Rinnovabili: a rischio 85mila aziende. Malavasi: subito il decreto per
ristabilire certezze.
Il decreto legislativo sulle energie rinnovabili approvato dal governo
il 3 marzo scorso "ha provocato confusione e incertezza tra gli imprenditori e
mette a rischio la sopravvivenza delle 85mila imprese del settore. Il governo ci
ripensi e ristabilisca regole per dare certezza agli investimenti delle imprese
e garanzie all'occupazione". E' quanto ha chiesto Rete Imprese Italia nel corso
dell'incontro che si e' svolto oggi al ministero dello Sviluppo Economico con il
ministro Paolo Romani.
Per restituire quindi tranquillita' agli imprenditori, il presidente Ivan
Malavasi, in rappresentanza di Rete Imprese, ha chiesto "la rapida approvazione
del nuovo decreto che incentiva il fotovoltaico, senza attendere la scadenza del
30 aprile, e una clausola di transizione che permetta di mantenere fino al 31
maggio 2012 le condizioni previste dalla normativa precedente".
Avanzate 4 proposte per fronteggiare la grave situazione delle
imprese.
Il documento presentato da Rete Imprese Italia
Di fronte alla necessita' di intervenire in tempi brevi per ripristinare
le condizioni di normalita' nel settore il Presidente Malavasi, a nome di Rete
Imprese Italia, ha avanzato 4 proposte:
1) Immediata emanazione di una clausola di transizione che
consenta di dare certezza agli investimenti in corso.
2) Definizione di nuovi obiettivi di potenza elettrica da fonte
rinnovabile e da fotovoltaico in alternativa ai ventilati tetti alle risorse
o alla potenza installata.
3) Salvaguardia soprattutto per i piccoli impianti di produzione
“a tetto” delle famiglie e delle micro e piccole imprese artigianali,
commerciali, turistiche e dei servizi.
4) Razionalizzazione e riformulazione delle voci che nella bolletta
elettrica sono destinate al finanziamento della gestione degli impianti. Si
tratta delle risorse destinate al CIP 6 e delle altre voci di spesa non
necessarie, inclusa la rimodulazione della parte fiscale, che oggi grava
soprattutto sulle piccole imprese. Tutte queste risorse devono essere destinate
al finanziamento di nuovi obiettivi di produzione da fotovoltaico, senza gravare
ulteriormente sui costi sostenuti dalle famiglie e dalle piccole imprese.
Secondo le proposte indicate da Rete Imprese Italia, le nuove regole sugli
incentivi alle rinnovabili dovranno scoraggiare le speculazioni ma senza
danneggiare gli impianti piccoli e tecnologicamente avanzati. In questo
senso la revisione complessiva del meccanismo del conto energia, compresa la
riduzione tariffaria, dovra' essere concentrata sugli impianti di grandi
dimensioni e dovra' rispettare l'andamento del costo totale delle diverse
tipologie di impianti. Malavasi, per conto di Rete Imprese Italia, ha chiesto
che il nuovo decreto non contenga limiti annuali di potenza elettrica ammessa
agli incentivi, "ma debba al contrario individuare nuovi obiettivi di potenza
installata diversificati per tipologia di impianto e coerenti con una strategia
complessiva di promozione delle fonti rinnovabili in Italia".
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