CERN: SLITTA A PRIMAVERA L'APPUNTAMENTO COL BIG BANG
Data: 23/09/2008
Argomento: Varie


ROMA, ANSA - Rinviato di mesi, probabilmente per la prossima primavera, l'appuntamento storico con le prime collisioni di protoni all'interno del piu' grande acceleratore del mondo, il Large Hadron Collider (Lhc) del Cern di Ginevra, dopo il guasto diagnosticato nei giorni scorsi.

Date precise ancora non sono uscite dalle riunioni che si susseguono in queste ore nella sede del Centro europeo per le ricerche nucleari. "Stiamo verificando l'entita' dei danni", ha detto il direttore del laboratorio magneti superconduttori del Cern, Lucio Rossi. Quello che e' certo e' che e' necessario un mese solo alzare la temperatura bassissima (271 gradi sotto zero) alla quale funziona l'acceleratore: una gradualita' indispensabile per evitare il rischio di rotture meccaniche di bobine e magneti. 

Un altro mese servira' per tornare alla bassissima temperatura indispensabile al funzionamento della macchina. A questi due mesi vanno poi aggiunti i tempi tecnici per riparare i danni. Si arrivera' cosi' a fine anno. Dall'inizio del 2009 era programmato da tempo un lungo periodo di fermo (uno o due mesi) per la manutenzione della macchina. Sara' il direttore generale del Cern, Robert Aymar, a decidere se confermare o meno lo stop per la manutenzione. 

Al momento, comunque, il ripristino dell'attivita' dell'Lhc dovrebbe slittare ai primi mesi del prossimo anno. In forse anche la data del 21 ottobre, programmata da mesi per la cerimonia di inaugurazione dell'acceleratore. "E' un ritardo che dispiace, ma sono questi i tempi tecnici necessari per risolvere il problema", ha detto il fisico Sergio Bertolucci, membro della giunta esecutiva dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e che dal prossimo primo gennaio sara' in carica come direttore di ricerca del Cern. Oggi nel tunnel circolare lungo 27 chilometri dell'Lhc i tecnici stanno esaminando le condizioni di sicurezza. Al momento non sembrano esserci stati danni ai grandi magneti necessari agli esperimenti. Il danno e' stato di natura elettrica: si e' rotta una delle giunzioni che alimentano elettricamente i magneti e la scarica generata provocato un problema meccanico, con la rottura di una delle condutture in cui scorre l'elio liquido necessario a mantenere bassa la temperatura per consentire il funzionamento dei magneti superconduttori.

Fonte: ANSA







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