PIANO CASA 2 FRENATO DA RITARDI E RESTRIZIONI LOCALI . Un primo bilancio sullo stato di attuazione degli interventi del Piano casa 2.
Data: 16/02/2010
Argomento: Urbanistica


``Piano Casa 2, Leggi regionali a confronto. Consuntivo e prospettive``.

Questo il titolo del Convegno promosso dall`Ance che si e` svolto lo scorso 11 febbraio con la partecipazione di esponenti del mondo politico istituzionale, associativo ed esperti del settore.


Obiettivo dei lavori, introdotti dal Presidente Paolo Buzzetti e coordinati dai vice presidenti Salvatore Matarrese e Andrea Marani, fare il punto sullo stato di attuazione dell`Accordo tra Stato e Regioni varato quasi un anno fa e riguardante l`avvio di un piano di rilancio dell`attivita` edilizia.




Ne hanno discusso con il ministro per i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, l`ass.re all`urbanistica della Regione Puglia, Angela Barbanente; l`ass.re all`urbanistica della Regione Friuli Venezia Giulia, Federica Seganti; l`ass.re ai lavori pubblici della Regione Campania, Oberdan Forlenza; il sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca; il sindaco di Verona, Flavio Tosi; i deputati Tino Iannuzzi e Mauro Pili.



Come esperti del settore hanno partecipato anche Lorenzo Bellicini del Cresme e Silvia Viviani dell`INU.




A fronte dei risultati attesi e stimati, sia in termini di ripresa economica che occupazionale, i dati illustrati dai relatori hanno, invece, dato la prova che la concreta attuazione del piano, attraverso le leggi regionali prima e le delibere comunali, sta subendo una decisa frenata.




Colpa anche in parte dei ritardi nell`emanazione delle leggi regionali: solo due regioni, infatti, (Toscana e Umbria) hanno, ad esempio, rispettato la scadenza del 30 giugno 2009 fissata nell`Accordo mentre Calabria e Sicilia, ad oggi, devono ancora varare la propria legge.




Con un quadro normativo non completo cosi` frammentato e disomogeneo, quello che doveva essere un piano straordinario di interventi, sta perdendo progressivamente la sua finalita` di azione immediata anti crisi.




Se, da un lato, l`Accordo aveva demandato alle Regioni la possibilita` di individuare gli ambiti nei quali escludere o limitare gli interventi, con particolare riferimento ai beni culturali e alle aree di pregio ambientale e paesaggistico, i Comuni hanno, dall`altro lato, adottato molte limitazioni frenando e circoscrivendo le possibilita` concreta di attuazione delle misure previste a livello regionale.

 

Fonte: Ance.it






Questo Articolo proviene da aedilweb.it - edilizia in rete
http://www.aedilweb.it

L'URL per questa storia è:
http://www.aedilweb.it/modules.php?name=News&file=article&sid=2357