EXPO, OCCASIONE DA NON PERDERE. Gli imprenditori in campo: servono infrastrutture.
Data: 21/01/2010
Argomento: Infrastrutture


Turismo, settore agroalimentare, valore del territorio, ma anche sviluppare tecnologie innovative e sostenibili per l'ambiente. Con una premessa necessaria: servono infrastrutture, a cominciare dalla linea ferroviaria ad Alta velocita' nel corridoio est-ovest, da Torino a Milano fino a Verona, Venezia fino all'est.


È la scommessa del sistema industriale veneto per far giocare alla regione un ruolo da protagonista all'Expo 2015 di Milano, l'esposizione universale che per sei mesi mettera' in rassegna il made in Italy, con investimenti per 2,1 miliardi, 21 milioni di visitatori stimati, 150 Paesi espositori
Verona, la provincia veneta piu' vicina a Milano, si pone gia' in prima linea per attuare iniziative.



Al punto che il presidente di Confindustria Verona, Andrea Bolla, ha assunto il ruolo di referente Expo per il Veneto. Dovra', quindi, raccogliere i progetti delle imprese venete per portare idee, progetti e spunti al comitato tecnico di Confindustria per l'Expo.

 

È l'obiettivo di un «Veneto coeso» fin da subito quello individuato dalle associazioni confindustriali della regione. L'agenda dei lavori nasce dal primo incontro svoltosi nella nostra citta', nella sede degli industriali, in piazza Cittadella, fra Diana Bracco, vicepresidente di Confindustria per ricerca e innovazione e del Progetto speciale Expo 2015, Andrea Tomat presidente di Confindustria Veneto e lo stesso Bolla.




LE SFIDE.
Expo 2015 avra' come tema «Feeding the planet, energy for life», cioe' «nutrire il pianeta, energia per la vita», attorno a cui ruoteranno tutte le iniziative e le esposizioni e i filoni tematici preparatori individuati da Confindustria. Le imprese venete cominciano cosi' a giocare le loro carte e quelle veronesi vogliono cogliere al volo l'occasione.




È Bolla, dopo l'incontro con la Bracco e Tomat e anche con rappresentanti degli industriali veneti ma anche delle province di Trento, Bolzano e del Friuli-Venezia Giulia, a sottolineare come «Verona e' la quarta citta' turistica italiana, in particolare per la cultura, legata al Festival in Arena, alla stagione del Teatro Romano e per il patrimonio artistico, oltre a giocare un ruolo di primo piano nella filiera agroalimentare. Quindi si dovra' puntare a valorizzare la tipicita' dei nostri prodotti, ma senza campanilismi.



Come per la candidatura di Venezia alle Olimpiadi 2020: la ricaduta andrebbe a beneficio dell'intero Veneto. Quindi Verona dovrebbe accordarsi con Venezia».




INFRASTRUTTURE.
 Ma quali saranno le prossime scadenze per il sistema industriale veronese e veneto? Anzitutto preparare un documento locale, con tutte le iniziative da mettere in campo, entro il 30 aprile, quando dovra' essere redatto a livello nazionale il master plan per Expo 2015, con i progetti e le iniziative da mettere in campo.



Le imprese, coordinate dalla loro associazione, marceranno quindi insieme, anche se poi dovra' esserci un altro livello nel fare sistema, come rileva Bolla: «Riteniamo che per Verona la Camera di Commercio, l'aeroporto Catullo e la Fiera, altro grande attrattore di visitatori, debbano essere interlocutori privilegiati di Confindustria nell'individuare progetti e iniziative comuni, in questi anni che ci separano dall'Expo, ma anche durante la rassegna. Da ultima metto poi la politica, che avra' una forte responsabilita' soprattutto nel realizzare infrastrutture», puntualizza ancora Bolla, «in particolare il casello autostradale all'aeroporto Catullo e il ribaltamento di quello di Verona sud».




Bolla lancia anche una proposta, di prospettiva. Considerando che l'Expo 2015 si svolgera' dal primo maggio al 31 ottobre, «potrebbe essere ipotizzabile spostare in avanti il Vinitaly, per fare in modo che cada durante i giorni dell'Expo». In pratica, dovrebbe scivolare da aprile a maggio.




ANTICRISI.
 «Soprattutto nella congiuntura attuale l'Expo assume una valenza assolutamente strategica, perche' e' un driver anticiclico di crescita economica e un formidabile acceleratore per realizzare infrastrutture che il sistema produttivo chiede da anni, determinanti per rendere competitivo il sistema Paese», spiega Diana Bracco, lanciando il percorso verso Expo 2015 che a breve raccogliera' il testimone da Shangai, in Cina. Si prevede che in generale Expo 2015 possa creare almeno 70mila posti di lavoro e allora Tomat lancia la sfida: «Sono certo che la mobilitazione di tutte le eccellenze del nostro sistema produttivo sia la vera carta vincente per la grande opportunita' dell'Expo».

 

 

Fonte: l'Arena.it






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