EDILIZIA - Fillea, tutelare lavoratori di aziende sequestrate alle mafie
Data: 20/01/2012
Argomento: Personale dipendente


Parte raccolta di firme per istituire un apposito Ufficio dell'Agenzia nazionale per i Beni Sequestrati e Confiscati

Da quando e' stato introdotto il reato di mafia (1982, legge Rognoni-La Torre), sono state sequestrate oltre 4mila aziende, di cui circa la meta' legate al settore delle costruzioni e dell'immobiliare. E quando un'impresa viene sequestrata alle mafie, spesso non riapre piu' i battenti e a pagarne il prezzo piu' alto sono i dipendenti di quella impresa, che restano senza lavoro. Non solo, ma quelle poche imprese che vengono bonificate e confiscate definitivamente hanno enormi difficolta' ad essere restituite al territorio e a trovare una propria identita' produttiva.



La Fillea Cgil, sindacato dei lavoratori edili, lancia ora una raccolta di firme, finalizzata al recupero produttivo delle imprese sottratte alle mafie e a tutelare i lavoratori coinvolti, come spiega Walter Schiavella, segretario generale del sindacato. "Sottrarre un'impresa alla criminalita' organizzata -sostiene il leader della Fillea- e' un atto di liberazione per il sistema produttivo, che sempre piu' deve poter contare su imprese sane e competitive capaci di contrastare ogni tentativo di infiltrazione delle economie criminali" e per i lavoratori "che proprio quel sistema produttivo sano deve saper tutelare e proteggere, senza mai abbandonarli al ricatto dei poteri criminali o alla disperazione della perdita del lavoro".

All'iniziativa della Fillea Cgil, ha aderito, tra i primi, l'ex procuratore capo anti mafia Pier Luigi Vigna, presidente onorario dell'Osservatorio Fillea Edilizia & legalita'. La Fillea Cgil chiede che l'Agenzia nazionale per i Beni Sequestrati e Confiscati istituisca un Ufficio Attivita' Produttive e Sindacali "capace di coordinare le attivita' delle e nelle aziende sequestrate o confiscate attive, con particolare riferimento a quelle del settore delle costruzioni", come ha spiegato oggi il segretario nazionale Fillea, Salvatore Lo Balbo, dai microfoni di Radio Articolo 1, web radio della Cgil.

"Occorre prevedere attraverso una delibera -ha aggiunto Balbo- l'utilizzo di queste aziende nell'ambito dei lavori di manutenzione e ristrutturazione del patrimonio immobiliare sequestrato o confiscato in tutto il territorio nazionale" che puo' rappresentare un "rilevante strumento di azione positiva per un'efficace bonifica di questo tessuto economico, presente prevalentemente nei territori a forte caratterizzazione mafiosa".

Il calendario delle iniziative a sostegno della raccolta firme puo' essere consultato dal sito della Fillea.

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