Seminario del Cesa a Bruxelles. Dati allarmanti per il settore degli
appalti pubblici, della contraffazione, dell'immigrazione clandestina, del
traffico di rifiuti ed dei reati ambientali
Le piccole e medie imprese in Italia e in Europa, oltre che la crisi, devono
fronteggiare una criminalita' crescente, che spesso le vede vittime di
estorsioni, rapine e taglieggiamenti. Per trovare una soluzione a questo
fenomeno si e' svolto, lunedi' scorso, a Bruxelles un seminario presso il Cese.
All'incontro, presieduto dal Presidente del Comitato Mario Sepi, erano presenti
Salvatore Iacolino, Vicepresidente del Parlamento Europeo, Laszlo Salgo,
Rappresentante dell' Europol, il Vice Prefetto Bruno Frattasi, Direttore
dell'Ufficio per il Coordinamento e la Pianificazione delle Forze di Polizia,
Lino Busa, Presidente di Sos Impresa della Confesercenti, il Prof. Umberto
Triulzi dell'Universita' La Sapienza di Roma, e Claudio Cappellini,
Rappresentante per l'artigianato e le Pmi presso il Cese.
Sepi ha ricordato le sfide poste dalla crescita della criminalita' economica
organizzata a livello europeo, sottolineando il ruolo di contrasto
all'estensione del fenomeno svolto dalla societa' civile organizzata,
dall'associazionismo economico e dai partner sociali. Riprendendo le parole del
Segretario Generale dell'Onu Ban Ki-moon Sepi, Sepi ha precisato come l'impegno
che tutti i paesi devono assumersi per combattere la criminalita' economica e' un
atto dovuto verso “tutte le vittime e tutti coloro che rischiano la vita ogni
giorno per proteggere la legalita'”.
Gli ultimi dati sul fenomeno sono allarmanti. Ogni anno sono 140.000 le vittime
della tratta di esseri umani a scopo sessuale, il volume d'affari del mercato
dell'eroina si aggira sui 20 miliardi di dollari l'anno e la vendita di armi ha
superato i 300 miliardi di dollari annui. Dati altrettanto impressionanti
riguardano il settore degli appalti pubblici, della contraffazione,
dell'immigrazione clandestina, dell'estorsione, del traffico di rifiuti ed dei
reati ambientali. L'incontro e' servito a stabilire alcune linee di indirizzo
nella lotta a questi fenomeni che andranno approfondite dal Cese nella prossima
Consigliatura e che riguardano tree aree specifiche di intervento:
1. maggiore conoscenza e scambio di informazioni sulle diverse tipologie
di attivita' criminali a carattere economico nell'Unione Europea e nelle
principali aree limitrofe;
2. costituzione, con il supporto degli Stati membri interessati, delle
istituzioni comunitarie e delle principali agenzie europee (Europol, Olaf,
Eurojust), di gruppi di studio multidisciplinari e multitematici capaci
di analizzare le singole attivita' criminali, di individuarne caratteristiche e
evoluzione per proporre misure di prevenzione e contrasto condivise e
trasferibili;
3. con riferimento al punto precedente, viene auspicato un maggior
coinvolgimento degli istituti di ricerca e di alta formazione per
l'elaborazione di metodologie ed indicatori in grado di accrescere le competenze
esistenti negli Stati membri e di individuare le politiche piu' incisive per la
lotta alla criminalita';
4. sensibilizzazione della societa' civile nel predisporre strumenti di
informazione e partecipazione capaci di costruire una rete di raccolta delle
esperienze di contrasto alla criminalita' organizzata.
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