APPALTI PUBBLICI - Il Ministro dell'Interno sostiene la necessita' di anticipare il codice animafia per prevenire l'infiltrazione della criminalita' negli appalti pubblici
Data: 10/01/2012
Argomento: nuovo regolamento appalti


Il ministro dell'Interno a Venezia per presenziare alla firma del protocollo sulla legalita' degli appalti sottoscritto oggi: "Dal Veneto oggi lancio un messaggio che e' di uno straordinario tentativo di laboriosita', di ingegno e di capacita' imprenditoriale che vorrei fosse esportato anche altrove"

  1. "Io sto gia' lavorando con Bankitalia per arrivare a un accordo e fare poi un discorso sulle banche e con loro studiare il modo per essere piu' incisivi e far si' che il nuovo codice antimafia sia anticipato, cosi' da mettere in atto norme che siano piu' efficaci e tutelino in materia di appalti pubblici. Credo che non ci vorra' molto tempo per fatti concreti. Perche' su questi temi si gioca una grande battaglia contro la criminalita'. Una battaglia che si gioca anche appunto sui temi economici a difesa dei capitali sani". Lo ha detto il ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri nel corso della cerimonia per la firma del protocollo di legalita' sottoscritto oggi a Venezia tra le Prefetture del Veneto, la Regione Veneto, l'Anci del Veneto e l'Unione regionale delle Province del Veneto. Un protocollo che mira a prevenire i tentativi di infiltrazione mafiosa negli appalti pubblici, attraverso una collaborazione costante tra gli stessi sottoscrittori, diretta a creare una rete di monitoraggio ultra provinciale.

Il protocollo mira altresi' ad estendere i controlli antimafia a forniture e prestazioni di servizio che secondo la normativa vigente ne sarebbero escluse. Il protocollo che ha la durata di due anni ed e' rinnovabile, prevede tra l'altro l'impegno per le stazioni appaltanti di inserire nei bandi di gara e nei contratti clausole e condizioni idonee ad incrementare la sicurezza degli appalti e altri obblighi diretti a consentire una piu' ampia e puntuale attivita' di monitoraggio preventivo a fini antimafia. Inoltre, il protocollo prevede che nelle transazioni finanziarie connesse ai contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, le stazioni appaltanti si impegnino a rispettare gli obblighi previsti dalla normativa vigente in materia di tracciabilita' dei flussi finanziari.

Da parte sua, il ministro dell'Interno ha sottolineato che "quanto sperimentato qui in Veneto potra' essere esportato a livello nazionale. Testeremo qui i cambiamenti per vedere come funzionano e poi li potremo esportare su scala nazionale".

E la titolare del Viminale, in passato gia' prefetto a Vicenza, ha spiegato che "dal Veneto oggi lancio un messaggio che e' di uno straordinario tentativo di laboriosita', di ingegno e di capacita' imprenditoriale che vorrei fosse esportato anche altrove". Da parte sua il presidente della Regione Luca Zaia ha spiegato che "con questo protocollo nasce un 'grande fratello', un network informativo che sicuramente non ci complichera' la vita ma ci aiutera' a mettere in rete tutte le nostre conoscenze".

Il governatore del Veneto ha lanciato un avvertimento "siamo una regione al sesto posto per i beni confiscati (80 quelli sequestrati) e al quinto per le operazioni finanziarie sospette. Secondo quanto rilevato dalla Dia sono state 689. Siamo preoccupati perche' i nostri imprenditori sono vittime non del mercato ma di qualche delinquente. E proprio per questo la nostra regione vuole essere un punto di riferimento per la sicurezza degli imprenditori - ha concluso Zaia - e quindi il ministro consideri il Veneto un laboratorio di virtuosita' su questo fronte".

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