INFORTUNI SUL LAVORO. Rapporto sui diritti globali 2008. si viaggia ad un ritmo di ben oltre 1.000 morti sul lavoro e piu' di 900.000 infortuni all'anno
Data: 10/06/2008
Argomento: Sicurezza


E' stato presentato ieri a Roma, nella sede nazionale della Cgil, il sesto «Rapporto sui diritti globali 2008». Curato dall'Associazione societa' dell'informazione, il Rapporto e' un vasto progetto di monitoraggio e analisi promosso da Cgil, Arci, ActionAid, Antigone, Cnca, Forum Ambientalista, Gruppo Abele e Legambiente.

Infortuni sul lavoro 
Le «strutture cardine del sistema sicurezza italiano» hanno mostrato, per quanto riguarda gli infortuni sul lavoro, «tutta la loro interna corrosione: si viaggia ad un ritmo di ben oltre 1.000 morti sul lavoro e piu' di 900.000 infortuni all'anno». È il Rapporto sui diritti globali 2008, presentato oggi nella sede della Cgil, a sottolinearlo precisando che si tratta delle «cifre ufficiali fornite dall'Inail, senza contare i casi di infortuni anche mortali e gravi che si annidano nel lavoro sommerso ed irregolare, invisibili per definizione alle statistiche ufficiali». 

Sotto il profilo normativo, «pur introducendo norme positive ed ampiamente condivisibili, la legge 123/2007 non ha sciolto i nodi irrisolti del sistema di governo della sicurezza. Per molti versi, anzi, ne ha accentuato i limiti laddove ha insistito sulla definizione di profili sanzionatori piu' severi senza ricondurli a strategie di prevenzione e governo piu' elastiche, articolate ed incisive». 

In un panorama «cosi' critico» non mancano pero' «elementi e spunti positivi», che vanno «dalle campagne di comunicazione sociale sulla prevenzione e sulla sicurezza alle proposte che tendono al ridisegno sostanziale della vigente normativa». 

- IMMIGRAZIONE E LAVORO: Un'azienda su 5 fa ricorso agli immigrati per lavori "dequalificanti, faticosi e manuali". Gli stranieri arrivano in Italia sani, e anche a causa delle condizioni lavorative, rischiano di ammalarsi. 

Condizioni dei migranti 
Alle frontiere dell'Unione Europea o degli Stati Uniti «il continuo aumento di controlli e di pratiche per contrastare i flussi di immigrazione illegale portano le organizzazioni criminali dei traffici di migranti a cercare sempre nuove vie e modalita', aumentando i rischi per le persone, che pagano con la vita. Il bollettino di guerra alle migrazioni alle porte della Ue -sottolinea il Rapporto- e' drammatico e crescente: almeno 1.860 morti nel 2007, dei quali 1.684 hanno perso la vita nelle acque del Mediterraneo e dell'Atlantico, per un totale complessivo di vittime delle migrazioni verso l'Ue stimato in 12.000 negli ultimi 20 anni».

Per quanto riguarda i centri nei quali gli immigrati vengono trattenuti, nella Ue «i tempi di detenzione superano spesso i tre mesi e possono raggiungere i 20 mesi e piu'» all'interno di «strutture che nella maggior parte dei casi sono inadeguate e riciclate» ed hanno tra l'altro «condizioni materiali ed igieniche in molti casi insufficienti». 


cresce troppo il divario sociale 
Il necessario costa troppo, il superfluo costa poco: e' piu' economico arrivare a Berlino con un volo low cost piuttosto che pagare le bollette. L'inflazione e' cresciuta in maniera "impetuosa", battendo di un punto percentuale l'incremento dei salari. E a tutto questo si aggiunge un "divario indecente" tra i guadagni: in un anno un top manager guadagna 400 volte il salario di un operaio. E' la fotografia che il 'Rapporto sui diritti globali 2008' scatta dell'Italia, mettendo in evidenza una serie di paradossi e impasse a cui gli italiani devono far fronte quotidianamente. Il volume, presentato oggi a Roma e curato da Sergio Segio, e' promosso con la collaborazione, tra gli altri, di Cgil, Arci, Cnca, Gruppo Abele e Antigone, ed elenca i punti deboli della globalizzazione, puntando il dito sulle criticita' dell'economia, del mercato del lavoro, sicurezza e welfare. 

- LAVORO, SEMPRE PIU' PRECARIO: La flessibilita' e' sinonimo di precarieta'. Nel 2007 i lavoratori a termine erano 2.269.000, quelli a tempo parziale 2.421.000. In entrambi i casi vi era una maggioranza di donne. La presenza femminile nel sommerso e' stata calcolata in 1.350.000 unita', l'instabilita' in 3.400.000 (il 18% non e' occupato da meno di un anno). I salari sono cresciuti meno dell'inflazione. Il 32% delle donne e il 60% dei lavoratori precari guadagnano meno di 1.000 euro al mese.

- POVERTA': Gli italiani di percepiscono piu' poveri o comunque a rischio poverta': il 32,1% parla di un peggioramento economico (nel 2007 era il 25,7%) e per il 13,7% si tratta di un cambiamento negativo molto significativo soprattutto nel Nord Est. Tra i beni percepiti come i piu' colpiti ci sono la benzina, alimentari, casa e trasporti. 

- MORTI BIANCHE: Mille morti sul lavoro all'anno, 900 mila infortuni. Le zone grigie del 2007, quelle con situazione critica ma con possibilita' di miglioramento, sono diventate nere: "Se la ricerca del profitto viene anteposta alla vita umana, bisogna interrogarsi seriamente sulle falle di sistema della sicurezza sul lavoro". Il testo unico sulla sicurezza sul lavoro e' intervenuto sugli effetti perversi del sistema sicurezza, ma non ha modificato logiche e strategie di governo. 

- SICUREZZA:
L'Italia risulta essere un paese relativamente sicuro: gli omicidi corrispondono a 1,19 ogni 100 mila abitanti. Piu' sicuri rispetto al resto d'Europa anche per quanto riguarda i reati di strada. Rimane ancora netto pero' il divario tra percezione della minaccia ed effettivita' dei fenomeni criminali. 

- SPESE MILITARI: L'Italia e' all'ottavo posto della classifica mondiale per la spesa militare. Nel 2007 sono stati spesi 29,9 miliardi di euro. Nel 2008 la spesa e' stata aumentata di 2 miliardi.







Questo Articolo proviene da aedilweb.it - edilizia in rete
http://www.aedilweb.it

L'URL per questa storia è:
http://www.aedilweb.it/modules.php?name=News&file=article&sid=1463