EDILIZIA, 300MILA STRANIERI AL LAVORO. Tra regolari e irregolari, secondo la Fillea, gli stranieri nel 2008 sono stati 90 mila in piu'. Guadagnano circa il 38% in meno dei lavoratori Italiani. Presente un interessante video con interviste ai lavorato
Data: 18/12/2008
Argomento: Personale dipendente


I migranti rappresentano il 20% della forza lavoro. Nel 2008 hanno prodotto oltre 18 miliardi di pil e producono il 20% del valore aggiunto del settore. Tra regolari e irregolari, secondo la Fillea, gli stranieri nel 2008 sono stati 90 mila in piu'.
Articolo di rassegna.it

Nell'edilizia lavorano 300 mila stranieri, il 18% dei dipendenti del settore, contro una quota del 7% per l'intero sistema economico. Gli stranieri nel settore sono cresciuti del 6,4% nel 2008, rispetto al 2007. Sono alcuni dei dati che si evincono dal terzo rapporto a cura di Ires-Fillea Cgil “I lavoratori stranieri nel settore edile”  presentato il 17 dicembre a Roma nel corso della quinta conferenza nazionale dei lavoratori stranieri della Fillea Cgil (intitolata “Uomo per natura, immigrato per caso… dentro e fuori il cantiere”). 

Il Rapporto realizzato dall'Ires, attraverso la comparazione dei dati di diversi Istituti, evidenzia anche nel 2008 una crescente presenza di occupati immigrati nel settore. Anche i dati delle Casse Edili, l'anagrafe dei lavoratori edili, mostrano un sostanziale aumento degli iscritti immigrati che nel 2008 sono piu' del 20% del totale, con una crescita di 7 volte nel corso degli ultimi otto anni. 

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“Questi dati –spiega Mercedes Landolfi, Responsabile del coordinamento immigrati Fillea Cgil - sembrano non molto significativi poiche' si riferiscono alla sola occupazione regolare e sono il risultato di una media nazionale, ma la presenza di occupati stranieri distribuita per aree geografiche consente di osservare come queste percentuali risalendo dal Sud al Nord aumentino in modo esponenziale, fino ad arrivare all'80% in alcune regioni del Nord Est e ad attestarsi al 50-60% nelle aree del Centro e Nord Italia”. 

“Se dovessimo poi aggiungere ai dati del lavoro regolare anche quelli del lavoro nero o grigio – prosegue Landolfi in un articolo pubblicato su Rassegna Sindacale -, come ad esempio i falsi part-time, per i quali e' possibili fare solo una stima approssimata, la presenza degli stranieri in edilizia risulterebbe aumentata di almeno altri 90.000 occupati”. 

Le analisi elaborate dall'Ires e dalla Fillea Cgil confermano la tendenza di sostanziale crescita di stranieri nel comparto, ma le condizioni di lavoro e i rischi per la sicurezza non rispecchiano un corrispondente trend di sviluppo positivo. I numeri sugli infortuni sul lavoro e i bassi livelli di inquadramento professionale sono la spia di una condizione ancora sfavorevole per gli stranieri occupati nel settore. Continuano per questi lavoratori ad aumentare gli infortuni gravi e mortali, lo stesso Rapporto Inail 2007 conferma il comparto come uno tra i piu' rischiosi e gli stranieri come i piu' colpiti, circa 60 infortuni ogni 1000 lavoratori 

Rispetto all'inquadramento professionale le qualifiche continuano ad essere ancora troppo basse, nonostante gli immigrati siano mediamente piu' istruiti e professionalmente piu' preparati degli italiani. Su 100 operai comuni 30 sono stranieri, mentre su 100 operai di IV livello solo 4 sono immigrati. Le figure piu' richieste e con piu' possibilita' di essere occupate sono gli operai non qualificati o specializzati ma solo come muratori e saldatori. 

Anche il livello di percezione delle discriminazioni rimane per gli stranieri troppo alto: la meta' dei lavoratori ha subito atti discriminatori piu' o meno gravi, dallo storpiamento volontario del nome, fino ad arrivare a veri e propri atteggiamenti razzisti. I lavoratori senza permesso di soggiorno e contratto sono quelli maggiormente colpiti da discriminazioni, soprattutto retributive e legate alla possibilita' di fare carriera, di veder riconosciute le proprie qualifiche professionali e di far valere i propri diritti. 

Qual e', infine, il rapporto dei lavoratori stranieri con il sindacato? La ricerca Ires-Fillea, evidenzia il ruolo sempre maggiore riconosciuto dai lavoratori immigrati alle organizzazioni sindacali. Sempre piu' stranieri si rivolgono alle Camere del Lavoro e agli Uffici immigrati per il disbrigo di pratiche o di vertenze con un tasso di iscrizioni che aumenta, in controtendenza con il lieve calo di adesioni di autoctoni, ma e' nella categoria delle costruzioni che la percentuale di iscrizioni raggiunge i livelli piu' alti. Nel 2007 i dati del tesseramento Fillea Cgil hanno confermato una ulteriore crescita di iscritti immigrati, 74.000 iscritti stranieri su un totale di 360.000, in percentuale il 20%, rispetto al 10% delle altre categorie.

“Quella del 17 dicembre – scrive ancora Mercedes Landolfi - e' una tappa di un serrato programma di lavoro e di iniziative che vedra' la categoria impegnata anche il prossimo anno, a tutto campo, sui temi della dell'immigrazione”. La V Conferenza nazionale dei lavoratori stranieri Fillea Cgil, che si e' svolta a Roma presso la sede dell'Inps, ha visto la partecipazione di moltissimi lavoratori stranieri, di rappresentanti di istituzioni, nazionali e locali, di ambasciate straniere, comunita' e associazioni di immigrati, categorie della Cgil, rappresentanti delle associazioni imprenditoriali, Filca Cisl, Feneal Uil e Cgil confederale. 

Fonte: rassegna.it
http://www.rassegna.it/articoli/2008/12/16/40754/edilizia-300-mila-stranieri-al-lavoro 







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