IMPRESE - Studi di settore: la nuova strategia del governo
Data: 21/12/2011
Argomento: Mercato e Impresa


Maggiori benefici per chi si adeguera' agli Studi di settore e compilera' correttamente il modello dei dati contabili ed extracontabili. Mano pesante del fisco, invece, con chi non lo fara'. E' quanto emerge dalle nuove norme contenute nell'articolo 10 del dl 201/2011 (non interessate dal maxiemendamento alla Camera) che sembrano preannunciare una strategia double face nell'applicazione degli Studi. Questi ultimi assumono, certamente, una rinnovata centralita' nel contrasto all'evasione, dopo che negli ultimi anni la giurisprudenza della Suprema corte ha censurato il comportamento dell'amministrazione che riteneva di poter applicare - in modo del tutto asettico nei confronti dei contribuenti - i risultati degli Studi stessi.



Per valutare in concreto gli effettivi vantaggi del futuro adeguamento, sara' necessario, pero', attendere i chiarimenti dell'amministrazione per comprendere quali errori commessi dal contribuente nel modello dei dati contabili ed extracontabili saranno tollerati, perche' un'applicazione rigida della richiesta di correttezza nella compilazione potrebbe di fatto vanificare l'intera norma.

- Chi e' congruo e coerente. La norma introduce dei benefici particolarmente interessanti per i contribuenti che dal periodo di imposta 2011 (quindi gia' dalle prossime dichiarazioni) risulteranno congrui e coerenti. Si tratta in particolare:

? dell'impossibilita'di eseguire le rettifiche analitico-induttive (articolo 39, comma 1 lettera d), del dpr 600/73);

? della necessita'di un maggiore disallineamento (1/3 invece di 1/5) tra dichiarato e calcolato dall'ufficio in ipotesi di accertamento sintetico;

? della riduzione di un anno della decadenza dell'azione di accertamento (31 dicembre del terzo anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione rispetto all'ordinario quarto anno successivo).

- I rischi. Per fruire dei benefici, il contribuente deve aver regolarmente assolto agli obblighi di comunicazione dei dati rilevanti ai fini degli Studi. A tal proposito, pero', e' molto difficile, sia per la complessita' delle richieste, sia per la scarsita' di istruzioni, poter riportare correttamente questi dati: sarebbe auspicabile quindi che la perdita dei benefici scatti solo in presenza di infedelta' che in qualche modo influenzano i valori di coerenza e congruita' e non in tutti gli altri casi in cui gli errori sono ininfluenti a tal fine. In altre parole, la norma non chiarisce quale sia l'esatta definizione di infedele compilazione del modello.

L'incognita maggiore, quindi, e' che ogni inesattezza (per esempio, metri quadrati del luogo di attivita'o altri dati spesso irrilevanti ai fini della congruita'e coerenza) possa portare a negare vantaggi in questione. Percio', appare opportuno che l'Agenzia chiarisca questo aspetto che potrebbe compromettere l'intero impianto normativo.

- Chi non si adegua. Per coloro che non saranno congrui, ma verosimilmente coerenti, saranno svolti controlli, selezionati anche sulla base delle informazioni che perverranno dagli intermediari finanziari. In concreto, verranno previsti piani di verifiche, articolate su tutto il territorio nazionale e basati su specifiche analisi di evasione, tenendo conto anche delle informazioni relative alle operazioni finanziarie presenti nell'apposita sezione dell'Anagrafe tributaria. Se invece il contribuente non sara' ne'congruo ne' coerente verranno svolte prioritariamente nei suoi confronti indagini finanziarie.

Se il contribuente non congruo e/o non coerente dovesse decidere di adeguarsi spontaneamente, potra' usufruire dei vantaggi da adeguamento e non rischiera' di rientrare nelle predette attivita' di controllo.

Infine, nonostante l'evidente volonta'di conferire agli Studi di settore un ruolo centrale nel contrasto all'evasione, l'eventuale maggior valore emergente dall'applicazione dello Studio non verra' piu' utilizzato come per il passato (comportamento censurato dalla giurisprudenza) un dato da contestare automaticamente al contribuente ma una fonte di innesco di controlli e delle indagini finanziarie.


FONTE ANCE







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