INFORTUNI SUL LAVORO - Resoconto del 2011
Data: 07/05/2012
Argomento: Sicurezza


27 aprile 2012. Le stime preliminari dell'INAIL: le 726mila denunce pervenute all'Istituto fanno registrare una flessione del 6,4%, maggiore rispetto all'anno precedente (-1,8%). Si mantiene sotto quota mille il numero di lavoratori che hanno perso la vita: le vittime sono 930 (40 in meno in confronto al 2010). In aumento del 9,6% le malattie professionali



ROMA - Continuano a calare nel 2011 gli infortuni sul lavoro in Italia, con una flessione del 6,4% sensibilmente superiore al -1,8% dell'anno precedente. Secondo quanto rilevato dalla Consulenza statistico attuariale dell'INAIL, le denunce complessive pervenute all'Istituto sono state 726mila: 50mila in meno rispetto alle 775.669 del 2010. Importante anche la diminuzione dei morti sul lavoro che - passando da 973 a 930 vittime - per la seconda volta rimangono al di sotto della soglia dei mille casi, con un decremento del 4,4% (nel 2010 il calo era stato pari al -7,6%). In generale, dunque - seppure in un contesto che rimane grave e drammatico - il fenomeno infortunistico e' stato caratterizzato da un contenimento molto positivo.

Nell'industria infortuni in flessione del 10%. La contrazione degli infortuni ha accomunato tutti i rami delle attivita' economiche. La diminuzione piu' pronunciata e' stata registrata nell'Industria (-9,9%), in presenza di un calo occupazionale dello 0,6%, seguita dall'Agricoltura (-6,3%) - dove il decremento degli occupati secondo Istat e' stato dell'1,9% - e dai Servizi (-4,2%), caratterizzati invece da un aumento degli occupati dell'1%. Positivo, ancora, l'andamento nelle Costruzioni (-11,0%), influenzato anche dalla diminuzione significativa degli occupati (-5,3% rispetto al 2010). Nei casi mortali si distinguono per la contrazione piu' alta i Servizi (-8,8%), a fronte dell'Industria che si attesta al -2,1% (da segnalare, tuttavia, come le Costruzioni diminuiscano del 10,6%). Si rileva, infine - con tre decessi in piu' nel 2011 - un leggero aumento nell'Agricoltura (+2,7%).

Un calo generalizzato sul territorio. A livello territoriale la riduzione degli infortuni e' stata generalizzata, con un calo equivalente al Nord e al Centro (-6%) e uno maggiore nel Mezzogiorno (-8,1%). Il risultato del Nord e del Mezzogiorno e' stato conseguito, peraltro, in concomitanza a una flebile ripresa occupazionale nel territorio (rispettivamente +0,7% e +0,2%), mentre al Centro gli occupati hanno visto una lieve riduzione (0,1%) rispetto all'anno precedente. Nei casi mortali si distingue il dato relativo al Mezzogiorno, con una contrazione significativa del 10,2%, mentre il Centro e il Nord sono caratterizzati da un calo rispettivamente del 2,5% e dell'1,1%.

In controtendenza i casi mortali che interessano le donne. La diminuzione degli infortuni sul lavoro ha riguardato sia gli uomini che le donne, con un decremento piu' sensibile per i primi (-6,8% contro -5,5%), peraltro giustificato anche dall'andamento occupazionale rilevato dall'Istat: il moderato aumento dello 0,4% degli occupati nel 2011 e' dovuto, infatti, quasi esclusivamente al genere femminile (+1,2%, contro il -0,1% maschile). Forte, invece, la differenza tra i due sessi per i casi mortali: il calo del 4,4% e' influenzato esclusivamente dalla componente maschile (da 895 decessi nel 2010 agli 840 stimati nel 2011, -6,1%). Per le lavoratrici, viceversa, e' stato riscontrato un sensibile aumento dei decessi (+15,4%), passati dai 78 casi del 2010 ai 90 stimati del 2011: tale aumento e' dovuto agli episodi "in itinere" che, per le vittime di sesso femminile, rappresentano d'altronde piu' della meta' del totale.

Forte incremento delle malattie professionali. Nell'ultimo biennio risulta evidente l'incremento eccezionale delle denunce di malattia professionale, dovuto a diverse cause. Da un lato l'emersione delle cosiddette malattie "perdute", grazie a una piu' matura consapevolezza di lavoratori e datori di lavoro favorita dalle iniziative di istituzioni e organizzazioni (parti sociali, medici di famiglia, patronati). Dall'altro l'inserimento delle patologie muscolo-scheletriche nelle nuove tabelle delle malattie professionali, che consente un percorso piu' agevole per il riconoscimento del nesso di causalita' tra esposizione al rischio e insorgenza della malattia. Sono in notevole aumento, inoltre, le denunce di piu' malattie per un unico lavoratore, connesse alla sua mansione e per lo stesso rischio. L'incremento, come emerge dall'analisi per gestione, e' molto sostenuto in Agricoltura, dove nel corso del 2011 sono state presentate circa ottomila denunce, 1.600 in piu' rispetto all'anno precedente, pari a un aumento del 24,8%. La crescita del numero delle denunce e' piu' contenuta, invece, tra i Dipendenti in conto Stato (+14,6%) e nell'Industria e Servizi (+6,8%).

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