PIANO CASO VERSO IL DECRETO. Vediamo le principali novita'.
Data: 17/03/2009
Argomento: Urbanistica


Venerdi' il via del governo
In settimana colloqui con Napolitano e con le Regioni. Poi il via, forse per decreto, del consiglio dei ministri. Previste modifiche al testo unico sull'edilizia e al Codice dei beni culturali, oltre a una legge-cornice che le Regioni dovranno via via adottare.

GRANI E PICCOLE OPERE. Va delineandosi quindi il complessivo disegno governativo di stimolo economico nell'attuale fase di crisi: da un lato le grandi opere con il piano da 16,6 miliardi varato dal Cdm due settimane fa, dall'altro via libera alle 'piccolissime opere', come e' definito il piano-casa che il governo si appresta ad approvare: misure di semplificazione e deregulation a tre livelli in campo edilizio in grado di movimentare, nelle intenzioni, tra i 50 e i 60 miliardi di euro. Tre i differenti piani sui quali muove il pacchetto-casa: le modifiche al testo unico in materia edilizia; quelle apportate al Codice dei beni culturali (Codice Urbani) oltre a una legge-cornice che le Regioni dovranno via via adottare, essendo l'urbanistica materia di competenza regionale.

PD CONTRARIO. L'obiettivo resta "un adeguato rilancio all'attivita' edilizia", oltre che "per una sostituzione rapida del patrimonio edilizio fatiscente, obsoleto e non rispondente alla nuova situazione tecnologica ed energetica", spiega la bozza di presentazione del provvedimento, ancora in fase di messa a punto da parte dei tecnici ministeriali. Un pacchetto di interventi rimodulativi, orientati a velocizzare e semplificare le pratiche. "Dobbiamo contrastare senza ambiguita' l'idea di devastare il paesaggio con una norma demagogica" ha ribadito il segretario del Pd Dario Franceschini.

VERANDE E DEPENDANCE. In sintesi, il pacchetto prevede la possibilita' di ampliamento di abitazioni private nei limiti del 20% dei volumi esistenti, la cosiddetta veranda o la stanza in piu'. Fino al 20% in piu' anche per capannoni o edifici non residenziali. Ma nel caso non risulti "materialmente o giuridicamente possibile" la contiguita' con l'edificio esistente, semaforo verde per la costruzione di "un corpo edilizio separato, purche' accessorio", sempre entro il 20%: un garage separato quindi, o una dependance. Nel caso di piu' unita' immobiliari, restano comunque in vigore le norme condominiali. I paletti temporali fisserebbero il termine per tutte le istanze al 31 dicembre 2010.

ROTTAMAZIONE EDIFICI. Prevista inoltre la 'rottamazione' degli edifici ante 1989 grazie a incentivi alla "sostituzione e rinnovamento del patrimonio edilizio esistente mediante demolizione e ricostruzione" di palazzi che abbiano bisogno di essere adeguati agli "odierni standard qualitativi, architettonici, energetici e di sicurezza". In tal caso i volumi potranno accrescersi del 30%, fino al 35% se si ricorre a tecniche di bioedilizia o risparmio energetico. Se si ricostruisce pero' in aree diverse da quelle originarie, sulle vecchie gravera' vincolo di inedificabilita' e vi potranno sorgere spazi di verde pubblico.

SCONTI FISCALI. Consistenti gli sgravi fiscali in tutti i casi: il dovuto contributo di costruzione si riduce del 20%, fino al 60% se e' prima casa del richiedente o parente stretto. Nella rottamazione dei vecchi edifici, 80% del versamento per la parte ampliata, del 20% per la parte ricostruita ed e' comunque ridotto del 50% in caso di prima abitazione. Ulteriori sgravi poi in caso di tecniche di bioedilizia.

ARRIVA LA CERTIFICAZIONE. Via libera poi allo sfoltimento burocratico: dovrebbe sparire il permesso di costruire, sostituito dalla certificazione di conformita': una dichiarazione giurata del progettista sulla conformita' urbanistica e sanitaria dell'opera. Si amplia l'area di attivita' edilizia libera da qualsiasi dichiarazione e certificazione, fino a comprendere opere interrate nei limiti del 20% del volume del fabbricato. In caso di aree vincolate, sarebbe possibile l'autorizzazione in sanatoria, a posteriori, purche' l'intervento non abbia arrecato danni. Non sarebbe poi piu' vincolante il parere della Sovrintendenza. Sanzioni in caso di ampliamenti volumetrici su beni paesaggistici oltre i limiti e senza autorizzazione.

fonte: lanuovaecologia.it





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