ECONOMIA - Comincia a rallentare il settore delle costruzioni in Emilia-Romagna
Data: 21/12/2006
Argomento: dalle regioni


BOLOGNA - Il settore delle costruzioni, che in questi anni ha trainato massicciamente sia l'economia che l'occupazione dell'Emilia-Romagna, è entrato nel 2006 in una fase di rallentamento della crescita, che rischia di accentuarsi a partire dal 2007.

"La progressiva riduzione degli investimenti in opere pubbliche e la diminuzione dei bandi di gara - ha dichiarato infatti il presidente di Ance Emilia-Romagna Gabriele Buia - stanno manifestando i loro effetti negativi sulla produzione. A questo si aggiunga il rallentamento del settore abitativo. Settore in cui la domanda sociale è tuttora rilevante, ma non riesce a trovare risposte adeguate".

"E' solo intervenendo con decisione su questi due fronti -  ha aggiunto Buia - che si potrà garantire la tenuta del nostro settore, fondamentale per la crescita dell'economia regionale, ma anche dare risposte alle esigenze più pressanti della popolazione emiliano-romagnola ".

Per sciogliere il primo nodo - come emerge dal Rapporto congiunturale  sull'industria delle costruzioni in Emilia-Romagna, messo a punto da Ance Emilia-Romagna  in collaborazione con il Centro Studi di Ance nazionale - servono non solo politiche di bilancio che garantiscano risorse sufficienti al finanziamento degli investimenti infrastrutturali ma anche un maggiore coinvolgimento dei privati nella realizzazione degli interventi. Anche la questione casa potrebbe essere risolta potenziando la collaborazione tra pubblico e privato, in modo da rendere economicamente sostenibile per le imprese la realizzazione e la gestione di nuovi interventi di edilizia residenziale pubblica.

Queste le strade, secondo i costruttori emiliano-romagnoli, per permettere all'industria delle costruzioni di continuare a svolgere il suo ruolo di motore dell'economia regionale.

Gli investimenti nel settore - come si legge nel Rapporto - ammontano oggi  a 15.016 milioni di euro e costituiscono l'11,7% del Pil dell'Emilia-Romagna (un contributo che supera quello, del 9,7%, fornito dalle costruzioni a livello nazionale).

Ma non solo. Dal 1998 al 2006 gli investimenti in costruzioni sono cresciuti molto più velocemente dell'economia regionale, facendo registrare un incremento complessivo del 38%, a fronte di uno sviluppo dell'11,7% del Pil regionale.
Il ruolo trainante dell'edilizia emiliano-romagnola si conferma anche nel mercato del lavoro: negli ultimi otto anni, infatti, gli addetti del settore sono quasi raddoppiati (+48,1%), mentre l'incremento dei livelli occupazionali complessivi si è fermato a +12,2%.

Ma sul fronte occupazione il settore fa registrare anche un altro importante traguardo, e cioè la contestuale riduzione del lavoro sommerso . Il tasso di irregolarità - che in Emilia-Romagna è storicamente più basso rispetto a tutte le altre regioni italiane -  si è negli ultimi anni ulteriormente ridotto, scendendo all'1,4% (per l'Italia 12,5%).

L'Osservatorio dell'Ance Emilia-Romagna evidenzia un rallentamento della crescita delle costruzioni nel 2006, ma mette in luce anche le incognite che dal 2007 rischiano di causare un ulteriore ridimensionamento del settore.

Nel 2006, secondo i preconsuntivi Ance, gli investimenti in costruzioni nella regione sono aumentati dello 0,5% rispetto all'anno precedente.

Gli investimenti in edilizia abitativa (7.971 milioni di euro) sono cresciuti dell'1,2%, per effetto della crescita delle nuove abitazioni (+1,5%) e di un incremento, più contenuto, degli interventi di riqualificazione (+1%).

Stazionari, nel 2006, gli investimenti in edilizia non residenziale privata (4.476 milioni di euro).

Sul fronte degli investimenti in opere pubbliche (2.569 milioni di euro) il 2006 fa segnare un'inversione di tendenza, che si traduce  - dopo il +2% del 2005 - in una diminuzione dello 0,6% dei livelli produttivi.

Un calo, si legge nel Rapporto Ance, che risente principalmente della flessione dei bandi di gara nel 2005 e della riduzione del valore delle aggiudicazioni nel primo semestre 2006.

Nel 2007 il settore delle costruzioni continuerà a crescere, ma a un ritmo lievemente rallentato (+0,4% è l'incremento stimato).

E'atteso un modesto incremento dell'edilizia abitativa (+0,6% rispetto al 2006), mentre per i fabbricati non residenziali destinati ad attività economiche si prevede un aumento dell'1%.

Ma la situazione più preoccupante è senz'altro quella delle opere pubbliche, per le quali si prevede un nuovo calo, questa volta dell'1,5%.

Ed è proprio per la forte incertezza che caratterizza questo comparto che, come sostengono i costruttori dell'Ance Emilia-Romagna, è necessario intervenire sulle politiche di bilancio per garantire risorse sufficienti a portare avanti i programmi di infrastrutturazione della regione.

Cruciale inoltre, nell'ottica di un riequilibrio della finanza pubblica regionale, riservare adeguato spazio allo sviluppo della collaborazione pubblico-privato, anche attraverso il project financing, formula che in Emilia-Romagna non è ancora sufficientemente utilizzata.
 
Per quanto riguarda, infine, la realizzazione delle grandi opere, il Rapporto realizzato dai costruttori emiliano-romagnoli sottolinea che, per gli 8 interventi localizzati nella regione approvati dal Cipe (costo totale 3.310 milioni di euro), restano ancora da reperire 685  milioni di euro.

Questa somma riguarda principalmente la metropolitana di Bologna, per la quale è previsto il finanziamento tramite risorse pubbliche, e il nodo ferrostradale di Casalecchio di Reno.

fonte: http://www.romagnaoggi.it





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