La trigenerazione del 'Progetto Udine' sara' garantita dalla Centrale
tecnologica dell'ospedale: verra' prodotta energia termica (centrale da 83,5
MW), frigorifera (30 MWf) ed elettrica (9,7 MW).
L'energia prodotta' sara' utilizzata principalmente per le necessita'
dell'ospedale, mentre un'altra parte di calore verra' convogliata per il
teleriscaldamento cittadino.
Quest'ultimo e' uno degli aspetti piu' interessanti del progetto: a
beneficiare del riscaldamento distribuito attraverso una rete di tubi lunga 13
chilometri saranno edifici esterni all'ospedale: l'Universita', il
Palamostre, il collegio Tomadini Scuole e anche una serie di edifici
residenziali privati. La rete del teleriscaldamento sara' gestita dall'utility
Amga e portera' energia termica a 39 grandi utenze.
Dopo la firma dell'accordo di programma, nel 2006, le istituzioni hanno bandito
una gara, vinta da un'associazione temporanea d'impresa guidata dalla
capogruppo Siram, da Rizzani De Eccher, Arco Lavori e Cooperativa Cpl Concordia.
L'associazione di imprese garantira' realizzazione e gestione delle opere con
una concessione trentennale: la formula del Partnerariato Pubblico Privato
(PPP) prevista dal Codice dei Contratti (D.Lgs 163/06) e' lo strumento per
progetti di questo tipo. A garantire gli investimenti e' stato un piano
di Finanza di Progetto, che prevede che l'opera infrastrutturale sia realizzata
con investimenti privati, che saranno remunerati attraverso il diritto a
erogare, in concessione pluriennale, alcuni servizi in via esclusiva (nel
caso di Udine, servizi di manutenzione ed energetici all'Ospedale).
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