PARLAMENTO EUROPEO - Introduzione della certificazione antimafia per gli appalti anche nell'Unione Europea
Data: 30/09/2011
Argomento: Pubblica Amministrazione


Il Parlamento europeo vuole che nella Ue si preveda una certificazione antimafia per partecipare agli appalti. ''Stiamo reintroducendo le norme che il ministro Brunetta vuole abolire'', ha detto Rosario Crocetta, ex sindaco di Gela sotto protezione, membro Pd nella Commissione Liberta' civili del Pe (Libe) ed autore di un emendamento al rapporto sulla criminalita' organizzata presentato da Sonia Alfano (Idv) ed approvato all'unanimita' (49 si',2 astenuti). Il testo prevede anche che il Parlamento abbia una Commissione antimafia.

Il rapporto approvato dalla Libe inoltre propone che nelle legislazioni nazionali sia introdotto il reato di associazione mafiosa (attualmente previsto solo in Italia).

Chiede che nasca la figura del procuratore europeo e venga difesa la liberta' di stampa ''in modo da indagare e rendere pubblici i legami col crimine organizzato dei poteri forti, in primis quello politico''. Il testo andra' all'esame della plenaria in programma a Strasburgo il 25 ottobre. Se approvato, la 'Commissione antimafia' parlamentare dovra' essere istituita entro tre mesi e dopo sei mesi dovra' presentare i risultati della sua indagine ''sulle organizzazioni criminali che operano attraverso le frontiere'' nonche' sulle ''appropriazioni di fondi pubblici'' e ''le contaminazioni dell'economia legale e del sistema finanziario'' europei. Fenomeni che nella primavera scorsi sono stati denunciati al Parlamento europeo da procuratori antimafia italiani quali Pietro Grasso e Nicola Gratteri.

Nel testo del rapporto della Libe si chiede all'esecutivo di Bruxelles l'istituzione della Procura europea, che integri la Coerte europea di giustizia, andando a potenziare Eurojust, l'agenzia antifrode Olaf ed Europol, con particolare attenzione alla criminalita' organizzata transnazionale. Inoltre i parlamentari invitano la Commissione europea di ''redigere una proposta di direttiva volta a rendere uniformemente punibile in tutti gli stati membri il reato di associazione mafiosa. Infine il Parlamento ''si impegna a stabilire norme per assicurare l'incandidabilita' di persone condannate per reati di partecipazione a organizzazioni criminali o commessi nell'ambito delle stesse'', compresi i reati di favoreggiamento e corruzione. E chiede agli stati membri di stabilire norme analoghe per le elezioni nazionali. ''Nonostante le diverse esperienze e tradizioni giuridiche degli Stati membri - ha spiegato la Alfano - siamo giunti a una risoluzione ambiziosa tramite la quale la Libe manda un segnale di chiara volonta' politica nel contrasto alla criminalita' organizzata e alle mafie. Il consenso unanime che e' stato raggiunto in commissione ne e' testimonianza''.

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