Manovra: tagli alle agevolazioni fiscali per ridurre il deficit
Data: 16/07/2011
Argomento: Fisco


fonte: Il Sole 24 Ore - 15/07/2011 - di Marco Mobili e Dino Pesole

Riduzioni a 360 gradi su casa, imprese e famiglie

Addio a 4 miliardi di bonus fiscali nel 2013 e 20 nel 2014

C'e' scritto ''lineare'', si legge ''selettivo''. Il dispositivo della clausola di salvaguardia e' tranchant: il taglio delle agevolazioni sara' ''lineare'', cosi' da assicurare alla riduzione del deficit 4 miliardi nel 2013 e 20 nel 2014.

Domanda d'obbligo: la scure si abbattera' in modo uniforme sull'intero spettro di agevolazioni, bonus e sconti oggi esistenti, che stando all'ultima tabella sono saliti a quota 483, per un ''valore'' di 161,2 miliardi Se cosi' fosse effettivamente, il taglio spazierebbe dalle detrazioni per i figli a carico al bonus per la ristrutturazione della casa, fino a colpire deduzioni di spese per asili nido, palestre.

In realta', ad un esame piu' attento della norma, si trattera' di un taglio tendenzialmente orizzontale ma nei fatti selettivo.



Il dispositivo inserito nel decreto prevede che i regimi di esenzione, esclusione e favore fiscale siano ridotti ?del 5% per il 2013 e del 20% a decorrere dal 2014?. E subito dopo: ?Per i casi in cui la suddetta disposizione non sia suscettibile di diretta e immediata applicazione, con uno o piu' decreti del ministro dell'Economia, sono stabilite le modalita' tecniche per l'attuazione della predetta riduzione, con riferimento ai singoli regimi interessati?. Del resto, se si colpissero, ad esempio, le detrazioni per carichi di famiglia, per definizione il taglio non potrebbe essere lineare, poiche' sottoposto al principio della progressivita' del prelievo in ragione del reddito dichiarato.

Altro indizio della possibilita' di un intervento mirato e non lineare e' dato proprio dall'attuale valore complessivo delle 483 voci che va oltre i 161 miliardi. Applicando al totale delle tax expenditures le percentuali del 5 e del 20% previste dalla manovra l'Economia sembra aver fatto una scelta prudenziale: nel 2013 i miliardi attesi dalla manovra sono 4 contro gli 8 potenziali, cosi' come nel 2014 i risparmi sono 20 contro i possibili 32.

I margini per scegliere ed evitare effetti regressivi e fortemente penalizzanti dunque ce ne sono. Stando sempre attenti ai saldi da raggiungere almeno nel 2013, il taglio si dovrebbe concentrare sulla meta' dei 161 miliardi oggi appostati dall'Erario per sostenere regimi agevolati, esenzioni, aliquote ridotte e incentivi al sistema produttivo.

Un elemento ulteriore che confermerebbe, almeno nelle intenzioni, di voler procedere con i tagli in modo selettivo arriva dalle dichiarazioni dello stesso ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, che ha piu' volte posto l'accento sulla necessita' di dare un sostegno alle famiglie, soprattutto se a basso reddito e numerose.

Sotto l'aspetto piu' strettamente tecnico c'e' poi da evidenziare che una riduzione lineare sull'attuale giungla di agevolazioni in molti casi sarebbe difficilmente praticabile se non addirittura impossibile. Nelle 483 voci, che peraltro sono cresciute all'indomani del decreto sviluppo (a fine maggio il censimento realizzato dal tavolo tecnico della riforma fiscale sull'erosione del gettito si fermava a 476) oggi compare di tutto: detrazioni e deduzioni, esenzioni e regimi agevolati, imposte sostitutive e aliquote agevolate.

La quota maggiore delle agevolazioni, comunque, si concentra proprio sulla famiglia. Complessivamente tra casa, sostegni al nucleo, il lavoro e le pensioni e altre misure di agevolazioni varie il totale e' di 103,4 miliardi di euro. Ma tra queste le voci piu' significative, si riferiscono ad esempio alla deduzione Irpef sulla prima casa (3 miliardi). Tagliarla o ridurla vorrebbe dire aumentare la tassazione sull'abitazione principale. C'e' poi lo sconto del 36% (1,9 miliardi) nato soprattutto per far emergere il nero nelle ristrutturazioni edilizie. Ridurre l'appeal economico del bonus vorrebbe dire ridurre anche la convenienza al contrasto di interessi tra committente e chi esegue i lavori, con tutte le conseguenze sul fronte della lotta all'evasione.

Alle imprese e al sistema produttivo il monte agevolazioni fiscali porta in dote poco piu' di 10 miliardi. Di questi, 4,4 miliardi sono destinati a finanziare il cuneo fiscale. Difficile, poi, tecnicamente applicare un taglio del5 o del 20% su un'imposta sostitutiva come quella per il riallineamento dei valori civili e fiscali dei soggetti Ires.

Discorso a parte sull'Iva che oggi erode gettito per 38 miliardi. Ma attenzione quasi 37 sono destinati a finanziare le aliquote agevolate del 4 e del 10% applicate soprattutto sui consumi di beni di prima necessita' o sull'acquisto prima casa.

A togliere da ogni impaccio l'Economia potrebbero essere lo stesso Governo e il Parlamento che avranno 24 mesi per attuare la riforma fiscale e assistenziale. Infatti secondo quanto prevede la norma inserita nella manovra il taglio non sara' effettuato se la riforma produrra' effetti per 4 miliardi nel 2013 e 20 nel 2014. Il che pero' a ben veder sta anche a significare che le tanto attese tre aliquote Irpef, cosi' come l'abolizione dell'Irap o la semplificazione dei regimi assistenziali obbligheranno cittadini e imprese a rinunciare a 4 miliardi nel 2013 e 20 miliardi nel 2014.







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