OCCUPAZIONE E RISCHIO INFORTUNIO: LE NOVITÀ DELLA NOTA CONGIUNTA TRA MINISTERO DEL LAVORO, ISTAT, INPS E INAIL.
Data: 11/01/2017
Argomento: Mercato e Impresa


Al terzo trimestre 2016 +1,1% occupazione. Stabile rischio infortunistico, dopo calo del 18,6% negli ultimi quattro anni.

OCCUPAZIONE E RISCHIO INFORTUNIO: Le novità della Nota congiunta tra Ministero del lavoro, Istat, Inps e Inail: Al terzo trimestre 2016 +1,1% occupazione. Stabile rischio infortunistico, dopo calo del 18,6% negli ultimi quattro anni.

Fonta: confartigianato.it

Nei giorni scorsi è stata pubblicata la prima “Nota trimestrale congiunta sulle tendenze dell’occupazione” tra il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, l’Istat, l’Inps e l’Inail, a distanza di un anno dall’accordo inter-istituzionale, siglato nel dicembre 2015.
L’esame dei dati provenienti dalle sei fonti diverse evidenzia “che nel terzo trimestre 2016 il livello complessivo dell’occupazione è cresciuto ancora su base annua e si è sostanzialmente stabilizzato a livello congiunturale“.

Tra i diversi risultati si evidenzia che gli occupati – di fonte Istat – salgono dell’1,1% rispetto lo stesso trimestre dell’anno precedente, combinazione di un aumento dell’1,8% del lavoro dipendente e di un calo dell’1,4% del lavoro indipendente.

Anche la stazionarietà a livello congiunturale (-14 mila occupati) sottende una crescita del lavoro dipendente (+66 mila occupati, pari al +0,4%) e una riduzione dell’occupazione indipendente (a -80 mila occupati, pari al -1,5%).

In relazione alla metodologia di analisi sull’occupazione sono state considerate sei fonti originali dei dati sull’occupazione. Una di fonte del Ministero del Lavoro 1) Comunicazioni obbligatorie (SISCO), due di fonte INPS 2) UniEmens (Osservatorio sul Precariato) 3) Voucher (Osservatorio sul lavoro accessorio) e tre di fonte Istat 4) Rilevazione sulle forze di lavoro, 5) Indicatori sulle imprese (Rilevazioni Oros e Grandi imprese) e 6) Contabilità nazionale.

La Nota utilizza dati già rilasciati dai singoli Enti e alcuni nuovi indicatori armonizzati e rielaborati. I dati già rilasciati riguardano: la Rilevazione sulle forze di lavoro, Istat, l’Osservatorio sul precariato, Inps e le denunce di infortunio sul lavoro pervenute all’Inail.

I nuovi indicatori riguardano:

1) la rielaborazione delle Comunicazioni obbligatorie del Ministero del lavoro e delle politiche sociali (rapporti di lavoro attivati, cessati, prorogati e trasformati) che consente una maggiore comparabilità con le informazioni di fonte Istat;

2) i valori assoluti del numero delle posizioni lavorative nelle imprese dell’industria e dei servizi, Istat (Rilevazioni Oros e Grandi imprese).

La Nota congiunta contiene da pagina 17 due interessanti prospetti sinottici con le caratteristiche delle fonti originali dei dati sull’occupazione.

Infine va segnalato che, su dati di fonte Inail, gli infortuni sul lavoro accaduti e denunciati nel terzo trimestre del 2016 – di cui il 13,9% in itinere – sono risultati in aumento dell’1,1%. La Nota precisa che “tale incremento è in linea con la crescita dell’occupazione (e quindi dell’esposizione al rischio infortunistico) registrata in termini tendenziali da tutte le fonti“. Questa stabilità del fenomeno infortunistico in relazione al volume dell’attività va letta alla luce di una forte riduzione dell’incidentalità negli ultimi anni: prendendo in esame la serie storica 2011-2015 prodotta dall’Inail si calcola che in quattro anni gli infortuni ogni mille ore lavorate – calcolate dall’Istat nei conti nazionali – scendono da 18,6 del 2011 a 15,1 del 2015, con una riduzione del 18,6%.

Fonta: confartigianato.it

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