UN MINOR CARICO FISCALE SULLE PMI FAREBBE RIPARTIRE TUTTO IL SISTEMA. L'opinione del Segretario generale CNA.
Data: 25/11/2009
Argomento: Mercato e Impresa


"Le esigenze delle imprese artigiane coincidono con quelle del paese. La crisi ha aggravato i problemi cronici sul fronte della liquidita', mettendo a rischio la tenuta del sistema produttivo e il futuro di milioni di famiglie italiane." Sergio Silvestrini, segretario generale della CNA (Confederazione Nazionale dell'Artigianato e della Piccola e Media Impresa), lancia un grido d'allarme sulla situazione delle pmi italiane e chiede una politica a sostegno del settore.



Cominciamo dalla riduzione dell'Irap. Da sempre siete tra i piu' strenui oppositori di questa tassa. Ma, con i conti pubbici in tensione, non vi sembra intempestiva la vostra richiesta?

"i due aspetti non sono affatto in contrapposizione. Siamo consapevoli come tutti dello stato in cui versano i conti pubblici, ma siamo al contempo certi che non si possa sperare in un cambio di rotta senza dare una scossa al sistema. Per questo chiediamo di partire dal basso, riducendo gradualmente il peso che gracca sulle imprese di piccole e medie dimensioni, che in Italia costituiscono la tragrande maggioranza."



Una posizione che vi attira le ire delle grandi aziende e dei sindacati.

"Le esigenze delle pmi conincidono con quelle del paese. Le nostre imprese hanno fatto sforzi enormi in questi mesi per resistere alla crisi e tutelare l'occupazione. Un piccolo imprenditore ha un rapporto personale con i suoi dipendenti e ci pensa bene mille volte prima di licenziare. E poi mi lasci dire una cosa: gli impegni vanno mantenuti."


A cosa si riferisce?

"Nel corso della campagna elettorale, l'attuale maggioranza ha indicato l'abolizione dell'Irap tra le sue priorita'. Un impegno che e' stato ribadito poche settimane fa dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta nel suo intervento all'assemblea elettiva della nostra confederazione."



Resta un punto da chiarire: dove reperire le risorse per la riduzione dell'Irap?

"Le decisioni di politica economica spettano al Governo. Io mi limito a constatare che in Italia ci sono nove livelli di governo che moltiplicano le inefficienze e gli sprechi. E' possibile fare efficienza su questi fronti, senza danneggiare cittadini e imprese. Inoltre, occorre accendere un faro sulla spesa corrente che nel nostro paese da troppi anni non si riesce a imbrigliare".



Intanto, pero', avete incassato una riduzione dell'acconto Irpef in scadenza il 30 novembre.

"E' una misura senza dubbio positiva perche' evita di pagare tasse, che probabilmente in buona parte non saranno dovute per via della contrazione dei conti provocata dalla crisi. Tuttavia non basta per rilanciare il mercato: servirebbe aggiungere quanto meno una revisione degli studi di settore. Non disconosciamo la valenza di questo strumento ai fini della lotta all'evasione, ma chiediamo che vengano rivisti i parametri alla luce della crisi che stiamo affrontando, garantendo al maggior numero di contribuenti il riconoscimento nei ricavi stimati."



Come sta evolvendo la situazione del credito?

"Nonostante il rallentamento della recessione, le nostre imprese restano tra l'incudine e il martello. Da una parte ci sono i ritardi cronici della Pubblica Amministrazione, che paga a 180 e, in alcuni casi, persino a 360 giorni. Dall'altra c'e' il difficile rapporto con le banche: a loro non chiediamo credito facile, ma di tornare a guardare in faccia gli imprenditori. Non possono limitarsi a decidere solo in base ai dati stabiliti da Basilea II; occorre che considerino anche la storia, le potenzialita' e la credibilita' delle imprese che chiedono ossigeno per resistere alla crisi e tornare a crescere".

 

 

Fonte: CNA.it






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