L'ULTIMA CORSA ALLO SCONTO DEL 55%. La detrazione del 36% per le ristrutturazioni edilizie e' in vigore fino al 2012. L'altra, a meno di proroghe, finisce il 31 dicembre
Data: 06/09/2010 Argomento: Agevolazioni
Poche settimane ancora, salvo proroghe, per usufruire della
detrazione fiscale del 55% sugli interventi finalizzati al risparmio
energetico; il provvedimento, varato con la Finanziaria 2007 e successivamente
modificato, scadra' infatti il 31 dicembre prossimo. L'agevolazione permette di
recuperare in cinque anni una cifra massima che varia tra i 30
mila e i 100 mila euro a seconda del tipo di operazione compiuta; ad esempio
l'installazione di pannelli solari permette di ottenere indietro dal Fisco fino
a 60 mila euro.
La novita' piu' rilevante introdotta quest'anno riguarda le modalita' di
trasmissione delle domande, che devono essere trasmesse esclusivamente
via Web, attraverso il sito
http://efficienzaenergetica.acs.enea.it/.
Solo per particolari lavori a termine intervento e' necessario inviare anche
l'attestato di qualificazione energetica; questa pero' nei casi piu' semplici
(finestre, pannelli solari, caldaie) non serve. Sullo stesso sito si trova anche
tutta la documentazione necessaria per richiedere correttamente il bonus
C'e' piu' tempo, invece, per usufruire del recupero in dieci anni del 36%
delle somme spese per le opere di ristrutturazione edilizia: la
scadenza e' fissata al termine del 2012. Ricordiamo che le due
agevolazioni non sono cumulabili e' che la discriminante per ottenere il piu'
corposo bonus del 55% e' la possibilita' di dimostrare un sensibile vantaggio
energetico; semplificando i termini della questione, se si sostituiscono vecchie
finestre con serramenti a doppi vetri si ha diritto al 55%; se si sostituiscono
doppi vetri gia' esistenti si puo' chiedere solo il 36%.
I due bonus sono stati varati soprattutto al fine di far emergere il nero e per
questo i pagamenti fatti alle imprese che compiono i lavori vanno effettuati
tramite bonifico che riporti le generalita' e codice fiscale o partita Iva del
committente e di chi riceve la somma e specifichi che sul pagamento si godra'
dell'agevolazione fiscale. Adesso le banche sono tenute a operare come
sostituto di imposta e devono applicare una ritenuta d'acconto del 10%
sulle somme accreditate col bonifico; un'incombenza che pero' non implica nessun
cambiamento per il contribuente privato.
Fonte:
Corriere.it
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