'intervento  e'  prevista
interamente a carico della legge n. 166/2002;
                              Delibera:
  1. Approvazione progetto preliminare.
  1.1. Ai sensi e per gli effetti dell'art. 3 del decreto legislativo
n. 190/2002, nonche' ai sensi dell'art. 10 del decreto del Presidente
della Repubblica n. 327/2001, come modificato, da ultimo, dal decreto
legislativo n. 330/2004, e' approvato, ai soli fini procedurali - con
le  prescrizioni  e  raccomandazioni  proposte  dal  Ministero  delle
infrastrutture   e  dei  trasporti  -  il  progetto  preliminare  del
«raddoppio della tratta ferroviaria Foligno-Fabriano».
  E'  conseguentemente  perfezionata,  ad  ogni  fine  urbanistico ed
edilizio, l'intesa Stato-Regione sulla localizzazione dell'opera.
  1.2.  Ai  sensi del citato art. 3, comma 3, del decreto legislativo
n.  190/2002,  l'importo  di  1.918,5 Meuro, costituisce il limite di
spesa  dell'intervento  ed  e' stabilito sulla base dei contenuti del
quadro  economico  dell'opera  sintetizzato  nella  precedente «presa
d'atto»  e  dell'incremento  di  costo  connesso al recepimento delle
prescrizioni, come sopra quantificato.
  1.3.  Le  prescrizioni  citate  al punto 1.1, a cui e' condizionata
l'approvazione   del   progetto,   sono   riportate  nella  parte  1^
dell'allegato, che forma parte integrante della presente delibera.
  Le  raccomandazioni  proposte  dal Ministero delle infrastrutture e
dei  trasporti  sono riportate nella parte 2^ del citato allegato: il
soggetto  aggiudicatore,  qualora  ritenga di non poter dar seguito a
qualcuna  di  dette  raccomandazioni, fornira', al riguardo, puntuale
motivazione in modo da consentire al citato Ministero di esprimere le
proprie  valutazioni  e  di  proporre a questo Comitato, se del caso,
misure alternative.
  2. Copertura finanziaria.
  La  decisione sul finanziamento dell'opera viene rinviata alla fase
di  esame del progetto definitivo e verra' adottata in relazione alle
risultanze di stesura aggiornata del dossier di valutazione, previsto
dal  Contratto di programma con RFI relativo al quinquennio 2001-2005
e prorogato al 2006, stesura che verra' trasmessa a questo Comitato a
corredo del progetto definitivo stesso.
  3. Disposizioni finali.
  3.1.  Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedera'
ad  assicurare,  per  conto  di questo Comitato, la conservazione dei
documenti   componenti  il  progetto  preliminare  approvato  con  la
presente delibera.
  3.2.  La  Commissione  VIA  procedera'  -  ai  sensi  dell'art. 20,
comma 4,   del   decreto  legislativo  n.  190/2002  -  a  verificare
l'ottemperanza   del   progetto   definitivo  alle  prescrizioni  del
provvedimento  di  compatibilita'  ambientale  e  ad  effettuare  gli
opportuni  controlli  sull'esatto  adempimento  dei contenuti e delle
prescrizioni di detto provvedimento.
  Il  Ministero  delle  infrastrutture  e  dei  trasporti, in sede di
approvazione   della   progettazione   definitiva,  provvedera'  alla
verifica  di  ottemperanza alle altre prescrizioni che debbono essere
recepite in tale fase.
  Il   soggetto   aggiudicatore   procedera'   alla   verifica  delle
prescrizioni  che  debbono  essere  attuate  nelle  fasi  successive,
fornendo  assicurazione al riguardo al Ministero delle infrastrutture
e  dei  trasporti,  e  curando,  tra  l'altro, che le prescrizioni da
assolvere   nella   fase   di  cantierizzazione  siano  inserite  nel
capitolato  speciale  di  appalto e poste a carico dell'esecutore dei
lavori.
  3.3.  Questo  Comitato  si  riserva,  in  fase  di approvazione del
progetto   definitivo   dell'opera   e  in  adesione  alle  richieste
rappresentate  nella  citata  nota  del  coordinatore del Comitato di
coordinamento  per l'alta sorveglianza delle grandi opere, di dettare
prescrizioni intese a rendere piu' stringenti le verifiche antimafia,
prevedendo  -  tra l'altro - lo svolgimento di accertamenti anche nei
confronti  degli  eventuali  subcontraenti e subaffidatari e forme di
monitoraggio durante la realizzazione dei lavori.
  3.4.  Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedera'
a  svolgere  le  attivita'  di  supporto intese a consentire a questo
Comitato  di  espletare  i  compiti  di vigilanza sulla realizzazione
delle  opere  ad  esso  assegnati dalla normativa citata in premessa,
tenendo conto delle indicazioni di cui alla delibera n. 63/2003 sopra
richiamata.
  3.5.  Il  codice  unico di progetto (CUP), assegnato al progetto in
argomento,  ai  sensi della delibera n. 24/2004, va evidenziato nella
documentazione amministrativa e contabile riguardante l'intervento di
cui alla presente delibera.
    Roma, 29 marzo 2006
                                            Il Presidente: Berlusconi
Il segretario del CIPE: Baldassarri
Registrata alla Corte dei conti il 25 ottobre 2006
Ufficio  di  controllo  Ministeri economico-finanziari, registro n. 6
Economia e finanze, foglio n. 94

     

                                                             Allegato
        PRESCRIZIONI E RACCOMANDAZIONI PROPOSTE DAL MINISTERO
                DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
                            PRESCRIZIONI
In fase di progetto definitivo si prescrive:
    Si  prescrivono  delle  elaborazioni  integrative  e un programma
dettagliato  di  indagini  nelle  aree attraversate dalla nuova linea
riguardanti:
      il   monitoraggio   idrogeologico  e  idrochimico  su  sorgenti
(puntuali  e lineari) e pozzi, sia in condizioni non perturbate (ante
operam,  al  fine  di stabilire il punto zero), sia in corso d'opera,
sia non inferiore ad un anno di esercizio (post operam);
      la rappresentazione, descrizione o stima quantitativa anche con
eventuale   modellazione  numerica,  soprattutto  per  gli  acquiferi
appenninici  (da  ripetere  ante, durante e post operam) dei seguenti
elementi:  configurazioni  piezometriche  naturali  e  indotte  dalla
realizzazione delle opere di tracciato; volumi eventualmente drenati;
parametri   idrodinamici   sperimentali;   bilancio  idrogeologico  e
qualita'  delle  acque;  effetti  sulle  emergenze  naturali  e sulle
captazioni  esistenti;  modalita' realizzative ed effetti delle opere
di mitigazione.
    I risultati dell'indagine dovranno costituire la base per stimare
con  affidabilita'  le interferenze delle attivita' di costruzione ed
esercizio  dei  tratti  in  galleria con le riserve idriche afferenti
alla  sorgente  di  Capodacqua,  nonche'  il  sistema degli acquiferi
interessati  dalla  galleria  di  valico,  consentendo di individuare
modificazioni  del  tracciato  qualora tali interferenze conducano ad
impatti non sostenibili. A tale fine dovranno essere utilizzati anche
i   dati   ambientali  disponibili  presso  l'A.R.P.A.  Umbria.  Tali
risultati  dovranno essere utilizzati anche per la predisposizione di
un  programma  di  monitoraggio in corso d'opera da sviluppare con la
stessa A.R.P.A. Umbria.
    E'   necessario  evitare  qualsiasi  rischio  d'interferenza  con
l'acquifero  che  alimenta  la  sorgente  Acqua  Bianca  ubicando  la
galleria  «Boccaccia»  al di fuori dello stesso. L'individuazione dei
confini  e l'estensione spaziale dell'acquifero andra' valutata nelle
tre  dimensioni  anche  attraverso  le analisi sopra descritte. Salvo
ulteriori verifiche a seguito dei risultati ottenuti da tali indagini
ed elaborazioni, dovra' essere adottata dal km. 5+150 al km. 8+900 la
soluzione  progettuale  alternativa (spostamento del tracciato piu' a
nord) presentata nella documentazione integrativa fornita al MATT.
    Dal  km.  0  al  km.  5+150  il progetto definitivo dovra' essere
redatto  secondo l'ipotesi di tracciato proposto dalla Regione Umbria
verificato  e  reso  compatibile  con  la  prescrizione del Ministero
dell'ambiente  e  della  tutela  del  territorio riguardo la galleria
Roccaccia  dal  soggetto  aggiudicatore  come risulta dagli elaborati
allegato n. 7 all'istruttoria della Struttura tecnica di missione del
Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
    Nel Comune di Fabriano si prescrive:
      a) verifica  delle  interferenze  con  la citta' edificata e le
strutture viarie e di servizio;
      b) definizione di estensione, posizione e accessi delle aree di
cantiere AT40 e CO42;
      c) progettazione  e  verifica  dei  piazzali di soccorso per la
sicurezza delle gallerie;
      d) risoluzione   del   nodo   viabilistico   di  via  Liberta',
prevedendo   il   ripristino  dei  due  cavalcaferrovie  esistenti  e
garantendo,  durante  la fase di realizzazione dei lavori, deviazioni
stradali  che  mantengano  la continuita' territoriale, da concordare
con il Comune;
      e) esclusione,  nella  sistemazione  dei  materiali di risulta,
delle cave dismesse gia' rinaturalizzate.
    Tenere conto, per le opere di attraversamento dei corsi d'acqua e
per  i  siti  di  cantiere  ricadenti  in  aree golenali, delle Norme
tecniche  di  attuazione  del  piano  straordinario  aree  a  rischio
idrogeologico  approvate  dall'Autorita' di bacino del fiume Tevere e
sottoporre   il   progetto   definitivo   dell'opera  alle  Autorita'
competenti (Autorita' di bacino e Autorita' idraulica).
    In corrispondenza delle aree poste a servizio della nuova fermata
di  Fossato  di  Vico,  esplicitare  le interferenze con la segnalata
presenza  di  «edifici  della  ferrovia  dell'Appennino» vincolati ai
sensi   della   legge   n.  490/1999  al  fine  di  evitare  la  loro
compromissione negli interventi connessi al nuovo impianto.
    Esplicitare  le  interferenze  indotte  dall'opera  con  l'ambito
attraversato  del  Parco  regionale  di  Monte  Cucco  e definire gli
eventuali interventi di mitigazione.
    Dettagliare  gli  aspetti  legati  all'interferenza al km. 35+000
della linea di progetto con un edificio di valore storico documentato
posto  nelle adiacenze sulla S.S. 3 Flaminia e definire gli eventuali
interventi di mitigazione.
    In  riferimento  alla  realizzazione  dello  scalo merci previsto
nell'area  della  stazione di Gualdo Tadino, definire dimensionamento
dell'impianto,  traffico  merci  attuale  e  futuro,  con particolare
riferimento  al numero e alla tipologia dei convogli e mezzi stradali
che utilizzeranno lo scalo.
    Dettagliare,  per  la  realizzazione  della  nuova  sottostazione
elettrica  di  Nocera  Umbra,  le  misure  mitigative  degli  impatti
individuati,  sia  per  la  fase  di  costruzione  sia  per quella di
esercizio, indicate nel SIA.
    Ottimizzare  le  interferenze del tracciato con i perimetri delle
aziende  agricole  in  modo  da  salvaguardarne quanto piu' possibile
l'integrita' e la funzionalita'.
    Anticipare   nel  programma  lavori,  per  quanto  possibile,  la
realizzazione  delle  opere di mitigazione e compensazione ambientale
rispetto alla realizzazione delle opere in progetto.
    Sviluppare  gli  interventi  di  mitigazione, cosi' come proposti
nello  Studio  d'impatto  Ambientale  esaminato e sue integrazioni ed
integrarli  alla  luce delle presenti prescrizioni, dettagliandone la
localizzazione,  la  tipologia,  le modalita' di esecuzione e i costi
analitici.
    Dettagliare  le  interferenze sulle componenti ambientali indotte
dalla realizzazione delle finestre di accesso alle gallerie.
    In  riferimento  al rischio d'inquinamento in fase di costruzione
delle   acque   superficiali,   verificare  e  dettagliare  la  reale
adeguatezza  delle  misure  proposte  nel  SIA  al  fine di evitare i
possibili  episodi  di  inquinamento,  con  particolare  attenzione a
quelle  aree  di  cantiere  che sono situate in prossimita' dei corsi
d'acqua e che risultano, pertanto, particolarmente sensibili.
    Dettagliare  la sistemazione post-operam delle aree di cantiere e
di  deposito,  da  realizzarsi  attraverso  un'adeguata progettazione
paesaggistica  e  di  opere  di  rinaturalizzazione;  documentare con
maggior   dettaglio,  prima  dell'avvio  dei  lavori,  il  patrimonio
naturale delle aree ad elevata sensibilita' individuate nel SIA;
    Definire  la  dislocazione  delle  aree  operative  e la relativa
logistica,  privilegiando  aree  interstiziali  o  prive di vincoli e
riducendo   comunque  al  minimo  l'occupazione  di  aree  di  pregio
ambientale.
    Predisporre  un piano di cantierizzazione comprensivo anche delle
opere  complementari  previste  in corrispondenza del tracciato e dei
nuovi   impianti  di  stazione  e  fermate  e  di  quelli  esistenti,
dettagliando  l'ubicazione  dei  siti  di cantiere, la tempistica dei
lavori  ed  i  costi  da  sostenere.  In  riferimento agli interventi
connessi   alla  realizzazione  dell'opera  sulla  viabilita'  locale
interessata,  con  particolare  riguardo ai contesti urbani, definire
dettagliatamente   le   interferenze   con   il  traffico  attuale  e
ottimizzare  i  tempi  di costruzione degli stessi al fine di ridurre
quanto  piu'  possibile  gli  effetti  negativi  indotti. Valutare la
possibilita'  di  utilizzo  della  ferrovia per la movimentazione dei
materiali e fornire valide motivazioni nel caso in cui tale modalita'
di trasporto sia impraticabile.
    Nel   piano  di  cantierizzazione,  coordinare  le  attivita'  di
costruzione dell'opera in esame, con la realizzazione concomitante di
eventuali altre opere infrastrutturali.
    Definiti   gli   itinerari  da/per  siti  di  cava  e  discarica,
riportare:
      rilievi dei flussi di traffico attuale sulle strade interessate
come   viabilita'   di  cantiere.  Quest'informazione  e'  necessario
completamento  a quella fornita sui flussi di automezzi di cantiere e
diretti  alle  cave e discariche per determinare il reale impatto dei
flussi  aggiuntivi  sulla  viabilita'. Si sottolinea come il problema
sia  estremamente  rilevante nelle zone appenniniche dove i possibili
percorsi alternativi, se esistenti, sono limitati;
      schema  planimetrico e distributivo delle aree di cantiere, non
solo tipologico;
      ubicazione  e quantificazione degli approvvigionamenti previsti
per il fabbisogno di acqua e per lo smaltimento dei reflui.
    Definire   le  ricadute  ambientali  nella  fase  di  costruzione
dell'opera  in  riferimento  ai  flussi  di  traffico previsti per la
movimentazione  dei  mezzi di cantiere lungo la viabilita' impegnata,
per l'atmosfera e il rumore.
    Dettagliare  i quantitativi e le caratteristiche dei materiali di
scavo:  per lo smaltimento di quelli in esubero, definire il Piano di
deposito  temporaneo  e  di  smaltimento,  individuando  le  aree  di
stoccaggio  definitivo; prevedere le modalita' di conservazione della
coltre vegetale nel caso se ne preveda il riutilizzo.
    Predisporre un piano di coltivazione e di recupero per le cave di
prestito, in accordo alla normativa nazionale ed a quella regionale.
    Predisporre,  compatibilmente  con  l'approfondimento tecnico del
progetto  definitivo,  un  piano di circolazione dei mezzi d'opera in
fase  di  cantiere,  che  abbia valenza contrattuale e che contenga i
dettagli operativi di quest'attivita' in termini di:
      percorsi impegnati,
      tipo di mezzi,
      volume  di  traffico,  velocita'  di  percorrenza, calendario e
orari di transito,
      percorsi  alternativi  in  caso  di inagibilita' temporanea dei
percorsi programmati,
      percorsi di attraversamento delle aree urbanizzate,
      messa  in  evidenza,  se del caso, delle misure di salvaguardia
degli edifici sensibili.
    Dettagliare  i quantitativi e le caratteristiche dei materiali di
risulta  derivanti dalla demolizione delle opere esistenti, definendo
il   piano   di   deposito   temporaneo   e   di   smaltimento,   con
l'individuazione delle aree di stoccaggio finale.
    Specificare  la  localizzazione,  la  tipologia e le modalita' di
realizzazione  delle  opere  di  mitigazione  acustica, assicurandone
l'inserimento  paesaggistico  e  privilegiando l'adozione di barriere
acustiche  integrate  con barriere a verde. Dettagliare la scelta dei
materiali in rapporto alle peculiarita' del contesto d'inserimento.
    Gli   interventi   di   mitigazione  dovranno  contenere  analisi
dettagliate   dei   singoli   siti   d'intervento,  caratterizzazione
paesaggistica  e  ambientale  degli  ambiti  d'interesse, relazioni e
rapporti  con  eventuali  indicazioni  di tutela della pianificazione
vigente;  dovranno  essere  esplicitate  le  relazioni  tra fattori e
componenti ambientali.
    Assicurare  corridoi  protetti di attraversamento della fauna, in
numero,  forma  e dimensioni adeguati. Tale circostanza dovra' essere
garantita soprattutto nei tratti in cui il tracciato interferisce con
aree  vincolate  ai  sensi  del decreto legislativo n. 490/1999 (art.
146),  ove  queste  sono  segnalate  come  aree di particolare valore
nell'ambito  di  reti  ecologiche  e faunistiche dalla pianificazione
territoriale vigente.
    Sviluppare  le  opere  di  sistemazione  a  verde,  di ripristino
ambientale  e  di  maturazione  previste  in  progetto, applicando le
tecniche dell'ingegneria naturalistica e assumendo, come riferimento,
«Linee  guida  per  capitolati  speciali per interventi di ingegneria
naturalistica e lavori di opere a verde» del Ministero dell'ambiente,
Servizio  VIA,  settembre  1997, «Atlante delle opere di sistemazione
dei  versanti» dell'APAT, 2002, «Manuale di ingegneria naturalistica»
della Regione Lazio, 2001.
    In  riferimento  allo  studio  della componente rumore, estendere
l'area  di  indagine  a  500  m per lato a partire dalla mezzeria del
binario  esterno  in  corrispondenza  dei  ricettori  particolarmente
sensibili.
    Approfondire   la  valutazione  degli  impatti  sulla  componente
atmosfera in relazione alla qualita' e alla quantita' delle emissioni
e  degli  scarichi  dei  mezzi  di  cantiere, sia lungo la viabilita'
impegnata  per la movimentazione dei materiali, sia in corrispondenza
delle aree di lavorazione, tale che i parametri risultino chiaramente
confrontabili   con   i  limiti  previsti  dalla  normativa  vigente,
definendone dettagliatamente le misure di mitigazione.
    Per quanto riguarda le ipotizzate interferenze delle gallerie con
acquiferi  sotterranei  non  privi  di  significato, si prescrive che
venga  progettata  e  realizzata  una  specifica campagna geognostica
rivolta   a   determinare  collocazione  spaziale  e,  possibilmente,
caratterizzazione   quali-quantitativa  delle  acque  circolanti  nel
sottosuolo  interessato  dall'opera, in maniera tale da progettarla e
realizzarla   con   tecnologie  adeguate  a  prevenire  il  drenaggio
improvviso e la dispersione delle acque.
    Con  riferimento  alla tratta Cancelli-Fabriano (dal km 46+700 al
km 51+600) e per quanto attiene al problema della fratturazione della
Scaglia Rossa e della sua conseguente trasformazione in acquifero, si
prescrive   l'esecuzione   di  una  specifica  campagna  di  indagini
comprendente  anche  prove  di permeabilita' in situ. Ove le indagini
evidenziassero  la  presenza  di falde acquifere degne di attenzione,
andranno  attentamente  valutati  gli  impatti dell'opera sulle falde
stesse  ed  adottate  tutte  le  misure  precauzionali necessarie per
prevenirne il depauperamento.
    Approfondire  la  caratterizzazione  dello  stato  del  paesaggio
nell'ambito  del  monitoraggio  ante  operam,  anche  con  un rilievo
fotografico esteso ad una fascia profonda almeno 100 metri dai limiti
delle aree:
      di particolare sensibilita' paesaggistica,
      di cantiere da ripristinare,
      interessate da misure mitigatrici,
      interessate da eventuali opere da dismettere.
    Approfondire     l'analisi    dell'intervisibilita'    dell'opera
riferendola  ai  gruppi  di percettori piu' significativi (residenti,
transitanti  sulle  infrastrutture di trasporto, fruitori degli spazi
agricoli,     spazi    panoramici)    per    consentire    l'adeguata
integrazione/modifica delle misure mitigatrici previste in progetto.
    Approfondire  lo  studio della componente vibrazioni con la stima
del  livello  di  vibrazione,  sia in termini di accelerazione che di
velocita',  indotto  dal  transito  dei  trienni  sulla  nuova  linea
ferroviaria   in   corrispondenza  di  tutti  i  ricettori  posti  in
prossimita'  della  linea  stessa. Sulla base di tali approfondimenti
dovranno  quindi  essere  definite  le  tipologie  di  interventi  di
mitigazione da porre in opera per ricondurre gli effetti vibrazionali
entro i limiti previsti dalle normative vigenti.
    Predisporre  il  Progetto  di monitoraggio ambientale, secondo le
linee  guida  redatte  dalla Commissione speciale VIA e prevederne il
relativo costo di attuazione nel quadro economico.
    Predisporre quanto necessario per adottare, entro la consegna dei
lavori,  un  Sistena  di  gestione ambientale conforme alla norma ISO
14001 o al Sistema EMAS (Regolamento CE 761/2001).
    Redigere  gli elaborati, anche successivi al progetto definitivo,
in   conformita'   alle   specifiche   del  Sistema  Cartografico  di
Riferimento.
    Dettagliare  gli  interventi  proposti  di  riutilizzo dei tratti
dell'attuale linea ferroviaria e delle aree di servizio connesse, con
particolare  riguardo  alla  tutela  e  mantenimento conservativo dei
manufatti  esistenti  e  alla  naturalita'  percettiva  degli  ambiti
attraversati.  Definire  attraverso la prevista costituzione di nuove
opere  a  verde  la creazione di corridoi ecologici di connessione e,
ove  non  siano  presenti,  gli  adeguati  interventi  e accorgimenti
progettuali  atti  a  garantire  il passaggio della fauna, in numero,
forma   e  dimensioni  adeguati.  Caratterizzare  le  eventuali  aree
intercluse  tra  la  nuova  linea  di  progetto  e la linea esistente
oggetto   di   riutilizzo   e  definire  le  soluzioni  gestionali  e
manutentive.  Definire  le  modalita'  di  realizzazione dei suddetti
interventi,  di  riutilizzo  e  smaltimento  di  rito  dei  materiali
(individuazione  dei siti di deposito o discarica), la localizzazione
dei  siti per l'installazione degli eventuali cantieri, la tempistica
per  la  realizzazione dei lavori ed infine i costi complessivi degli
interventi proposti.
    Approfondire  gli  impatti e le adeguate misure di mitigazione in
corso  d'opera  per  le  aree  tecniche AT03, AT09, AT14, AT16, AT37,
AT40,  AT41,  AT42  e  CO42  poste  in prossimita' di edificato, come
identificati  nel  SIA.  Per  queste  aree, pertanto, sara' opportuno
predisporre  un  piano di monitoraggio per le polveri e il rumore, da
concordare  con  l'A.R.P.A.  Umbria,  che permetta anche il controllo
sulle   eventuli   attivita'   autorizzate  dai  Sindaci  dei  Comuni
interessati  in  deroga  ai limiti di immissione previsti dal D.P.C.M
1° marzo   1991;   il  controllo  dovra'  iniziare  prima  dell'avvio
dell'attivita'  di  cantiere  e  proseguire  sino a quando i cantieri
citati saranno stati smantellati e riambientati.
    In   alcuni  tratti,  la  vicinanza  del  fiume  Topino  comporta
interferenze  con  un  paesaggio fluviale di interesse paesaggistico.
Per  tali aree, sara' necessario uno studio particolareggiato in fase
di   redazione   del   progetto  esecutivo,  prevedendo  il  maggiore
allontanamento  possibile  della nuova linea ferroviaria dalle sponde
del fiume.
    Allo stesso modo dovra' essere dettagliata, nelle successive fasi
progettuali,  la soluzione adottata nei punti di interferenza diretta
del tracciato ferroviario (in galleria) con la fascia di rispetto dei
corsi d'acqua rilevati nel tratto tra il km 40 e il km 42.
    Si  dovra'  completare  la valutazione dell'inserimento di alcuni
interventi nel paesaggio attraverso l'elaborazione di fotosimulazioni
con  particolare  riferimento  alle aree sottoposte a tutela ai sensi
del  decreto  legislativo  n.  490/1999,  titolo  II, e alle opere di
maggiore  impatto  quali,  ad  esempio,  i viadotti prossimi ai corsi
d'acqua,  le  gallerie  artificiali  ed  i  loro punti di innesto con
quelle  naturali,  la  «finestra»  di  Ponte S. Giovanni nel Parco di
Monte Cucco.
    In  relazione  all'edificio sito in loc. Nocera Scalo individuato
catastalmente  al  foglio  109,  part.  88,  che e' costituito da una
palazzina  di gusto Liberty, essendo presenti elementi architettonici
e  decorativi  sottoposti  a  tutela ai sensi dell'art. 3 del decreto
legislativo  n.  490/1999, in quanto il progetto per la realizzazione
della  stazione  di  Nocera  Umbra  prevede  la  demolizione  di tale
edificio  per  la  realizzazione  di  un  parcheggio, si prescrive di
conservare l'edificio in questione.
    Per le parti del progetto ricadenti nei comuni di Gualdo Tadino e
di   Fossato  di  Vico,  considerando  la  scala  territoriale  degli
elaborati  e  la  genericita' delle rilevazioni riportate nella carta
dei  vincoli,  non sono state rilevate allo stato attuale particolari
interferenze  con  edifici di pregio architettonico ne' previsioni di
demolizione  di  alcun  fabbricato.  Si  richiede,  tuttavia, in fase
successiva di porre la massima attenzione a tale aspetto, evitando le
suddette  interferenze  e segnalando agli Uffici competenti eventuali
casi che si rendessero evidenti a scala maggiormente ravvicinata.
    Per  quanto riguarda il tratto della galleria Fossato si chiedono
garanzie,  attraverso l'elaborazione di una specifica valutazione, di
non  interferenza  sia  in  fase di cantiere che di esercizio, con il
«Borgo»  sotto  il quale avviene il passaggio e con il centro storico
di Fossato di Vico che ne viene marginalmente interessato.
    Considerato  che, relativamente alla tratta nella Regione Marche,
il  tracciato  ferroviario  si  svolge  completamente in galleria, in
considerazione della presenza nella zona di complessi carsici ipogei,
si  ravvisa  la  necessita' di prevedere idonei accorgimenti in corso
d'opera al fine di non danneggiare tali ambienti naturali, nonche' di
segnalare eventuali rinvenimenti o situazioni impreviste.
    Si  richiede una ricognizione preliminare sul terreno su tutto il
tracciato  della tratta nella Regione Marche e sulle aree che saranno
interessate  da  interventi  correlati  (cantieri, campi base, etc.);
sulla  base  dei  risultati  di  tale  ricognizione  ci si riserva di
prescrivere  successivamente,  anche  in  rapporto al tipo di lavori,
area   per   area,   eventuali   scavi  archeologici  preventivi  e/o
l'assistenza archeologica per tutti i lavori che comportino sterri.
    Nella  Regione  Umbria  si  prescrive in rapporto alle specifiche
situazioni e precisamente:
      dal km 2 al km 5 (tratto tra Foligno e area di Forum Flaminii):
redazione  di uno studio topografico con ricognizione sul terreno e/o
sondaggi preventivi;
      dal  km  16,700  ca al km 19 (area Nocera Scalo): controllo dei
lavori  da  parte  di  personale  tecnico  scientifico  e/o  sondaggi
preliminari;
      dal  km  22  al  km 27: redazione di uno studio topografico con
ricognizione sul terreno e/o sondaggi preliminari;
      dal  km  35 al km 44,5 circa: controllo dei lavori e/o sondaggi
preliminari.
    In  riferimento  all'impatto  determinato dalla costruzione della
nuova  linea sulla Chiesa di S. Stefano e sull'ambiente circostante e
sull'edificio   in   fraz.   Parrano  nel  Comune  di  Nocera  Umbra,
evidenziato  nella  nota  prot.  n.  16702  del  25 giugno 2003 della
Soprintendenza per i beni architettonici, il paesaggio, il patrimonio
storico,  artistico  e  demoetnoantropologico  dell'Umbria - Perugia,
considerato  che  e'  stato  chiarito che, nel tratto interessato, la
linea  ferroviaria  e'  realizzata  in  galleria  artificiale, dovra'
essere  posta,  in  sede  di  progettazione  definitiva,  particolare
attenzione  a  non  modificare  in  maniera incidente l'orografia dei
suoli   garantendo  il  mantenimento  della  morfologia  esistente  e
approfondendo  gli  interventi di mitigazione ambientale con opere di
ricucitura   arborea   capaci   di  raccordarsi  con  la  vegetazione
esistente.
    Per  il tratto compreso tra il km 27 ed il km 35, considerato che
il soggetto aggiudicatore ha escluso la possibilita' che il tracciato
possa essere variato senza comportare una variazione significativa di
gran   parte   del   tracciato,   e   senza   comportare   almeno  un
attraversamento   della  via  Flaminia  antica,  si  conferma  quanto
contenuto   nella   nota   n.   13472   del  21 novembre  2003  della
Soprintendenza   per  i  beni  archeologici  dell'Umbria:  il  tratto
compreso  tra  il km 27 e il km 28, che taglia l'antica via Flaminia,
venga realizzato in galleria.
    Per  quanto  attiene  la  realizzazione  dei viadotti, in fase di
progettazione   esecutiva,   venga   effettuato   un  approfondimento
progettuale che sia mirato alla realizzazione di opere di particolare
qualita'  architettonica  e  che  contemperi la scelta piu' idonea di
materiali  e  tipologie.  In particolare per i viadotti Topino I, II,
III  (lunghezza  complessiva  ca.  3.500 m)  venga  valutata anche la
possibilita',   in   fase   di   progettazione   definitiva   di   un
ridimensionamento, riducendo al minimo la lunghezza e potenziando gli
interventi di inserimento e di mitigazione ambientale.
    Dovranno  essere  individuati  altri siti non gia' recuperati per
l'allontanamento dei materiali di risulta dello scavo in coerenza con
il PRAE - Provincia di Ancona.
    Le  aree  di cantiere dovranno essere allocate lontano dai centri
abitati.
    Dovranno  essere  valutati  gli  effetti cumulativi degli impatti
dovuti  alla  presenza  di  cantieri  di  realizzazione dell'opera in
oggetto   con  cantieri  di  opere  infrastrutturali  da  realizzarsi
contemporaneamente.
    Dovra'  essere  valutato  l'effetto  dei  mezzi di cantiere sulla
viabilita' cittadina.
    Si  prescrive  che  in  fase  di  progettazione  definitiva siano
valutate  tutte  le  possibili  interferenze rispetto alle situazioni
evidenziate  negli  elaborati  del  PAI  con  le aree di cantiere, le
strade  di  cantiere,  le  finestre  della galleria e qualunque altra
opera  complementare  che  si  dovesse  rendere necessaria in fase di
cantiere e di esecuzione lavori.
    I  complessi  idrogeologici  presenti  nella  dorsale carbonatica
attraversati  dalla galleria tra Fossato di Vico e Fabriano hanno una
valenza   primaria  per  la  loro  funzione  di  serbatoio  di  acque
sotterranee,  per  la presenza di numerose sorgenti (captate anche ad
uso idropotabile) e per la funzione di alimentazione che svolgono per
i  corsi  d'acqua  e  i  loro  acquiferi di subalveo. Si prescrive di
eseguire  analisi  di  dettagli  in fase di progetto definitivo sulla
componente  acque  sotterranee,  analizzan





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