Ambiente - Clini: ''Vietato costruire case e imprese in zone ad alto rischio idrogeologico''
Data: 06/12/2012
Argomento: Ecologia e Ambiente


E' una delle azioni 'prioritarie' contenute nella bozza sulle "Linee strategiche per l'adattamento ai cambiamenti climatici, la gestione sostenibile e la messa in sicurezza del territorio" che il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, ha inviato al Cipe, i cui contenuti sono stati anticipati dall'Ansa. Secondo il ministro saranno necessari circa 40 miliardi per 15 anni e verranno utilizzati anche i proventi delle aste dei permessi di emissione, che dall'inizio del 2013 saranno a pagamento.



Vietato costruire case e imprese in aree a rischio idrogeologico molto elevato. Ma anche un'assicurazione obbligatoria per rischi da eventi climatici estremi su beni e strutture sia dello Stato che dei privati. Sono alcune delle azioni 'prioritarie' contenute nella bozza sulle "Linee strategiche per l'adattamento ai cambiamenti climatici, la gestione sostenibile e la messa in sicurezza del territorio" che il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, ha inviato al Cipe, i cui contenuti sono stati anticipati oggi dall'Ansa. Secondo il ministro per il piano occorrono circa 40 miliardi per 15 anni, con circa 2,5 miliardi l'anno.

Nella bozza e' previsto che il fondo sara' alimentato, per circa 500 milioni, con il 40% dei proventi derivanti dalle aste dei permessi di emissione, che dall'inizio del 2013 saranno a pagamento.

Per la tutela del territorio si prevede la costituzione delle autorita' di bacino distrettuali. Mentre l'assicurazione obbligatoria sara' solo per case ed edifici nelle aree ad alto rischio e si rende necessaria, ha spiegato il ministro, "per consentire a chiunque viva o lavori nelle aree a rischio idrogeologico di avere la certezza del risarcimento in caso di danni, per ridurre i costi dei premi assicurativi e per non gravare sulle tasche di tutti gli italiani attraverso i risarcimenti con fondi pubblici".

Il prelievo sui carburanti per alimentare il finanziamento degli interventi per la tutela del territorio "non gravera' sulla crescita economica - ha precisato Clini - perche' sara' una rimodulazione, uno spostamento, 'a parita'' di peso fiscale".

"Difendere le zone costiere dell'Alto Adriatico e' uno dei punti fondamentali delle Linee strategiche per il Piano", ha sottolineato il ministro dell'Ambiente. La strategia inviata al Comitato interministeriale di programmazione economica prevede infatti, tra le varie misure, anche l'obiettivo di individuare gli strumenti idonei per difendere le coste dall'effetto dell'innalzamento del mare. "Le previsioni dei climatologi sono molto preoccupanti e risultano molto esposte al rischio di alluvione tutte le zone costiere dell'alto Adriatico, da Ravenna a Monfalcone, dove molti territori si trovano a quote inferiori al livello del mare", ha concluso il ministro. "Oggi quei terreni sono difesi e tenuti asciutti da un sistema di canali di scolo e di idrovore concepito fra l'800 e il '900, quando le piogge erano diverse e il mare non minacciava di diventare piu' alto".

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