SICUREZZA - Dall'INAIL nuova strategia contro evasione e lavoro nero
Data: 19/12/2011
Argomento: Sicurezza


La strategia dell'Istituto per migliorare l'efficacia dei controlli presentata dalla responsabile della direzione centrale Rischi, Ester Rotoli, nel corso di un incontro promosso dal ministero del Lavoro: ''Dalla condivisione delle banche dati alla realizzazione del portale di vigilanza''.

ROMA - Ammontano a piu' di 40 milioni di euro i premi assicurativi evasi che l'INAIL e' riuscito a recuperare in due anni e mezzo con il ''censimento artigiani'', effettuato a partire dal luglio 2009 incrociando i dati dell'Istituto con quelli dell'Inps e del Registro delle imprese, che ha portato anche alla creazione di 15mila nuovi rapporti assicurativi. Questo uno degli importanti risultati resi possibili dalla business intelligence, uno strumento che l'INAIL intende potenziare per migliorare l'efficacia delle sue ispezioni sull'evasione contributiva e il lavoro nero, strettamente connesso alla salute e alla sicurezza dei lavoratori.

Un nuovo portale per la vigilanza. La strategia dell'Istituto su questo fronte molto promettente e' stata presentata dalla responsabile della direzione centrale Rischi, Ester Rotoli, nel corso di un incontro promosso a Roma dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali per presentare il progetto ''Ispezione, Regolarita', Sicurezza'', a cui e' legata la realizzazione del nuovo portale della vigilanza. Il portale prevede un sistema di circolazione delle informazioni provenienti dai vari enti coinvolti nel progetto - attualmente lo stesso ministero, l'Inps e l'INAIL - e le rende disponibili per attivita' di servizio e monitoraggio. Non solo un semplice contenitore dei rapporti ispettivi sugli esiti delle verifiche effettuate, quindi, ma in prospettiva anche uno strumento con finalita' operative a disposizione degli organi incaricati della vigilanza in materia di lavoro e legislazione sociale.

Il ''data mining'' per selezionare le situazioni sospette. ''Il sistema di intelligence dell'Istituto - ha spiegato Rotoli - prevede, in particolare, delle attivita' di analisi e studio svolte a livello nazionale da un gruppo di lavoro appositamente costituito, con la partecipazione di funzionari in rappresentanza del territorio, l'utilizzo di strumenti tecnologi avanzati come il 'data mining', che consente di estrarre nuova conoscenza sui fenomeni di irregolarita' e di selezionare le posizioni assicurative da sottoporre a ispezione, il monitoraggio dell'attivita' ispettiva e la verifica dell'andamento delle liste di evidenza messe a disposizione del territorio, oltre che di quelle realizzate direttamente a livello locale''.

''Necessario ottimizzare l'utilizzo degli ispettori''. Per questo tipo di attivita', ha aggiunto la responsabile della direzione centrale Rischi dell'INAIL, ''l'accesso alle informazioni fornite da altri enti pubblici rappresenta l'elemento discriminante per poter indirizzare i controlli verso categorie, aziende e soggetti che, per i comportamenti anomali e le incongruenze nelle informazioni, presentano indicatori di rischio del probabile impiego di lavoro nero e di evasione o elusione contributiva. Di conseguenza, la stipula di convenzioni, protocolli di intesa e accordi tecnici e' considerata un'attivita' strategica, anche perche' e' necessario ottimizzare l'utilizzo delle risorse principali, ovvero gli ispettori, che sono in numero sempre piu' limitato per il blocco del turn over nella pubblica amministrazione. L'azione ispettiva deve quindi essere mirata e basarsi su un sistema di intelligence innovativo ed evoluto''.

Protocolli di intesa e accordi bilaterali per la condivisione delle banche dati. Dopo la stipula, il 4 agosto dello scorso anno, del protocollo di intesa per la condivisione delle banche dati tra il ministero del Lavoro, l'Inps, l'INAIL e l'Agenzia delle entrate, l'Istituto ha sottoscritto accordi bilaterali con l'Agenzia delle entrate (6 agosto 2010), il Comando generale dell'Arma dei Carabinieri (22 marzo 2011) e con l'Inps (3 agosto 2011). e' stato gia' definito, inoltre, un protocollo di intesa con il Comando generale della Guardia di Finanza per l'attivita' ispettiva, in particolare nel settore marittimo, che prevede anche la successiva sottoscrizione di una convenzione finalizzata allo scambio di dati per l'attivita' di intelligence. L'INAIL sottoscrivera' anche un protocollo di intesa con la Capitaneria di Porto, in sostituzione di quello gia' stipulato con l'ex Ipsema, sempre con l'obiettivo di migliorare l'efficacia degli accertamenti ispettivi.

Nel 2010 verifiche a segno nell'86% dei casi. L'anno scorso su un totale di 24.584 aziende ispezionate ne sono state individuate 21.221 irregolari, pari all'86%. ''Questo risultato - ha precisato Rotoli - e' stato possibile anche grazie al coinvolgimento nell'attivita' di intelligence delle strutture territoriali e alla successiva attivita' di integrazione del dossier svolta dagli ispettori ai quali sono stati assegnati gli incarichi, attraverso la consultazione puntuale delle banche dati di INAIL, Inps, Punto Fisco di Agenzia delle entrate e Registro imprese di Infocamere. L'ambizione e' di riuscire a migliorare ulteriormente la percentuale di successo dei controlli per esercitare un'azione deterrente rispetto al proliferare di specifici fenomeni fraudolenti, preservando cos? l'equita' e la competitivita' tra le aziende che operano sul territorio italiano''.

Un progetto contro le imprese ''apri e chiudi''. L'INAIL ha anche avviato un progetto - premiato nel 2009 dalla International Social Security Association (Issa) - che affronta il fenomeno delle cosiddette aziende ''apri e chiudi'', mediante l'utilizzo di una tecnologia di analisi che prende in considerazione le aziende che hanno chiuso la loro attivita' lasciando debiti per poi riaprirla cambiando i propri riferimenti giuridici, in modo da costituire una seconda entita' solo apparentemente distinta dalla precedente. ''Per affrontare questi comportamenti fraudolenti - ha spiegato Rotoli - l'Istituto e' passato da una modalita' reattiva a una proattiva, identificando il piu' presto possibile i fenomeni di irregolarita', come possono essere quelli legati alla chiusura e riapertura di un'attivita' imprenditoriale, attraverso l'analisi delle relazioni 'non ovvie' tra aziende, come l'utilizzo dello stesso indirizzo e di un nome simile, la compagine societaria in parte comune, la presenza degli stessi lavoratori nella nuova struttura o il ricorso allo stesso consulente''.

In un anno regolarizzati 10.426 lavoratori in nero. Nel 2010 gli ispettori dell'INAIL hanno partecipato a interventi congiunti per la realizzazione del ''Piano straordinario di vigilanza per l'agricoltura e l'edilizia nel Mezzogiorno'' e sono stati coinvolti nei controlli previsti nell'ambito della ''Campagna nazionale di prevenzione per l'edilizia''. Per il 2011, inoltre, l'Istituto sta contribuendo al conseguimento dell'obiettivo previsto dal ''Piano straordinario per il contrasto del lavoro sommerso'' nei settori pubblici esercizi/turismo, agricoltura, edilizia, servizi e trasporti. Per analizzare piu' da vicino il fenomeno del lavoro sommerso e irregolare, utilizzando i dati provenienti dall'attivita' ispettiva e' stata anche realizzata una banca dati statistica - l'Osservatorio dei lavoratori regolarizzati - che fornisce una serie di informazioni sul settore economico e le dimensioni dell'azienda e sulle caratteristiche dei suoi dipendenti, come l'eta', il sesso, la nazionalita', il tipo di orario e di contratto, la professione e il titolo di studio. Nel 2010 le ispezioni INAIL hanno portato alla regolarizzazione di 56.751 lavoratori, di cui 10.426 in nero, concentrati soprattutto nelle attivita' manifatturiere (2.376) e nelle costruzioni (1.376).

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