Era stato infatti segnalato da numerosi responsabili territoriali dell'Unione che, ai fini del rilascio del DURC, alle imprese di installazione impianti che partecipavano a gare per lavori pubblici nei quali vi era anche una componente, minoritaria e comunque non prevalente, di opere edili, venisse richiesta l'iscrizione alle Casse Edili.

In alcuni casi imprese del settore impiantistico, nonostante osservassero i trattamenti stabiliti dalla contrattazione collettiva e fossero in regola con gli obblighi previdenziali, sono state addirittura escluse dalle gare e segnalate dalle stazioni appaltanti all'Autorita' di Vigilanza per i Lavori Pubblici come se non fossero in regola con gli obblighi contributivi. Il tutto, nonostante che il Ministero del Lavoro in risposta ad una istanza di interpello avanzata dalla CNA di Pistoia (prot. 3144 del 22 dicembre 2005) avesse affermato che "le Casse Edili sono abilitate al rilascio del DURC alle imprese inquadrate nel settore edile.

Viceversa, con riferimento alle imprese inquadrate in altri settori, abilitati al rilascio dei rispettivi documenti di regolarita' contributiva sono l'INPS e l'INAIL".

La risposta del Ministero del Lavoro chiarisce finalmente ogni dubbio in proposito specificando che "l'istituto della Cassa Edile, in quanto originato e regolamentato dalla contrattazione del settore, opera con riferimento alle sole imprese edili" e che "nell'ambito delle procedure di appalto non costituisce elemento di irregolarita' contributiva l'assenza dei versamenti alle Casse Edili per le aziende (...) che applicano un contratto collettivo diverso da quello dell'edilizia".

Nota del Ministero del Lavoro

fonte: CNA