ORGANIZZAZIONE INTERNAZIONALE DEL LAVORO(ILO) - Prevenzione e rischi Green economy
Data: 04/05/2012
Argomento: Sicurezza


27 aprile 2012. In occasione della giornata mondiale per la sicurezza e la salute sul lavoro, l'Agenzia internazionale punta il riflettore su un settore produttivo - quello legato all'uso di tecnologie e di modalita' piu' rispettose dell'ambiente - in grande sviluppo ma, proprio perche' "nuovo", per molti aspetti ancora ignoto sul fronte del rischio infortunistico



ROMA - Piu' prevenzione a favore di una green economy non solo sostenibile, ma anche "a prova di infortuni". Domani, 28 aprile, in occasione della giornata mondiale per la sicurezza e la salute sul lavoro - l'evento annuale voluto dall'Ilo per promuovere il significato e il valore della prevenzione - il focus tematico sara' dedicato all'economia e ai lavori "verdi".

Spesso "verde" non e' sinonimo di "sicuro". L'utilizzo di tecnologie e di modalita' produttive piu' rispettose dell'ambiente - una scelta per molti aspetti inevitabile in una societa' globale sempre piu' chiamata a rispondere alle due sfide epocali rappresentate dai cambiamenti climatici in atto e dalla necessita' di riformulare l'economia su maggiori criteri di sostenibilita' - spesso risulta tutt'altro che sicuro per i lavoratori. Da qui lo stimolo dell'Ilo - si legge nel rapporto diffuso dall'organizzazione - riguardo "la necessita' di integrare misure per la sicurezza e la salute fin dalla fase di progettazione dei lavori verdi." Viva, dunque, il "green jobs" per la sua capacita' di "ridurre l'impatto ambientale", ma a patto che sia dignitoso, "di buona qualita' e in grado di offrire condizioni di lavoro sicure".

Ambiti dove ancora e' difficile isolare i fattori di rischio. La giornata di domani si rivolge a tutti coloro le cui attivita' professionali rientrano nella cosiddetta "green economy": dall'industria mineraria e delle tecnologie estrattive all'agricoltura, dai lavori forestali alle costruzioni, nonche' a settori come quello delle energie rinnovabili - solare, eolico, energia idroelettrica e bio - il cui sviluppo non e', tuttavia, esente da rischi. Si tratta di comparti, in generale, nei quali gli operatori possono essere esposti a una serie di pericoli sia di tipo tradizionale - come la caduta dall'alto - sia pressoche' sconosciuti (come l'esposizione a materiali nuovi e le cui insidie, pertanto, sono necessariamente ignote). La tipologia di rischio risulta, inoltre, differenziata (rischi fisici, biologici, chimici, ma anche psicosociali) e, proprio perche' spesso correlata ad ambiti di lavoro relativamente recenti, non tutte le aziende sono in grado di disporre di sistemi adeguati di gestione della salute e della sicurezza.

Energie rinnovabili: tanti pericoli per gli addetti. In particolare a mettere in allerta e' il comparto, in massima espansione, delle energie rinnovabili, che gia' oggi impiega piu' di quattro milioni di lavoratori (che potrebbero salire a 20 milioni nel 2030). La maggior parte di queste persone e' impiegata nel settore agricolo per la produzione e il raccolto delle biomasse, ma in tanti operano nella produzione e nell'installazione di impianti per le energie alternative che, se certamente preziose per il benessere del pianeta, possono rivelarsi, tuttavia, di elevata pericolosita' per i suoi addetti. Qualche esempio? La produzione di cellule fotovoltaiche comporta l'utilizzo di sostanze altamente tossiche. Altro problema da risolvere: lo smantellamento di queste tecnologie una volta che, dopo 20 anni, l'impianto arriva a esaurimento. Ancora, chi lavora nell'eolico e' esposto a rischi simili - nella produzione - a quelli dell'industria automobilistica e aerospaziale e - nell'installazione - a quelli delle costruzioni.

Anticipare il pericolo elemento strategico. Per ovviare a questi tipi di problema e' necessario includere le misure di prevenzione e di controllo fin dalla fase di progettazione - afferma l'Ilo - oltre che in tutte quelle successive: l'acquisizione delle risorse, i processi di trasformazione, la manutenzione, l'utilizzo e il riciclaggio delle risorse, i sistemi di valutazione e certificazione e gli standard di qualita' relativi alla sicurezza e alla salute. L'anticipazione dei rischi costituisce, dunque, un importante compito dell'Agenzia che, in stretta consultazione con tutte le parti interessate, sta gia' elaborando una serie di possibili scenari per analizzare in che modo si sviluppera' il lavoro nell'ambito dei posti di lavoro verdi e quali sfide ne deriveranno dal punto di vista della sicurezza (le relazioni di valutazione sono consultabili sul sito dell'Ilo).

Dall'Agenzia monitoraggio a tutto campo. Nelle intenzioni dell'Ilo, ancora, verra' evidenziato il modo in cui le tecnologie di prevenzione possono essere applicate nell'ambito della green economy ai processi decisionali e di formulazione delle politiche nell'ambito della sicurezza e della salute sul lavoro. Parallelamente, infine, saranno avviate attivita' di follow-up per analizzare piu' approfonditamente i posti di lavoro, i settori e i gruppi di lavoratori "verdi" considerati ad alto rischio e/o le tecnologie di particolare rilevanza in questi scenari.

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