INCIDENTI SUL LAVORO - CGIL, governo ‘semplifica' e giudice non puo' perseguire
Data: 09/06/2010
Argomento: Sicurezza


Datore di lavoro non piu' obbligato a denunciare all'autorita' locale di pubblica sicurezza gli infortuni con prognosi superiore a 3 giorni, rischio che il giudice non possa perseguire eventuali rilievi penali



Il datore di lavoro non sara' piu' obbligato a denunciare all'autorita' locale di pubblica sicurezza gli infortuni sul lavoro con prognosi superiore a 3 giorni ma solo all'Inail con il conseguente rischio che il giudice non possa perseguire eventuali rilievi penali. Lo denuncia la CGIL in merito alle disposizioni previste dal provvedimento in materia di ‘semplificazione dei rapporti della Pubblica Amministrazione con cittadini e imprese e delega al Governo per l'emanazione della Carta dei doveri delle PA e per la codificazione in materia di PA che interviene sulle denunce degli infortuni, compresi quelli gravi e mortali, e che verra' discusso oggi alla Camera.

Il datore di lavoro - spiega in una nota la CGIL - non sara' piu' obbligato a denunciare all'autorita' locale di pubblica sicurezza gli infortuni con prognosi superiore a 3 giorni ma solo all'Inail. Quest'ultima comunichera' solo quelli mortali o con rischio morte o prognosi superiore a 30 giorni alla Direzione Provinciale del Lavoro e non piu' al Giudice. In vigenza dell'art. 365 del codice penale sara' competenza del personale sanitario valutare se sono presenti i caratteri di un delitto per il quale si procede d'ufficio, infortunio lavorativo da cui derivi la morte o una lesione grave o gravissima, e quindi con obbligo di riferirne all'autorita' giudiziaria. Cosi' - conclude - mentre si scaricano sul personale sanitario altre incombenze, salta quindi sia la conoscenza dell'autorita' di pubblica sicurezza (comprese le Asl) di quanto avviene nei luoghi di lavoro, sia la certezza per la Magistratura di essere messa a conoscenza di delitti penali da perseguire”.

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