Carcere, luogo di detenzione, ma anche di re-educazione e formazione. Perche'
non seguire la pista dell'eco-sostenibilita'? E' stato proprio questo
l'obiettivo principale del progetto "Liberiamo le competenze e arrestiamo gli
sprechi", che consentira' alla Casa Circondariale di Torino Lorusso e Cutugno
di diminuire di oltre il 70% il fabbisogno energetico per il riscaldamento degli
ambienti.
?Ma la vera novita' e' che tutti gli interventi, dalle
impermeabilizzazioni alle coibentazione delle pareti interne ed esterne del
penitenziario torinese, sono state eseguite da 24 detenuti.
Il progetto e' stato finanziato dalla Regione Piemonte e si e' avvalso della
collaborazione del Gruppo Saint-Gobain per la consulenza tecnica e la formazione
per la posa in opera dei materiali, ma anche dell'Agenzia energia e ambiente di
Torino, promotrice dell'iniziativa, e della Fondazione Casa di Carita' Arti e
Mestieri.
"L?obiettivo della nostra formazione e' quello di fornire alle persone
professionalita' davvero spendibili una volta fuori da carcere -spiega il
direttore del penitenziario di Torino, Pietro Buffa -i detenuti hanno fatto
formazione su tecniche e materiali e hanno lavorato dalle 8 alle 11 e dalle 13
alle 15, in linea con gli orari che regolano la vita del carcere. Il risultato ?
stato davvero ottimale, dopo un anno dall'inizio del progetto si e' infatti
registrato un graduale e sempre maggiore coinvolgimento da parte dei detenuti,
che negli ultimi interventi si sono dimostrati entusiasti, impegnati e
professionali nell'eseguire le indicazioni ricevute durante i corsi?.
Grazie ai lavori, si legge in una nota messa a punto dai protagonisti del
progetto, il costo complessivo per il riscaldamento annuo della palazzina di
detenzione passera' da 26.630 euro a 7.049 euro, per un risparmio di 19.580 euro
(meno 73,52%).Il consumo di metano passera', invece, da 48.242 m3 a 12.770 m3,
con una diminuzione di 35.471,50 m3, pari a meno 73,50%.
"Abbiamo creduto sin dall'inizio in questo progetto e' un'iniziativa in cui si
coniugano l'aspetto umano, sociale e ambientale - commenta Gianni Scotti,
presidente del Gruppo Saint-Gobain Italia - ci auguriamo che casi virtuosi
come questo, dove pubblico e privato si incontrano in modo proficuo, si possano
ripetere altrove".
Roberta Ragni
http://www.greenbiz.it