Il Consiglio dei Ministri del 26 novembre scorso ha varato il Piano nazionale
per il Sud, del valore complessivo di 100 miliardi di euro. Il Piano
rappresenta un atto di impegno politico e di indirizzo strategico avente come
scopo la riduzione del divario territoriale.
E' un piano nazionale - ha dichiarato il ministro per i rapporti con le
Regioni e per la coesione territoriale Fitto - perche' il problema del Sud e'
nazionale. Molte volte - ha aggiunto Fitto - c'e' il rischio che si dica di voler
fare qualcosa, si assegnano ai diversi livelli istituzionali le risorse ma poi
vengono disperse. Noi dobbiamo recuperare senso di responsabilita': ecco
perche' il piano prevede che, quando gli impegni presi non vengono mantenuti,
scatta il potere sostitutivo.
Il Piano per il Sud prevede infatti la nomina di commissari straordinari
nel caso in cui gli interventi non abbiano tempi certi.
Il Piano era stato inserito nel nuovo programma di governo su cui era stata data
la fiducia dal Parlamento lo scorso mese di settembre. "Il sud ha bisogno di
regole - aveva dichiarato Berlusconi nel discorso fatto nel corso del dibattito
sulla fiducia - di rispetto delle regole e di un'adeguata dotazione di
infrastrutture materiali e immateriali. Il piano per il sud dovra' rispondere
parallelamente a queste fondamentali esigenze".
Il Piano contiene un numero limitato di priorita' sulla cui attuazione dovra'
confluire l'impegno e lo sforzo di tutte le Amministrazioni responsabili e
competenti, ai diversi livelli istituzionali, per la realizzazione degli
interventi necessari.
Nel Piano trovano posto anche le proposte avanzate dalle parti sociali in
materia di crescita ed occupazione nel Mezzogiorno.
Vediamo in dettaglio cosa prevede il Piano
Sono 8 priorita' raggruppate in tre obiettivi strategici i temi,
gia' indicati nel Programma nazionale di riforma, approvato dal Consiglio dei
Ministri del 5 novembre scorso, e annunciati nel discorso del Presidente del
Consiglio al Parlamento in sede di discussione sul voto di fiducia al Governo il
29 settembre scorso.
- infrastrutture, ambiente e beni pubblici;
- competenze ed istruzione;
- innovazione, ricerca e competitivita'.
A queste si aggiungono cinque ulteriori Priorita' strategiche di carattere
orizzontale, da attuare rapidamente per creare nel Mezzogiorno un ambiente
favorevole e pre-condizioni adeguate al pieno dispiegamento delle sue
potenzialita' di sviluppo: sicurezza e legalita'; certezza dei diritti e
delle regole; pubblica amministrazione piu' trasparente ed efficiente;
Banca del Mezzogiorno; sostegno mirato e veloce per le imprese, il
lavoro e l'agricoltura.
Ai fini dell'acquisizione dei pareri prescritti, il provvedimento sara' trasmesso
alla Conferenza unificata, alla Commissione parlamentare per l'attuazione del
federalismo fiscale e alle Commissioni parlamentari di merito
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